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[Darylia Dennin] Pensieri quadrimensionali - manca pag 3
#1
08-01-2015, 19:08

[Immagine: the_artifact_of_fate_by_lulebel-d6l6oxi.jpg]

"Ti insegnerò i misteri dell'Arte Arcana in funzione dell'Arte Marziale secondo i dettami della Gran Maestra della Scacchiera"


Così fu ed ereditai dal mio patrigno un posto nella compagnia d'arme degli Scudi di Ferro. Cominciai qui a far pratica supportando i combattenti con la magia agli ordini del comandante, anch'egli devoto al Cavaliere Rosso. Nessuna battaglia veniva intrapresa senza un'accurata pianificazione strategica, ognuno di noi era una pedina della grande scacchiera, le cui mosse erano preventivamente elaborate secondo un piano ben definito. Operavo al centro del gruppo, posizione che conferiva la massima sicurezza e al contempo teneva sotto il mio raggio d'azione il maggior numero di soldati. Posizione di vantaggio che non fu sufficiente a salvarmi il giorno della disfatta. Quando la torre intorno a me cadde, caddi anch'io ma a quanto pare, non morii.
Seguii quell'uomo fin qui nelle Valli, in cerca di nuove opportunità e di poter rifarmi un giorno un nome. Sono entrata nella Scuola di Magia Amanyth per affinare e mettere a disposizione le mie doti. Ho conosciuto persone, molte persone più o meno degne di nota, persone cui non affideresti un crino d'asino capaci di stupire quando conta davvero, persone ammirevoli ma all'occorrenza affidabili quanto uno sbuffo di polvere in aria. Ho contribuito a fondare la compagnia mercenaria dei Manti Scarlatti e seguo ancora quell'uomo nuovamente come comandante. Come a voler saldare il mio debito lo seguo ad ogni occasione, esplorando queste nuove terre, cercando i materiali necessari a lui per forgiare le sue armi ed a me per le sperimentazioni magiche.


[Immagine: fire_magic_circle_by_Xyee.jpg]

Uso la mia magia per supportare i Manti in combattimento limitandomi a pochi attacchi, ma in seconda linea ho il vantaggio di poter osservare in sicurezza l'avversario. Capire qual'è la sua forza e quali i punti deboli per sfruttarli a nostro vantaggio. E' così che so quali parole usare quando sfioro le loro lame per renderle corrosive, fulminanti o infuocate a seconda del nemico da affrontare. Ma quel potere non dura mai più di uno scontro per quanto vittorioso. Il suo potere si consuma e svanisce come neve al sole... le loro armi tornavano ai miei occhi come nude.... forti delle qualità alchemiche dei metalli con cui sono forgiate, con sempre maggior maestria, certo, ma solo metallo. Nudo metallo.
Ho impiegato tempo e molte risorse, giornate passate tra il caldo opprimente della forgia e il freddo studio teorico di quei vecchi volumi, rinvenuti durante le nostre esplorazioni abbandonati in una grotta tra muffa e marciume. Avevo messo da parte ogni altro studio, ignorato richieste e distrazioni per dedicarmi solo a quello. Poi finalmente ha iniziato a funzionare. Forse il materiale che avevo raffinato era migliore, le pietre più pure, le quantità più precise. L'ultimo incanto che avevo pronunciato su di una spada aveva preso forma, la lama aveva brillato per un singolo istante ma il potere che vi avevo conferito, era rimasto. Lavorai ulteriormente su quella lama rendendola corrosiva e ustionante, finchè il metallo sembrò non poter sopportare ulteriori incanti senza danneggiarsi. Sfinita terminai imprimendo su di essa la runa della Famiglia Dennin.




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CACCIA SELVAGGIA

http://www.raccontidellevalli.eu/forum/showthread.php?tid=2924
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Io non credo che si possa impedire in qualche modo. E' al di là delle nostre possibilità come mortali... bisogna solo provare a sopravvivere.


Fu vero, neanche gli sforzi congiunti delle compagnie della Stella e dei Manti fu sufficiente per impedirla. Io fui tra le prede e vittime nel momento stesso in cui scelsi di seguire i compagni soggiogati all'interno del portale. Non sapevo che in ogni caso loro avrebbero guadagnato l'uscita, non poteva saperlo neanche Garlak ordinando di non entrare nel portale. Fu dunque un caso o gli ordini necessariamente devono essere rispettati anche contro ogni logica? Non so dirlo... Sono una maga, mi affido alla ragione o al massimo al mio istinto ma non posso affidarmi al caso contro ogni logica.
Valutando a posteriori la battaglia, posso ritenerla comunque una vittoria. Ringrazio chi ha soccorso noi e gli altri caduti fuori dai portali evitando ogni perdita tra le nostre fila. Il contrario non si può dire per quelle dannate creature della Corte fatata nascosta. La loro caccia centenaria è stata pagata a caro prezzo, per questo fu importante accendere la pira dei loro corpi nonostante la pioggia battente. Non di meno dubito fortemente che potrò mai dimenticare una simile esperienza, terrificante... ma... istruttiva.
Per la prima volta in queste terre ebbi modo di ideare una strategia per una vera battaglia. Seguendo i preziosi insegnamenti di Kevamros il piano era piuttosto semplice: bloccare il nemico a ridosso del portale attraverso incanti di Unto e intricate Ragnatele magiche, poi batterlo ripetutamente con Palle di fuoco e qualunque altra magia atta a colpire la zona massivamente. Creare un "muro" difensivo formato dai combattenti in mischia, a protezione degli arcanisti e sacerdoti, atto a stroncare in mischia man mano gli avversari che si liberavano dalla morsa magica.
In seconda linea dovevamo principalmente mantenere attive le protezioni ed occuparci di eventuali arcieri o arcanisti e sacerdoti in grado di colpire a distanza. Purtroppo alcuni di questi si rivelarono particolarmente ostici ma il problema maggiore fu dato dall'avvistamento del lupo, che soggiogò la maggior parte dei miei compagni, costringendomi a scegliere tra soccorrere subito i caduti o salvare chi ancora non lo era. La scelta fu piuttosto logica per quanto, ora so, errata.

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Gabriel fu l'unica nostra perdita, seppur "nostra" probabilmente non si può dire poiché egli non apparteneva alla nostra epoca. Aveva scelto di non tornare tra i vivi piuttosto che adattarsi a crearsi una nuova vita ed io rispetto la sua scelta. Fu di parola e lasciò a noi come ricompensa il suo equipaggiamento. Esaminandolo ero amareggiata di come un mago così dotato avesse perso tutto per una fuga d'amore in una notte d'inverno tempestosa. La sua storia, su cui avevo tanto indagato, mi aveva profondamente colpita.
Seppur in forma minore, anche io avevo potuto assaggiare la follia dei berretti rossi. Il loro odio per noi maghi tale da renderci oggetto del loro divertimento, costringerci a combattere per la vita... ma io non ero sola in tale circostanza, non pagai il suo stesso prezzo. Ma soprattutto io avevo scelto di non interessarmi ad alcun uomo in quanto tale. Non desideravo corteggiamenti, non cercavo l'amore, poiché le passioni potevano portare alla rovina. Era il modo migliore per perdere il senno e compiere scelte illogiche e distruttive.
Anche per questo ci tenevo particolarmente a tenere con me la sua fascia dorata magica. Per onorare ed in qualche modo celebrare il suo coraggio e la sua battaglia, come ammonimento per non cedere alle passioni. Preferii tenere per me questi pensieri trattandosi della mia vita privata. Dovendo accordarci sulla spartizione di tal bottino, espressi agli altri il mio desiderio per tale oggetto esponendo esclusivamente le altre ragioni, di carattere puramente meritocratico. Non mi aspettavo fossero accettate o condivise in quanto anche a Tya era ovviamente utile un simile oggetto, ma a quanto pare, mi fu concesso. Per gratitudine avevo intenzione di procurarmi un diamante e commissionare a Kevamros un oggetto simile da donarle, purtroppo però recentemente si è allontanata dai Manti e non so se avrò più modo di farlo.


25-02-2015, 13:09

SE VUOI LA PACE, PREPARA LA GUERRA.

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La realtà dei fatti è che viviamo in un mondo violento e di conseguenza non possiamo comportarci diversamente. Così anche oggi, qui a Myth Drennor, l'unico modo per mantenere la pace è preparare la guerra che ci piaccia o meno. Lasciando ad altri tutte le disquisizioni puramente morali sugli innegabili orrori della guerra, io la considero comunque come elemento necessario per la pace poiché l'armonia e la stabilità del mondo si basano sull'equilibrio degli opposti senza i quali neppure esisterebbero gli esseri.
È pura illusione pensare ad una condizione umana vissuta in un'eterna pace, questa c'è perché vi è anche la guerra: come non esiste il bene senza il male, non esiste pace senza guerra. E' dunque impensabile che la società possa vivere in pace sempre e comunque, ignorando la guerra in quanto fatto privato ed esterno all'amministrazione politica. Solo così è possibile avere il tempo necessario allo sviluppo della civiltà il cui metro è dato dalle arti estetiche e dallo studio alchemico, teologico, arcano, etc Al contrario i guerrafondai più estremisti sono convinti che ci sia sempre una guerra anche nella pace, seppur non dichiarata. Credono in questo eterno antagonismo tra regni diversi, semplicemente perché essi sono, pertanto le città devono essere amministrate e organizzate al solo scopo di vincere sulle altre. Vita pubblica e privata devono essere solo ed esclusivamente in funzione della guerra e null'altro ha valore.
Io invece ritengo che tutte le visioni che si basano sull'unicità (della guerra o della pace) porteranno inevitabilmente alla rovina, poiché non si può ignorare la realtà in cui coesistono. In tempi di pace occorre preparare la società alla guerra, poichè la guerra è uno strumento per la pace e la pace è uno strumento per la guerra: come tali non vanno condannati ma usati. Come?

