16-02-2019, 18:38
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 16-02-2019, 18:41 da Toshi.)
Addestramento completato. Guerra agli Ogre Magi, Mistledale.
Tanaquil completò l'addestramento nei tempi prefissati, c'aveva messo un po' ma ora poteva definirsi un' avventurriera in tutto e per tutto. Prese qualche metro di corda per legare, cappuccio, arrotolò il mantello sulle spalle a mo' di scialle e uscì dalla tenda.
La sede delle Lame dell'Alba era tutto un vociare di soldati e volontari intenti a svolgere le più svariate mansioni. Nonostante le brutte notizie, il morale del gruppo non tendeva a scendere e si faceva festa ogni volta che una pattuglia tornava tutta intera. Con il bando la comandante aveva messo su una bella combricola di combattenti dalle capacità più svariate e si ringraziava ogni viso nuovo giunto dalle zone civilizzate della valle che volesse unirsi a loro.
Alle riunioni cercava di dire la sua, ma la maggior parte del tempo era silenziosa, mangiava in disparte velocemente e scambiava giusto due parole a chi si rivolgeva a lei. Taciturna e meditabonda, passava il suo tempo a meditare ed allenarsi, in un esempio di vera disciplina marziale.
I suoi pensieri erano all'ultimo goblin che avevano catturato. Che avesse la bocca spappolata o fosse talmente indottrinato da non rivelare niente, le faceva molto strano che non avesse emesso gemito quando gli aveva messo un dito in una ferita. I suoi compari l'avevano fatta allontanare dal prigioniero.
A lei non importava della loro opinione, e capiva il perchè non dovevano torturare i prigionieri trasformandosi nelle stesse bestie che tentavano di combattere. Dopotutto era una paladina a guidarli.
Chi era entrato nella sua tenda sapeva cosa si celava dietro quel gesto poco nobile.
Una tavola di legno segnata.
Quanti c'erano dal primo giorno non le chiedevano nemmeno cosa stesse a significare quella conta.
Era il numero dei caduti.
Questa era la guerra.
Tanaquil completò l'addestramento nei tempi prefissati, c'aveva messo un po' ma ora poteva definirsi un' avventurriera in tutto e per tutto. Prese qualche metro di corda per legare, cappuccio, arrotolò il mantello sulle spalle a mo' di scialle e uscì dalla tenda.
La sede delle Lame dell'Alba era tutto un vociare di soldati e volontari intenti a svolgere le più svariate mansioni. Nonostante le brutte notizie, il morale del gruppo non tendeva a scendere e si faceva festa ogni volta che una pattuglia tornava tutta intera. Con il bando la comandante aveva messo su una bella combricola di combattenti dalle capacità più svariate e si ringraziava ogni viso nuovo giunto dalle zone civilizzate della valle che volesse unirsi a loro.
Alle riunioni cercava di dire la sua, ma la maggior parte del tempo era silenziosa, mangiava in disparte velocemente e scambiava giusto due parole a chi si rivolgeva a lei. Taciturna e meditabonda, passava il suo tempo a meditare ed allenarsi, in un esempio di vera disciplina marziale.
I suoi pensieri erano all'ultimo goblin che avevano catturato. Che avesse la bocca spappolata o fosse talmente indottrinato da non rivelare niente, le faceva molto strano che non avesse emesso gemito quando gli aveva messo un dito in una ferita. I suoi compari l'avevano fatta allontanare dal prigioniero.
A lei non importava della loro opinione, e capiva il perchè non dovevano torturare i prigionieri trasformandosi nelle stesse bestie che tentavano di combattere. Dopotutto era una paladina a guidarli.
Chi era entrato nella sua tenda sapeva cosa si celava dietro quel gesto poco nobile.
Una tavola di legno segnata.
Quanti c'erano dal primo giorno non le chiedevano nemmeno cosa stesse a significare quella conta.
Era il numero dei caduti.
Questa era la guerra.
Edward Shamrock
Il Mago Pirata