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In tempi di pace il gioco, il festeggiamento, il riposo sono elementi necessari per rafforzare il proprio spirito. Il giusto svago non può avvilire corpo e mente con una sbornia distruttiva ma deve esaltarli e svilupparli per una soddisfazione concreta.I tornei, gare, gli scacchi permettono proprio l'utilizzo delle proprie abilità senza neanche basarsi sul caso fortuito. Sono il modo più piacevole per preparasi alla guerra in tempo di pace, uniti ovviamente agli addestramenti, studi, sviluppo delle risorse.
Il significato metafisico della guerra vuole che solo lo scontro può creare un ordine sociale dove i deboli sono sconfitti dai forti, unici degni vincitori dell'ordine razionale. L'idea che la guerra possa generare una società gerarchicamente ordinata è però solo una possibilità, irrealizzabile senza un adeguata strategia e pianificazione, che peraltro deve contemplare anche la ritirata. Ma per garantire la pace, occorre considerare anche il POI. 
Quando viene eliminato l'unico collante in grado di unire gli elementi più disparati e discordanti: il comune nemico. Tolto il denominatore, la guerra può perpetrarsi tra gli stessi vincitori portando al caos ed impedendo la creazione di questo ordine senza un ulteriore conflitto. Come un serpente che si mangia la coda, senza l'organizzazione razionale, non è possibile ottenere la pace neanche con la guerra... figuriamoci l'ordine tanto amato dal mio comandante.
Possiamo dunque arrogarci il diritto di condannare a morte un'altro essere vivente? No, se non vogliamo peccare di ignoranza. L'unica legge suprema è quella che riconduce ogni cosa al suo equilibrio, il baricentro, che genera un mutamento atto a trasformare il caos in ordine e l'ordine in caos. Tutto ciò che apparentemente è immobile, ruota in quest'unica direzione. Non si tratta dunque di diritto ma necessità: si fa ciò che si deve coi mezzi necessari. Sopravvivenza non vuol dire che l'uomo sia bestia che sbrana gli altri uomini, poichè vive in una società razionale dove acquisisce coscienza della propria forza e delle proprie possibilità. La guerra promuove il cambiamento e lo sviluppo progressivo della storia: la fiaccola della civiltà conquistata con la guerra passerà quindi da un popolo ad un altro migliore di lui. In questa altalena potremmo giungere cinicamente ad una conclusione: solo i morti hanno visto la fine della guerra.


14-05-2015, 12:32
Biblioteca e Scuola di Magia Amanyth

La guerra al momento sembra finita, ma non vi abbiamo combattuto dopo Shadowdale, perchè sono stata richiamata dal Rettore per occuparmi prima di un... piccolissimo guaio in cui mi sono cacciata dando un mio capello ad un giovane drago rosso. I suoi ordini sono stati chiari: massima priorità alla questione. La costrizione che mi ha imposto altrettanto chiara: obbedire agli ordini di Kevamros per ciò che concerne questioni magiche. Per l'occasione, anche il mio caro tutore ha prontamente preso un mio capello.

Ora la questione è risolta ma tornando dal Maestro non sono stata liberata subito. Ha approvato come ho agito ai Tumuli durante la ricerca del necromante Jhar'un. Sta bene anche come abbiamo risolto la questione: eliminato il drago, dato asilo alle anime di Miriam in un posto sicuro, distrutto il semipiano (Kev), ottenendo entrambi peraltro come gratitudine una pergamena di Teletrasporto.. una magia di grande utilità ma che fin'ora nessuno di noi, a parte Marcus, aveva saputo praticare. Custodisco gelosamente questo scritto in attesa di essere in grado di comprenderne la complessità della formula ed eseguirlo correttamente. Possibilmente senza finire su un'albero.
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[Quest Dm Bygul http://www.raccontidellevalli.eu/forum/s...p?tid=3488]

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Il Maestro ha deciso di mantenere la costrizione ancora per un po', così che io impari meglio la lezione. Ha sottolineato come la libertà di scelta fosse ancora mia, ma che le conseguenze sarebbero state piuttosto dolorose fino ad avvenuta obbedienza. Forse l'insegnamento consiste proprio nel valutare e considerare sempre ogni mia singola azione, con maggiore lucidità e umiltà, senza lasciarmi prendere dall'orgoglio o la brama di un potere sempre maggiore. Del resto noi maghi, padroneggiamo l'Arte, non il contrario. Ora che le mie doti magiche sono aumentate devo imparare a mantenere il mio equilibrio, la giusta misura, tra necessità e desiderio. E' stato facile fin'ora considerare la Magia per quella che è: un mezzo atto ad uno scopo. Un mezzo che può essere estremamente potente e pericoloso. Un mezzo che potrebbe diventare scopo abusandone... A chi non piacciono potere e controllo?

Inoltre il Maestro mi ha caldamente consigliato di ascoltare maggiormente Garlak se non voglio finir male. Di solito tutti vedendoci in coppia si fermano a frivole considerazioni sessuali o sentimentali, egli deve aver invece compreso le ragioni che vi sono dietro... e che la sua richiesta mi rammentano. Nessuno mi costrinse a seguirlo quando andò via dal Cormyr, fu una mia scelta come sua fu la scelta di salvarmi quel giorno al fronte mentre sacrificava altri. A lui serviva una maga, a me un guerriero. Mia la logica dell'intuito e dell'arcano e l'innata curiosità, sua la legge della spada e del distacco razionale e la saggia prudenza. Non c'è mai stato altro, non si è mai posto su un trono nei miei riguardi anzi.. non mi pare di aver ricevuto mai ordini diversi dal fare ciò che va fatto esattamente come va fatto. Ed è qualcosa che fa a sua volta nei miei riguardi. Tutto li.
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Oltre a sopportare quell'uomo estremamente noioso, talvolta desidero un riferimento, una guida per quanto riguarda le questioni magiche. A tal proposito non mi pesava troppo la costrizione, poichè imponeva anche a Kevamros di farmi da tutore che lo volesse o meno... ma ora non era più mio desiderio. Di lui ammiro sempre le grandi capacità, la furbizia, il fascino, la schiettezza e l'umorismo. Non è uno da perder troppo tempo in formalità e teoremi astratti, è uno che agisce. Ingenuamente però ritenevo anche fosse una persona tutta d'un pezzo. Dalle decisioni ferme, uno che non guarda in faccia nessuno, non uno in balia dei capricci di elfe a caso.

Il fatto in sé non era estremo ed io  ero stata ingenua all'inverosimile dando per scontate troppe cose come il rispetto e la correttezza. Diedi la mia partecipazione per una spedizione di studio e, già che servivano uomini d'arme e non vi erano limiti di partecipanti, osai esprimere intenzione di portare Garlak con me. Cosa che immediatamente accordai parlandone faccia a faccia con lui e Kevamros. In tutta la biblioteca, solo Lana ebbe da ridire in merito e mi limitai a scriverle come ero rimasta in accordi prima, lui era con me. Erroneamente diedi per scontato sapesse del consenso già avuto Kevamros... stanno sotto lo stesso tetto voglio dire...

Arrivare a deridermi con una confidenza che mai le ho dato, battere i piedi stizzita, proporre ed escludere Derek tutto da sola incolpando me... Che sia un tantino esagerato? Portare Garlak era un mio desiderio non certo un ordine di qualcuno, si poteva benissimo parlarne faccia a faccia con la dovuta calma, rispetto e argomentazioni logiche. Passo all'Opale ogni giorno... Non me lo aspettavo da un'elfa di tanto buon gusto e tanta esperienza. Ancora meno da un uomo tanto intelligente che, affermando di non essere al comando di Garlak (?), effettivamente mostra come si faccia comandare a cagnolino da Lana. Ad ogni modo non ho particolare rancore verso Lana, poiché penso che alla fine si tratti di un'incomprensione di toni per cui effettivamente potrebbe spiacermi, ma nei confronti di Kevamros ho perso ogni fiducia perchè farsi influenzare così vilmente è da deboli.

04-01-2016, 22:17
[Q Atermis Ignem - http://www.raccontidellevalli.eu/forum/s...p?tid=4098]


18 Marphenot Foglie Cadute - 1377, l'Anno dell'Ossessione


Perché ti chiamai Luna? Eri più piccola della mia mano, tutta nera come una notte buia con quegli occhietti così sporchi che neanche li aprivi, miagolavi affamata e i tuoi dentini brillavano come piccole stelle. Ti chiamai Luna per completarti e ti nascosi li nel mio armadio, già traboccante dei fin troppi vestiti e balocchi che si danno ad una bambina adottata. Come me eri una piccola orfana ed io volevo darti una casa ed una famiglia. Di nascosto ti portavo il latte della mia colazione, dividevo con te la mia carne e il formaggio ma le verdure no, quelle neanche tu te le mangiavi. Il mio Patrigno e Maestro probabilmente già sapeva della tua presenza nella mia camera, quando ruzzolasti fuori dall'armadio in una intrepida lotta all'ultimo sangue contro il mio più bel vestito di tulle rosso. Rotolasti proprio li fin contro i suoi mocassini, mentre io sbiancavo e tu sorpresa e curiosa ti fermasti a guardarlo. Baldanzosa e irriverente lo salutasti con un sonoro mao, ed io dovetti rassettare tutta la biblioteca quel giorno per punizione. Poi mi fu permesso di tenerti ad una condizione, dovevi essere il mio Famiglio... neanche sapevo cosa volesse dire al tempo, finché non sentii per la prima volta i nostri cuori battere all'unisono.


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Ed ora dove sei? Che cosa ho fatto... perché l'hai fatto? Non eri tu il sacrificio che avevo programmato di fare e per cui mi ero preparata. Avevo chiamato tutti in Biblioteca perché ognuno ponderasse per se stesso un'adeguata scaletta graduata di sacrifici da compiere uno alla volta senza essere costretti a strafare necessariamente, cadendo nel "gioco" dell'efreeti. Impossibile quantificare la loro preziosità ma vedendo le loro reazioni, la mia scelta divenne chiara. Con una sorta di risentimento custodivano ancora gelosamente il diritto di un possesso su un qualcosa che non era più loro, come se qualcuno potesse rubarlo loro solo a parlandone, come se i miei intenti fossero dettati da egoismo più che razionalità. Qualcuno pareva addirittura sentirsi un eroe per quanto stava compiendo. I loro sentimenti erano del tutto comprensibili e di certo non li biasimavo poiché perdevamo tutti qualcosa di prezioso.. ma era anche un chiaro segno che non erano tutti pronti ad accettare una vera perdita. Una rinuncia umile e serena di dare tutto in ogni caso, fregandosene se era troppo, nulla è mai troppo per chi si ama. Anche se in questo modo avrei fatto proprio ciò che volevo evitare in tutti i modi, capii che dovevo farlo. Non potevo rischiare, il mio sacrificio anche da solo doveva bastare almeno per Garlak.
Vi era una sola regola certa su cui basarmi per quantificare tale scelta: lo scambio equivalente. La base di tutta l'Alchimia si fonda sulla regola per cui nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma mantenendo il suo equilibrio. Dunque si trattava di dare una vita per averne salva una. Ma io ero un'orfana, il mio patrigno malato non aveva altri figli o parenti, ne io conoscevo altro uomo. Avevo solo Luna e Garlak come pari compagni. Te lo dissi onestamente mentre gli altri cominciavano a scendere per richiamare il genio. Ti chiesi di farlo per noi e tu ti sei ritratta, amareggiata e delusa. Ti accarezzai per rassicurarti che non eri obbligata, non ti avrei mai cacciata e rinnegata per un rifiuto. Nemmeno un istante ti sentii dubitare se per lui ne sarebbe valsa la pena. Non hai mai mostrato grande affetto per lui ma forse ne vedevi l'importanza per me. Eri così triste quando accettasti di farlo, soltanto per me, perché non rimanessi sola. Il cuore mi salì in gola pieno di gratitudine e dolore e ti sciolsi dal nastro rosso che adornava il tuo piccolo collo. Ti accarezzai un'ultima volta mentre Garlak mi richiamava. Era l'ora.


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Fissavo le fiamme che ti avrebbero portata via da me per sempre, stringendoti con forza tra le braccia, mi avvicinavo lenta e titubante. Non volevo farlo. Arrivata a pochi passi mi fermai per compiere il sacrificio più grande, ma esitai persuasa quasi ad entrare con te tra le fiamme. Ti stringevo al petto, i nostri cuori ancora uniti battevano all'impazzata per la paura. Sentii il tuo fremito lungo la schiena e allargai le braccia sperando che fuggisti via lontano tutto questo. Invece mi sei rimasta fedele e capendo che non ce l'avrei fatta sei saltata tu via da me, verso la più atroce delle morti per amor mio. Compresi allora uno delle più grandi lezioni del mio Patrigno e Maestro. Parole incomprensibile per me prima d'ora: era più facile sacrificare la propria vita che quella di chi si ama.
Mi sentivo un mostro e mi voltai per non vedere come le fiamme della Fontana eterna ti consumassero inesorabili. Ma non potevo ne volevo evitare in alcun modo di sentire tutto il tuo tormento, il tuo terrore e la sofferenza così forti da farmi quasi impazzire. Sentivo il tuo morbido e minuto corpicino come fosse il mio, impotente mentre le fiamme più ardenti lo divoravano. Si consumava lentamente nutrendole della tua stessa preziosa vita fino a spegnerla nel silenzio. Senza lasciar nulla al suo posto se non un grande vuoto incolmabile. Per un tempo che mi parve eterno non c'era più niente e nessuno intorno a me, neanche il calore, non sentivo ne vedevo più nulla. Tutto ciò a cui riuscivo a pensare in quel silenzio rimbombante era perché mai ti avessi chiamata Luna.


Darylia
04-01-2016, 22:21
4 Ukthar La decomposizione - 1377, l'Anno dell'Ossessione

Una gatta incinta che cerca un posto per dare alla luce i suoi cuccioli non è strano. Anche che tra i cuccioli ne nasca uno diverso e venga rifiutato dalla madre fa parte della natura. Non si tratta di crudeltà in quanto viene salvaguardata la salute del resto della prole allontanando un cucciolo più debole, malato, destinato alla morte. Sacrificarne uno per salvarne sei. Ciò che fa veramente tanto strano è vedere questo puccioso batufollo rosso miagolare tra le braccia di Alister. Ma proprio tanto...

Si era reso conto che quel gattino neonato era molto caldo, troppo. Lo portammo in locanda facendoci dare l'occorrente per accudirlo. Non accettava di essere toccato da altri, stava li in mano al cacciatore succhiandomi il dito avidamente. La pozione non aveva alcun effetto così riempimmo un guanto di panna e latte, legandolo in cima e bucando la punta di un dito perchè ciucciasse beatamente. Si era così ben sfamato che bastò un massaggino alla pancia affinchè la natura facesse il suo corso. Vedere Alister zuppo di pipì di gatto era un qualcosa di stupendo. Ma proprio tanto...

Non ridevo così da un'eternità ed ora c'era da decidere che farne di questo sgorbietto. Chiarii subito che non avevo alcuna intenzione di rifarmi un famiglio, la sola idea mi appariva sacrilega: nessuno avrebbe preso il posto di Luna. Non sarei caduta vittima del potere demoniaco di quel cucciolo, poi l'ebbi in braccio per alcuni attimi. Dannazione. Vee proponeva di adottarlo, con gran sgomento di Alister e del micetto che in risposta soffiavano uguali. Il rosso soffiò anche a Garlak al mio dirgli di prenderlo in braccio, come se capisse. Ma ben più inquietante era Garlak che mi proponeva di prendere con noi un micetto. Ma proprio tanto... 

Zhes mi aveva dato una comoda pozione per "parlare con gli animali". La bevvi e chiesi al pelosino con chi volesse stare. Mamma rossa. Gli spiegai che sua mamma non lo voleva ma tutti già mi guardavano convinti, ero io. Miagolò che viveva nelle fiamme ed ora la sua casa era qua. Ero allibita, non poteva essere la mia Luna ma nemmeno un caso. In qualche modo la Fontana mi aveva restituito qualcosa, qualcosa che al momento era solo un gatto e ne avrebbe dovute affilare di unghie prima di diventare il mio Famiglio. Ma proprio tante...



[Immagine: gatto_che_ride.jpg]

Ha detto che vuole lo chiami Fuoco perchè è un maschio ed ora che ha un nome è mio davvero. Lui non sa cosa fosse in passato, siamo noi a definire l'etichetta con cui chiamiamo le diverse entità. Ma ribadisce che viveva nel fuoco e ci stava pure bene. Qualunque cosa fosse, uno spirito del fuoco o quant'altro vivesse in quel regno, ora è solo un gatto. Ora. Gli ho chiesto se voleva diventare il mio famiglio, spiegandogli cosa fosse e comportasse per lui. Era cosa buona quindi l'idea gli piaceva ma era presto. Troppo piccolo lui e troppo presto perchè io potessi dare a un'altro il posto di Luna. Avevo ancora il suo nastro rosso legato al polso e sarebbe passato a Fuoco un giorno forse... se dimostrerà di sapermi star dietro con la vita che faccio.
Gli dissi del sogno ma lui non sapeva bene di che parlassi, capii però quanto mi serviva. Era ovvio del resto ma... le cose per se stessi si vedono meglio da fuori, non standoci dentro. Quel sogno che feci era solo per me. Può darsi anche che il cristallo abbia reagito con me, come reagisce con tutte le cose legate agli elementi, per via del legame che ora ho col Fuoco. Semplicemente dovevo accettare il Fuoco come dono senza temerlo.


Una fiamma... rossa come sangue, lucente come il sole si avvicinava da distanze siderali
Io... fluttuavo nel vuoto, di un nero infinito e immenso, priva di protezioni e dei vestiti, inerme.
Mi era davanti, enorme, muovendosi come solo il fuoco sa fare ed io... non potevo fare nulla.
Poi avvicinandosi diminuiva la sua stazza divenendo piccola.. un cuore si, pulsava, ed io la presi.
Avvicinandola per guardarla meglio, ho visto in essa due occhi aprirsi.. due occhi felini.


In onore di ciò che la Fontana mi ha ridato userò il Fuoco per combattere gli auriliti, accompagnando Garlak nella sua guerra contro i servi del gelo. Oltre alle mie magie ho predisposto col fuoco una nuova balestra e presto sarà pronta con un ultimo terzo incanto. Anche Garlak si è dotato di nuove armi ed è in accordi con una genasi per dar loro la caccia sui Picchi del Tuono. Conosco la sua determinazione nel cercarli ed eliminarli fino all'ultimo, non importa quanto tempo ci vorrà, non ha mai avuto fretta la sua furia.
Tuttavia non bandirò le magie del gelo dal mio Grimorio, non distruggerò le vecchie armi dotate di tali incanti. E' altamente improbabile se non impossibile che troveremo tutti gli auriliti ma... se anche ipoteticamente la spada di Garlak arrivasse innanzi all'ultimo di loro, la fermerei. Accetto il Fuoco e lo faccio mio, ma anche il gelo deve continuare ad esistere per contrapporsi ad esso.


04-01-2016, 22:38
[Q Artemis http://www.raccontidellevalli.eu/forum/s...p?tid=4563]

AL COSPETTO DI LORD ILMETH

Puntuale ogni mese scrivevo una fitta lettera per mio padre. In realtà mio patrigno, ormai avanti d'età e malato, ed anche mio primo Maestro d'Arte arcana. Puntualmente rispondeva alle mie lettere incoraggiandomi negli studi, nell'uso di maggior saggezza, instancabili inviti alla prudenza ed a scrivere più spesso, come ogni buon genitore fa quando un figlio si allontana per la sua strada. Sapevo che un giorno la morte l'avrebbe vinto, non era cosa inaspettata per me, ritenendomi ingenuamente preparata al peggio. Pensavo che quel giorno mi sarei congedata da Garlak per tornare alla mia vecchia casa, e passare al suo capezzale gli ultimi giorni di vita che la malattia gli avrebbe concesso. Da buona figlia qual mi credevo.

Successe poi che non ebbi mai risposta alla mia ultima lettera, i demoni minacciavano le nostre stesse esistenze creando scompensi nei piani elementari. Ed io avevo un ruolo chiave con altri per cui non potevo esimermi dal fare il mio dovere. Tardai, quando cercai di mettermi in contatto con mio padre non ebbi risposta, lo specchio da lui stesso datomi per le divinazioni restava scuro. Forse aveva opposto resistenza, forse era su un'altro piano, magari prigioniero in una scatola di piombo, oppure svenuto, forse, forse era morto. E nessuno aveva pensato di avvertire la sua unica figlia. Neppure i cari vecchi compagni degli Scudi di Ferro ebbero il coraggio di dirmi in faccia...

Ancora non ci credevo. Quando tornai a casa, era già la casa di un mercante a me sconosciuto. Mio padre era morto già da un mese, vittima di una febbre che si era alzata all'improvviso. La salma già cremata al tempio di Mystra. Mi fu detto che la domestica aveva consegnato il testamento ai Draghi Purpurei, ma questi, con la scusa dei troppi abitanti ad Arabel, non si erano nemmeno presi la briga di fare indagini più approfondite di un semplice la calligrafia corrisponde. A nessuno parve strano che gli unici eredi universali fossero gli Scudi di Ferro senza alcun riferimento alla figlia.
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Grazie Seregon 

per avermi aiutata a fare di Fuoco il mio famiglio,
per avermi aiutata a decifrare il diario di mio padre,
per avermi dedicato un po' del tuo tempo,
per quanto infinito, in quel tempo mi hai ascoltata.

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Con la confessione appresi che effettivamente Corwin aveva ricevuto visita dal capitano degli Scudi, al quale aveva concesso dei prestiti per la compagnia. Cominciava però a sospettare che ci fosse altro sotto, ma non ebbe tempo e modo per capire. L'ingordigia di quei tre infami li spinse a voler più soldi e senza attendere, "tanto era già malato". Contattarono un sacerdote errante di Talona che si fingeva chierico di una qualche divinità buona, il quale diede loro ottimi salassi per avvelenarlo. Il suo fisico in breve fu indebolito e davvero bastò una finestra aperta per portarlo ad una tragica fine. Completarono l'opera con un falsario cui commissionarono un testamento falso col quale ottennero tutti i suoi beni. Vendettero la magione ad una ricca famiglia locale e coi soldi pagarono il viaggio fino ad Essembra e l'equipaggiamento magico per tutti i loro membri, comprese le nuove reclute.

Ho consegnato ad Arabel la confessione ed ottengo ora risposta finalmente da Lady Rheana Whitewinds dei Draghi Purpurei. E' stata riconosciuta come valida e con le indicazioni fornite hanno catturato il falsario. Chiederanno a Lord Ilmeth consegna degli Scudi detenuti come testimoni al processo. L'eredità ora appartiene a me, ma non ho impugnato l'atto di vendita della casa, tutto ciò che voglio è giustizia per mio padre. Reclamerò i beni degli Scudi ora trattenuti da Lord Ilmeth e li userò come voleva mio padre, per una compagnia degna. Soprattutto, con l'aiuto prezioso di Seregon, voglio portare a termine i suoi studi.

04-01-2016, 22:44
[Q Ozymandias http://www.raccontidellevalli.eu/forum/s...p?tid=4870]

LA MALEDIZIONE DEL SIGNORE DELLE OSSA


[Immagine: calligraphy-35494__180.png]


Tutto cominciò col ritrovo di una piccola mattonella, con una bella lettera G scolpita sul fronte. Non ricordo cosa ci spinse in mezzo le tenebre di quelle antiche cripte elfiche. Una straordinaria avventura per i due piccoli hin che in modo o nell'altro, non resistettero alla tentazione di rimetterla al suo antico posto. Ancora lo stomaco di Merin si accartoccia per il senso di colpa del danno causato, ma chissà che per Cornacchia ne esca una storia da raccontare alla sua nuova bambola. La storia di un uomo che in vita fu un grande generale e si guadagnò un posto d'onore, tra le tombe degli eroi della città di Myth Drannor. O forse dovrei dire un posto maledetto, poichè ancora una volta il cavaliere si stagliava immobile nella penombra in attesa. Nelle orbite vuote ardeva una luce rossastra che penetrava l'anima. Ancora una volta le spoglie scheletriche impugnavano il possente spadone, forgiato con denti di drago e magia. L'antica armatura copriva le sue ossa, su cui un occhio attento poteva scorgere ancora le insegne del fiero casato dei Kolnet, che si estinse cinque secoli or sono, subito dopo l'epoca dei Re Pirati a Westgate.

Impossibile rimuovere la mattonella, vincolata alla cripta dall'oscura magia quale chiave per risvegliarlo, finchè qualcuno non lo avesse sfidato all'ultimo sangue. Solo vincendo avrebbe avuto fine la maledizione del Signore delle Ossa, ma morendo la mattonella si sarebbe dispersa nuovamente nella cripta, in attesa che un altro lo risvegliasse. Nessuno doveva interferire nel combattimento o il cavaliere non sarebbe stato distrutto. Impossibile ritirarsi una volta iniziato, lui lo avrebbe impedito. Ma perchè intraprendere una sfida tanto pericolosa? "Chi mi abbatterà acquisirà parte del mio sapere... della mia perizia in battaglia." Questa era l'offerta promessa dalla sua voce sepolcrale, che ben sapeva come parlare ad un altro comandante. Aggiungendo poi, per invogliare altri, che il vincitore poteva prendersi anche il suo tesoro che fu chiuso nel sarcofago. Garlak stava considerando l'offerta, valutando i rischi e le conseguenze indesiderate. La stanza sepolcrale era avvolta da un'antimagia, qualunque altra forma magica al suo interno era destinata a spegnersi come lo stoppo di una candela tra le dita.


Non avevamo certezza che le sue parole dicessero il vero, al di là che fosse un non morto, non avevo motivo di dubitare e lui non ne aveva per mentire sui termini della maledizione. Impossibile che Garlak prendesse il posto del cavaliere: solo i grandi guerrieri che si macchiavano di colpe non emendabili venivano maledetti dall'antico Signore delle Ossa. Una dannazione non cessata con la morte dello stesso Myrkul, poichè la morte stessa non può certo morire. E dunque quale fu la colpa di Gaurial Kolnet? La sua storia appartiene ad un tempo che fu e la polvere di secoli l'ha ricoperta. Molti suoi tasselli resteranno per sempre custoditi nelle memorie e nelle colpe della sua anima dannata.

Basandomi sulle tracce dettate dalla Spada del Canto di Seregon, avevo cominciato le ricerche. Tra cronache polverose e tomi ammuffiti della biblioteca, scoprii in un vecchio volume la vicenda relativa ad "un cavaliere tra i più nobili della città di Westgate che, seppure non più nel fiore degli anni, giunse nelle Valli dai porti meridionali alla ricerca di..." Un sospiro rassegnato, nel mio constatare la mancanza proprio delle pagine più importanti. "..e così con le sue stesse mani bagnò la pietra dell'alleanza con il sangue dell'amato figlio che rimase esanime tra l'erba. Corse come impazzito in mezzo alla foresta fino a che il Signore delle Ossa lo colse".

Chiaro il riferimento alla Pietra Verticale dell'alleanza tra le Valli. Un monumento in rovina ma ancora pregno in superficie dell'antica magia degli elfi che lo eressero. Un'alleanza che per quel popolo doveva essere percepita in modo più profondo, per loro era innanzitutto un'alleanza col popolo umano. Cosa meglio poteva rappresentare il suo amore per un'elfa? Non l'amore puro che narrano le storielle per bambini, bensì una forma distorta dalla brama di possesso e di conquista. "La più bella delle donne di questo reame... era mia...mia!" Garlak era sconcertato da come un grande militare si fosse fatto malamente distrarre perdendo tutto. Questo era il suo terribile fardello, aver ucciso il proprio figlio che "voleva trattenermi da conquistare ciò che era mio.. che doveva essere mio, riportarmi a Westgate".


Cornacchia era convinta ch'egli meritasse la sua punizione e voleva lasciarlo lì per sempre. Lo capivo ma non potevano semplicemente far crollare l'ingresso della cripta. Se non per lui, per quello che era diventato. Qualcosa di terribile, al di fuori dell'ordine naturale delle cose e che per questo andava distrutto. Il modo per farlo era scritto nella maledizione stessa, anche se Seregon e altri avrebbero preferito un'altra via. Più di tutti sicuramente Marcus fremeva perchè forse distrutto ma non voleva portare i compagni a compiere gesti avventati per avidità. Richard temeva anche le conseguenze di una vittoria, poichè il premio verrebbe dal tocco di un defunto dio della morte, e questo non poteva portare a nulla di buono. Daniel dal canto suo avrebbe accettato di buon grado qualunque decisione di Garlak. Solo sua poteva essere la scelta di rischiare o meno la propria vita, ed egli accettò.

Lo scontrò iniziò e fu subito evidente che sarebbe durato a lungo. Entrambi avevano una tecnica notevole, la guardia alzata e una buona esperienza. Solo che Garlak era mortale e si basava solo su muscoli ed acciaio. Il cavaliere gli era superiore in duello ma non in modo così schiacciante. Poi il campo di antimagia venne meno e Garlak approfittò subito per disporre di tutti i suoi mezzi. Bevve delle pozioni e il suo stesso equipaggiamento riacquistava la magia che gli avevo conferito. Riuscì così a buttarlo a terra più volte e colpirlo ripetutamente fino ad abbatterlo tra il fragore del metallo. Poi un lampo rosso illuminò la sala a giorno abbagliandoci, durò alcuni istanti, in cui la maledizione del Signore delle Ossa si dissolse lasciandoci nel buio e nel silenzio.

10-02-2016, 13:09
[Q Artemis http://www.raccontidellevalli.eu/forum/s...p?tid=4905]

PROCESSO AI TRADITORI I

Per tutta la durata del processo la maga rimane silenziosa, concentrata nel reprimere le proprie emozioni, per rispondere in modo chiaro attenendosi ai fatti il più possibile.. se possibile.

Cosa vi aveva condotto a sospettare che vi fosse una spia?

Durante la missione per la cattura di Kragz, sono trapelate informazioni precise e riservate di cui solo noi e gli Scudi di Ferro eravamo a conoscenza. E' stato fatto crollare l'ingresso della grotta nel momento più opportuno, vanificando il piano di cattura e rendendo evidente la presenza di una spia. 


Cosa vi ha portato a sospettare dei tre accusati?

La nostra compagnia contava pochissimi membri al tempo, impossibile un tradimento interno, e se la spia non era tra le nostre o vostre fila, per esclusione restavano solo gli Scudi di Ferro. Successivamente mentre segretamente, per conto di Lord Ilmeth, controllavamo i prigionieri del clan, vi è stata una violazione possibile solo attraverso mezzi magici. E' stato notato un furetto rosicchiare le briglie dei cavalli, spingendo lo stalliere inavvertitamente ad aprire la porta al traditore per cambiarle. Si trattava di un famiglio posseduto solo da due maghi in zona: Josh Dromer e Coria Giner, nostra sottoposta che  effettivamente al momento non era in zona. Il giorno dopo il carro coi prigionieri e la sua scorta è stato attaccato da un gruppo di cultisti "anziani". Queste persone difficilmente operano lasciando testimoni ed avevano tempo e mezzi per un'azione pulita. Eppure sono sopravvissuti cinque membri degli Scudi tra cui Lann e Dromer.

Dopo una breve pausa la maga prosegue.

Devo aggiungere che personalmente già sospettavo della loro dubbia morale a causa dell'omicidio di mio padre. Ma al tempo non avevo prove riguardo per presentarli al Lord come mercenari senza onore e fedeli solo al denaro. Da parte mia vi era inizialmente coinvolgimento personale, ma perpetrando i loro crimini qui ad Essembra sono stati smascherati in modo inconfutabile dallo stesso Lord Ilmeth, non da me.

Finendo la frase, la maga china leggermente il capo verso il lord in segno di rispetto.

Che prove avete raccolto della loro colpevolezza?

Lord Ilmeth stesso li ha portati allo scoperto, eliminando ogni ombra di dubbio sul loro tradimento e permettendone l'arresto. Ha ordinato a noi Manti Scarlatti di occuparci della sicurezza di un carico di arrivo da Myth Drannor, così da allontanarci dai giochi, mentre agli Scudi dava in carico una scorta. Anche stavolta la carovana è stata assaltata ma, con loro sorpresa, essa conteneva altri uomini pronti a catturarli. Richiamati dal Lord ci siamo uniti alla difesa di Essembra, sotto attacco disperato degli hobgoblin, fino alla morte Kragz. Infine abbiamo provveduto al loro primo interrogatorio ottenendo la confessione sincera di ogni crimine qui e nel Cormyr, in cambio avremmo intercesso presso il lord affinché considerasse pene diverse dalla morte, senza ovviamente garantire la loro salvezza. Tale confessione è stata confermata valida anche dai Draghi Purpurei per quanto riguarda l'omicidio e falso testamento.

Nella vostra opinione e secondo la vostra coscienza e conoscenza, che pena raccomandate?

La maga volge lo sguardo verso Ilmeth e risponde meccanicamente.

Secondo conoscenza sconsiglio caldamente l'esilio, in quanto godrebbero di troppa libertà e non possiamo sapere con certezza ai danni di chi stavolta. Secondo coscienza mantengo sempre la parola data, pertanto, in via del tutto eccezionale, raccomandando per loro l'ergastolo definitivo.


Fa poi un profondo respiro spostando sul sguardo sull'udienza uno sguardo glaciale. 

Secondo la mia opinione ed esperienza personale ogni nemico delle valli deve essere controllato strettamente... o eliminato.

Ritenete che il loro crimine qui possa essere conseguenza di altri crimini commessi altrove? E se sì, ritenete che ciò aggravi la loro posizione?

Colta alla sprovvista, la maga si sofferma un istante sugli occhi del suo interlocutore, poi risponde tranquillamente ma di nuovo volge lo sguardo verso Lord Ilmeth.

Si, ho riflettuto a lungo su questo punto. Portando il mio patrigno alla morte e falsificandone il testamento hanno ottenuto i soldi necessari per ampliare le loro fila ed dotarle di armi e armature magiche. Dopo il loro fallimento nel Cormyr come mercenari, pur giungendo a Battledale, non sarebbero stati considerati da Lord Ilmeth senza tali mezzi a disposizione. Qui avrebbero potuto rifarsi una vita e un nome agli ordini del Lord, accontentandosi di quanto già ottenuto indebitamente. Invece hanno scelto di macchiarsi anche di tradimento per pura ingordigia. Mi pare evidente come questo in senso si aggravi la loro posizione e non di poco, in quanto Lord Ilmeth ha dei doveri verso l'intera Essembra, non solo verso i singoli individui come me.



10-02-2016, 13:18
PROCESSO AI TRADITORI II

Fu più difficile per la maga mantenere la stessa freddezza nel rispondere alle domande di Lord Daeron Cormaeril riguardo l'accusa di omicidio.

In che rapporti erano gli imputati con Corwin Dennin?

Da giovane, il mio patrigno faceva parte degli Scudi di Ferro in qualità di arcanista. Col passare degli anni la malattia lo costrinse a ritirarsi, potendo vivere comunque egregiamente con le modeste ricchezze che si era guadagnato in vita. Al tempo presi inizialmente io il suo posto e, dopo il mio trasferimento, restò Josh Dromer il mago capo della compagnia. Il mio patrigno era rimasto con loro in buoni rapporti, tanto da non negar loro prestiti di denaro quando vennero da lui a chiederne nel momento del bisogno.

Come hanno agito per cagionarne la morte e come siete venuti a conoscenza di tali informazioni?

Il mio patrigno era malato già da diverso tempo ed ero in regolare contatto epistolare con lui, finchè ho smesso di ricevere sue notizie. Tornando ad Arabel ho trovato la nostra magione già venduta regolarmente a terzi, i quali molto gentilmente mi hanno informata del suo decesso avvenuto già diverso tempo addietro. Andrai presso la caserma dei Draghi Purpurei i quali mi informarono che le cause della morte erano state ritenute il "naturale corso della malattia", ed il corpo già cremato. Nel testamento stranamente citava i tre capi degli Scudi di Ferro quali unici eredi. Ritenendo la cosa decisamente sospetta ho chiesto alle autorità di aprire un'indagine, ma gli Scudi di Ferro avevano fallito come mercenari nel Cormyr e, grazie ai soldi dell'eredità, si erano trasferiti ad Essembra per ricominciare, allargando la compagnia dotandola di equipaggiamento magico. Tornando a Essembra le nostre due compagnie erano state scelte entrambe da Lord Ilmeth per svolgere determinate missioni ai suoi ordini. Questo mi ha permesso di entrare in contatto con loro e cercare di far chiarezza.
Naturalmente loro inizialmente non hanno mai ammesso di aver causato appositamente la morte del mio patrigno, sostenendo che l'eredità fosse un semplice colpo di fortuna. Nel suo diario cifrato, il mio patrigno scriveva di come Ashar Kennes diverse volte si era recato da lui chiedendo prestiti, lui li concedeva ma sospettava ci fosse altro sotto. Mi accorsi inoltre che mancavano delle pagine nel suo Libro di magie, esattamente le ultime relative ad una ricerca che stava svolgendo nel campo delle illusioni. Pagine che riottenni assieme al rimanente dell'eredità, dopo che Lord Ilmeth sventò il loro tradimento arrestandoli, e loro confessarono tutte le loro colpe, poi riconosciuta valida dai Draghi Purpurei.
Con la confessione appresi che effettivamente Corwin aveva ricevuto visita dal capitano degli Scudi, al quale aveva concesso dei prestiti per la compagnia. Per loro stessa ammissione si resero conto che avrebbero potuto avere più soldi e più in fretta accelerando la sua morte, si arrogarono quindi il diritto di decidere arbitrariamente del suo destino perchè come dissero "tanto era già malato". Presero contatto con un sacerdote errante di Talona che professava sotto falsa identità, il quale gli diede dei salassi per avvelenarlo. Il suo fisico in breve fu indebolito e bastò lasciare una finestra aperta per portarlo ad una fine prematura. Completarono l'opera con un falsario cui commissionarono un testamento fittizio col quale ottennero tutti i suoi beni. Vendettero la magione ad una ricca famiglia locale e, come detto, coi soldi pagarono il viaggio fino ad Essembra e l'equipaggiamento magico per tutti i loro membri, comprese le nuove reclute.


Quali sono le prove a sostegno della loro colpevolezza?

Inizialmente avevo solo dei sospetti dati delle coincidenze un po' troppo fortuite e precise. Sospetti che si rispecchiano anche nel diario del mio patrigno. La prova più schiacciante è senz'altro la loro confessione, ottenuta con l'accordo precedentemente descritto, sotto arresto e interrogandoli per ordine di Lord Ilmeth. Ho consegnato personalmente ad arabel il documento firmato dagli imputati e ne ho ottenuto convalida da Lady Rheana Whitewinds dei Draghi Purpurei, dopo la cattura del falsario.


Darylia a quel punto posa sul banco una copia della confessione e la lettera di Lady Rheana Withewinds.

A che scopo, a vostro avviso, hanno agito? Ritenete, in coscienza, che la gravità del loro comportamento possa trovare attenuanti?

Hanno agito unicamente per denaro, unica cosa a cui evidentemente sono fedeli. Pronti a vendersi al miglior offerente come dimostrato dal tradimento ai danni di Essembra. Anche sacrificando i loro stessi compagni come dimostrato con questo omicidio e con l'attacco alla scorta dei prigionieri del Lord composta da loro composta.


La maga esita un istante prima di proseguire, la sua riluttanza si fa però evidente.

Penso che la gravità del loro comportamento si potrebbe ritenere in minima misura attenuata dalla confessione stessa, in cui vengono fornite anche indicazioni utili per la cattura del falsario. Tuttavia
queste vengono fornite solo quando hanno già perso tutto, nella remota speranza di salvare almeno la vita. Inoltre vi è una componente di recidività in crescendo ovunque si rechino: prima un singolo omicidio, poi causando la morte dei loro compagni e dei prigionieri e quindi il tradimento. Per ragioni di sicurezza questo rende assolutamente necessario negare loro ogni forma di libertà. Questo rende inadeguato l'esilio e sufficiente la detenzione a vita purchè non fuggano. La perdita della vita tuttavia è senz'altro il modo più sicuro di ottenerlo per ovvi motivi. Se poi consideriamo la gravità del tradimento stesso, perde peso ogni attenuante riguardante il solo caso di omicidio.


10-02-2016, 13:53
PROCESSO AI TRADITORI III


"Dopo che tutti ebbero risposto alle domande, toccò ai tre imputati impostare la loro difesa. Ammisero la loro colpevolezza, d'altronde non potevano fare altro vista la confessione in possesso di Darylia, ma negarono fermamente che la loro intenzione fosse il tradimento della valle: volevano rallentare Kragz, questo è vero, ma non gli avrebbero di certo permesso di marciare su Essembra.
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Qualcuno tra il pubblico mormorò: <<Sì, certo, solo perché un lord morto di solito non paga...>> ma fu rapidamente zittito dalle guardie.

I tre sostenevano infatti la tesi che, dei loro cosiddetti "crimini", l'unico ad avere conseguenze fosse stato l'inganno del povero Corwin...e comunque, era già anziano, non si poteva certo accusarli della morte di un giovane nel fiore degli anni o di un bambino. Dopotutto, Kragz era stato sconfitto, e i beni dell'anziano mago erano tornati a Darylia...

La tesi non sembrò convincente a molti, ma d'altra parte, la colpevolezza dei tre era un fatto che nessuno metteva davvero in dubbio. Quella che invece non era ancora chiara era la sentenza: lord Ilmeth si ritirò nelle sue camere per deliberare insieme ai suoi consiglieri..."

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La maga assottigliò lo sguardo alla loro tesi. Come poteva essere "nessuna conseguenza" l'uccisione dei loro stessi uomini? E lo sterminio di un intero clan? La cui unica colpa era l'avere avuto un capo scellerato quale Kragz. Le loro femmine, la loro prole, il popolo innocente non dovrebbe mai pagare il peso di una guerra con la morte. Lord Ilmeth era stato giusto nella sua decisione di risparmiar loro la vita e dargli una possibilità, anche loro abitavano queste terre. Il loro era un tradimento in piena regola, se non avessero fatto il doppio gioco non ci sarebbero state altre vittime innocenti, Kragz sarebbe stato catturato vivo e non avrebbe mai marciato su Essembra. Senza contare che questi tre scellerati, dopo il massacro dei loro stessi uomini, stavano stancando i loro uomini restanti con turni di lavoro prolungati proprio in attesa del famigerato attacco.


Darylia strinse i pugni posati sulle gambe mentre sedeva ascoltando la parte che più le riguardava. Il suo patrigno, per lei da sempre un vero padre, era stato ucciso. Chi erano loro per decidere arbitrariamente la morte prematura di qualcuno solo perchè malato? Solo perchè avanti con gli anni? Spinta da rabbia e forse odio, non poteva fare a meno di desiderare per loro la stessa equa sentenza: morte. Ma fece di tutto per tenere per se tali considerazioni, ripetendosi più volte la sentenza che aveva espresso poch'anzi a mente lucida.


"Secondo la mia opinione ed esperienza personale ogni nemico delle valli deve essere controllato strettamente... o eliminato."


Avrebbe accettato di buon grado una sentenza di morte per loro, così anche la prigione a vita. Ma non sarebbe stata felice di un esilio perchè come disse dava loro ancora troppa libertà. Data la recidività dimostrata era sicura che avrebbero di nuovo causato danni e la morte di altri innocenti. Certo non ad Essembra ma questo poteva bastare al Lord forse, non certo a lei. Confidava nella lungimiranza della corte, ma se queste non li avrebbero fermati, lo avrebbe fatto lei. A costo di seguire le loro tracce fino alla loro prossima mossa falsa, per poi provvedere personalmente in modo definitivo.


12-02-2016, 14:48
PROCESSO AI TRADITORI IV

L'attesa le era parsa interminabile, per quanto avesse di che "distrarsi" tra studi, incontri interessanti e problemi da risolvere. Si concentrava sul completamento della magia di suo padre ormai a buon punto, ma quel punto era un po' morto in quanto le occorreva una magia detta "Suggestione". Aveva chiesto a Tya aiuto in merito per poterla apprendere. Sentiva quel lavoro una strana sensazione di appartenenza, una cosa di famiglia e quindi molto preziosa. Dei Dennin avrebbe portato il nome qualora avrebbe avuto successo.

Intanto vi era la questione del freddo e spesso si recava per vie magiche a Shadowdale per incontrare Seregon. Kevamros voleva portare la questione in biblioteca per lavorare insieme noi maghi, le menti delle Valli. Questo però non sarebbe mai stato possibile con gli screzi tutt'ora in vigore. Lo sapevamo tutti e il continuo puntarsi il dito in merito su chi ha fatto di più o meno.. ormai aveva stancato. Lei avevo dato disponibilità poi, che ci incontrasse o meno, avrebbe fatto comunque la sua parte. Spesso tornava ad Ashbenford per controllare il mutamento della situazione e qui aveva incontrato Nigel Mardon.

Tipo interessante ma ancora doveva tirarne di fendenti prima di essere una prima linea degna di nota. Il suo modo di pensare somigliava molto a quello di Garlak, vuoi per la stessa fede o per l'addestramento di stampo miliziano ricevuto dal padre. Ancora meglio, Nigel era meno estremo probabilmente per via dell'influsso della madre, una stregona a quanto pare. Stava sviluppando una caratteristica piuttosto insolita per un guerriero di tal guisa, il raro dono arcano. Al momento si trattava di trucchetti e magie molto semplici ma, se sviluppati nel modo giusto, questi poteri potevano creare un connubio molto interessante. Non era spaventato dalla cosa, sapeva cosa gli accadeva e cosa significasse per lui e di cosa avesse bisogno: autocontrollo per limitarne la pericolosità, sviluppo per la loro preziosa efficacia.


"Il lord e i suoi consiglieri rimasero a discutere per giorni e giorni. Alla fine, tutti coloro che avevano partecipato al processo vennero convocati nuovamente e fu il lord stesso a prendere la parola: tutti e tre gli imputati sarebbero stati impiccati. Non era una decisione da prendere alla leggera, spiegò il lord, ma l'assoluta mancanza di rimorso e di rispetto per la vita dei tre imputati non aveva reso possibile alcuna altra pena. Sarebbero stati impiccati all'alba del mattino successivo."


Finalmente nella piazza di Essembra era stata annunciata la sentenza. Sul momento non le pareva vero. Sapevamo tutti che un uomo come Ilmeth avrebbe fatto ciò che doveva per la sua gente, ma temevo che non avesse palle per arrivare fino in fondo. Oppure che ciecamente si limitasse a risolvere il problema solo per la sua giurisdizione, buttandoli fuori Essembra. Sarebbe stata una scelta lecita, facile, comoda. Invece il cancelliere aveva effettivamente valutato la questione in ogni suo aspetto ed escluso per loro possibilità di salvezza senza rischiare altre vite. Aveva preso una scelta difficile, spietata, che non tutti accetterebbero solo perchè necessaria.

Così Darylia rimase attonita a sentire quelle parole ed in pochi attimi aveva rivalutato quell'uomo. Non gioiva per la loro morte, per quanto colpevoli fossero. Non si aspettava che anche lui condividesse lo stesso valore per la vita e la consapevolezza non sempre era possibile preservarla. La morte era parte della vita stessa e pertanto ad essa necessaria. Ucciderne pochi per impedire che muoiano tanti altri ancora, non si trattava di punire o vendicare ma di preservare. Perchè allora sorrideva?

Perchè ora poteva lasciarsi la questione alle spalle ed andare avanti. Certa che suo padre sarebbe stato fiero di lei. Fiero delle sue scelte, dei suoi risultati e di saperla parte di una compagnia mercenaria che si stava affermando secondo i principi che le aveva insegnato. Sapeva che il cancelliere non l'aveva fatto per lei, ma ora poteva ritrovare la serenità e gli era grata. Estremamente grata. Tanto che il giorno successivo, al cospetto di Lord Ilmeth, non poté resistere all'impulso di baciarlo.
[Immagine: morris.jpg]
[Grazie kakashi per la firma <3]
Vanyrianthalasa Guenhyvar
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#2
15-02-2016, 12:03
[Q Artemis http://www.raccontidellevalli.eu/forum/s...p?tid=4563 / http://www.raccontidellevalli.eu/forum/s...p?tid=4961]

MANIPOLAZIONE ONIRICA DI DENNIN I

Josh Dromer aveva strappato dal libro di magie di mio padre l'ultima magia su cui stava lavorando. Purtroppo rimasto incompleto alla sua morte, si trattava di un'illusione piuttosto complessa e interessante. Giurai a me stessa di completarlo e dargli il nome di famiglia, la nostra famiglia. Seregon da parte sua non esitò a offrirmi il suo aiuto, conscio che la mia comprensione magica si fermava ancora alla quinta cerchia. In breve mi diede i consigli giusti per organizzare il lavoro.


pt. I - comprensione della Sesta Cerchia Magica
pt. II - studio e comprensione dell'illusione base: il Sogno
pt III - applicazioni pratiche del Sogno
pt. IV - studio e comprensione delle forme di Ammaliamento e compulsione mentale
pt. IV-A - studio della Scuola di Illusione e delle allucinazioni
pt. V - studio dell'allucinazione aggiuntiva: l'Incubo
pt. VI - unione del Sogno e dell'Incubo
pt. VII - sperimentazione Manipolazione Onirica

pt. VIII - stesura finale



pt. I

...I miei studi proseguono ma le magie di Sesta cerchia ancora sfuggono alla mia comprensione. Credo di capire il loro senso generale e lo schema di base che li compone ma mi perdo nei dettagli, troppo complessi. Se stacco gli occhi dal testo non riesco a ripeterlo in modo corretto fino in fondo, credo che questa prima fase sarà ben più lunga del previsto.

...Credo di aver intuito il risultato finale dell'Illusione di mio padre. Penso anche per avere successo non servano focus o componenti materiali, di contro il tempo di esecuzione deve essere piuttosto lungo.



pt. II

...Ho rimediato una copia dell'illusione basilare detta Sogno, è abbastanza complesso ma penso di riuscire a comprenderlo se smettono di disturbarmi con continue interruzioni. Ormai non ho piena padronanza della Quinta cerchia, ma per perfezionare la tecnica dovrò necessariamente fare delle prove su qualcuno.

- - - - - - - - - -
SOGNO:
Illusione (Allucinazione, influenza mentale)
Quinta Cerchia
Nessuna componente materiale
Componenti somatiche e verbali
Raggio illimitato
Creatura bersaglio vivente in grado di sognare
Nessuna resistenza mentale, possibile resistenza magica
Tempo di esecuzione pari a un minuto per entrare in stato di trance.
- - - - - - - - - -




pt. III

...Ricordo vivamente il sogno di quella notte. Ho chiesto preventivamente a Seregon di provare l'illusione su me stessa prima che io azzardassi su altri qualcosa di nuovo. Non avevo mai fatto nulla di simile e volevo capire meglio come funzionasse, soprattutto dal punto di vista del destinatario.

...I destinatari, essendo dormienti, non hanno alcuna difesa mentale contro la mia piccola intrusione onirica. Sia consenzienti come i due hin e Garlak, sia restii come Rain. Anche il messaggero però è del tutto indifeso durante la trance.

...Non ricordo praticamente niente del sogno fatto da Cornacchia, peccato. Ricordo solo di averle dato il messaggio e poi l'incanto è terminato. Al risveglio mi ha chiesto se davvero erano pronti i broccoli, ricorda bene il messaggio dato.

... Ho azzardato ad utilizzare un terzo come messaggero, Daniel. Dopo aver pronunciato il nome di Merin toccando il braccio di Daniel, egli è caduto in trance proprio come diceva Seregon. Sono sicura però non sia possibile l'interazione tra dormiente e messaggero in quanto è solo una proiezione onirica.

...ho dato personalmente il messaggio a Garlak, parlando in draconico. Prima di entrare in trance ho opportunamente eseguito una magia di Linguaggi e pare abbia funzionato, ha compreso come fosse in lingua comune.

...L'incantesimo non richiede necessariamente la presenza del destinatario, l'identificazione avviene pronunciando il suo nome o titolo in modo inequivocabile. Rain. Il messaggio consisteva nel farla accorrere da noi per qualche ragione, si è presentata poco dopo il risveglio viaggiando con l'Albero magico.



pt. IV

...ho imparato molto bene che è spesso non occorre neanche magia per influenzare qualcuno, bastano le parole. Il vero potere di un mago, si basa sulle le informazioni. Ad ogni modo devo trovare la magia più adatta per interagire coi sogni, superando il limite maggiore di tale magia.

...ho dimenticato una regola fondamentale per cui questo approccio non potrà funzionare: ammaliamento e illusione sono contrapposti. Devo cambiare approccio e condizionare la mente attraverso un'altra illusione similare, un'altra allucinazione. Approfondire l'argomento.



22-02-2016, 16:15
MANIPOLAZIONE ONIRICA DI DENNIN II

pt. IV-A

...Gli incantesimi di ILLUSIONE ingannano i sensi o la mente altrui. Fanno vedere alle persone cose che non ci sono, celano le cose che ci sono, fanno sentire rumori fantasma o ricordare cose che non sono mai accadute. Le creature che si imbattono in un’illusione di solito non la riconoscono fino a che non la studiano attentamente o interagiscono con essa in qualche modo.

...Un incantesimo di Allucinazione crea un’immagine mentale che solo l’incantatore e il soggetto (o i soggetti) dell’incantesimo possono percepire. È un'impressione totalmente mentale personalizzata: è tutto nelle loro teste e non qualcosa che vedono realmente. Una terza persona che vede o studia la scena non nota assolutamente l’allucinazione.

...Un incantesimo di Finzione crea una falsa sensazione. Quanti percepiscono la finzione percepiscono la stessa cosa: essa infatti non è un’impressione mentale personalizzata. Le finzioni non possono far sembrare una cosa qualcos'altro. Una finzione che include effetti sonori non può riprodurre un discorso comprensibile a meno che non sia specificato. Se il discorso comprensibile è possibile, deve essere in un linguaggio che l’incantatore può parlare. Del resto, non si può fare una copia di qualcosa che non si conosce esteriormente.

...Un incantesimo di Mascheramento modifica le caratteristiche sensoriali di un soggetto, facendolo sembrare, sentire, gustare, odorare o far rumore come qualcos'altro, o facendo in modo che sembri scomparire.

...Dal momento che finzioni e mascheramenti sono irreali, non possono creare effetti reali nel modo in cui fanno altri tipi di illusioni. Non possono causare danni o benefici agli oggetti o alle creature. Di conseguenza, questi incantesimi sono utili per confondere o ritardare i nemici, ma inutili per attaccarli direttamente.

...Un incantesimo di Ombra crea qualcosa che è parzialmente reale da energia extradimensionale. Tali illusioni possono avere effetti reali. I danni inflitti da un’illusione d’ombra sono reali.

...Un incantesimo di Trama crea un’immagine che gli altri possono vedere, ma una trama ha effetto anche sulla mente di quanti la vedono o ne sono catturati. Tutte le trame sono incantesimi che influenzano la mente.



pt. V

...L'incantatore invia una visione allucinante, orribile e sconvolgente a una creatura che deve essere nominata o designata specificatamente. Se il bersaglio è sveglio nel momento in cui inizia l'incantesimo, l'incantatore può scegliere se interrompere il processo o entrare in trance fino al momento in cui il bersaglio non si addormenta, per poi svegliarsi al termine dell'incantesimo.  Se l'incantatore decide di entrare in trance, rimane completamente isolato da ciò che accade intorno.

...I due incantesimi combaciano perfettamente: stessa struttura, medesima tecnica di esecuzione. L'unico problema è che potrebbe causare danni, in quanto impedisce di dormire e quindi riposare. Ne consegue un affaticamento tale da compromettere la capacità di memorizzare incantesimi per l'intera giornata. Devo poter modificare a piacimento la suggestione onirica, lo scopo del mio incantesimo non sarà certo di togliere il sonno.

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INCUBO
Illusione (Allucinazione, Influenza mentale, Male)
Quinta Cerchia
Nessuna componente materiale
Componenti somatiche e verbali
Raggio illimitato
Creatura bersaglio vivente in grado di sognare
Resistenza mentale in base alla conoscenza del soggetto e dal tipo di connessione fisica con esso
Possibile resistenza magica
Tempo di esecuzione pari a 10 minuti per entrare in stato di trance.
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...Cercherò una copia di questa illusione per studiarla almeno a livello teorico. Per ovvi motivi intendo evitare il più possibile sperimentazioni pratiche senza aver prima effettuato le opportune modifiche. Se proprio sarò costretta non potrò comunque provarlo su me stessa buttando un'intera giornata di studi. Sarei pazza.

...Effettivamente ci sarebbe una persona adatta. Abbastanza ottusa da risultare influenzabile anche senza magia, abbastanza determinata da sapere esattamente il suo prezzo, abbastanza conflittuale da avere incubi anche senza il mio aiuto... No, non posso spingermi a tanto. Non ancora.




18-04-2016, 15:02
MANIPOLAZIONE ONIRICA DI DENNIN III

pt. VI

Forse complice la stanchezza per i prolungati combattimenti da cui a fatica eravamo usciti poco prima. Con l'ultima magia di cui disponevo avevo riportato tutti a casa, sfiniti, doloranti e abbastanza sanguinanti. Sfilavo il mantello decisa a coricarmi, mentre l'occhio mi cadeva sugli appunti ancora aperti scrittoio della stanza. Non ora pensai, slacciando la cintura. E mentre scivolava in terra la mia mano scostava una pergamena, la bozza della mia Manipolazione onirica. Una bozza errata che non c'era verso di far funzionare a dovere, la scansai di malumore per poi sfilare dal collo la tunica intrisa di sudore, fango e schifezze organiche variamente esplose. Ma quando gli appunti tornarono il mio sguardo stanco, qualcosa attirò la mia attenzione tra i fogli. Era la struttura degli incantesimi di Sesta Cerchia con piccole annotazioni da me redatte. Mancava qualcosa, un breve suono che ormai più volte avevo udito da Seregon e da Kevamros nel formulare incantesimi di un certo livello. Un suono che si ripeteva in diversi punti della formula... Che cos'era?

Spinta dal fremito di una improvvisa scoperta aprii sul letto le pergamene di Sesta Cerchia. Improvvisamente capii ciò che per lunghi giorni continuava a sfuggirmi. Era sempre stato li! Come il lentino perduto che ti affanni a cercare ovunque, scordando di vedere che sta proprio li dove deve, sulla punta del naso. Ed è così che l'avevo notata proprio quando non ci badavo. Alcune fasi degli incantesimi più complessi andavano congiunte perchè non si interrompessero prima che l'effetto entrasse in atto. Era così logico, così banale, eppure fondamentale. Carica di nuova energia passai le ore successive sullo studio di quelle pergamene, ignorando il fresco della sera, l'odore nauseabondo dei vestiti buttati a terra e ancora stagnante sotto le mie ascelle. Quando persino la candela mi abbandonò consumata, mi resi conto di essere in grado di eseguire quelle magie con successo. A comprovarlo vi erano a terra un topo di pietra rotto, polvere di scarafaggio sparsa e il mio gatto sconvolto per avergli sottratto i bei giochini.

Nulla mi avrebbe più fermata, nemmeno Fuoco che prendeva posto sul mio cuscino, mentre mi cimentavo a correggere il mio adorato lavoro. Ora sapevo come fare, dove metter mano arcana e come farlo funzionare. Mio padre sarebbe stato fiero nel vedermi ora: mezza nuda, accasciata sulla scrivania, con la faccia riversa sulle pergamene, la bava alla bocca e un dito dentro il calamaio. Russando soavemente, mentre stilavo la versione finale della Manipolazione Onirica dei Dennin... nel migliore dei sogni che io abbia mai fatto! Così perfette le formule nei miei sogni, così complesse stilarle al mio risveglio ma la bozza era li nella mia testa. Di volata uscii di stanza per irrompere in quella di Garlak: doveva svegliarsi e prepararsi a farmi da cavia lui e gli altri ragazzi. Magari intanto io avrei schiacciato un pisolino li, nel primo letto a tiro, tipo il suo.


09-05-2016, 14:26
MANIPOLAZIONE ONIRICA DI DENNIN IV

pt. VII - Garlak

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MANIPOLAZIONE ONIRICA DI DENNIN
Illusione (Allucinazione, Influenza mentale)
Sesta Cerchia
Nessuna componente materiale
Componenti somatiche e verbali
Raggio illimitato
Creature bersaglio: il sognatore e l'incantatore
La volontà può negare l'effetto aggiuntivo del sogno, verificare la consapevolezza
Possibile resistenza magica
Tempo di esecuzione pari ad un'ora
Durata effetto X giorni pari al potere dell'incantatore, da verificare
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Sono riuscita a circoscrivere 4 effetti in grado di generare stati d'animo differenti nei riguardi dell'incantatore, non tutti piacevoli ma di diversa utilità. Avevo due cose da verificare prioritariamente: cosa e come poteva essere negato tale effetto dal dormiente, la persistenza dell'effetto al risveglio. Per questo avevo bisogno di qualcuno in grado di oppormi un'adeguata resistenza mentale, incline al ragionamento logico e razionale più che a passioni e paure, predisposto alla lotta più che alla sottomissione. Un Garlak ad esempio.
Egli sapeva che lo avrei usato per i miei esperimenti, ma non sapeva come e quando. Inizialmente ero in dubbio, se renderlo cosciente dell'imminenza di un mio incantesimo spiacevole su di lui poteva comprometterne il risultato. Temevo che in sogno potesse essere in grado di riconoscere il mio operato, riconoscere la sua natura illusoria e scongiurare l'effetto prima che avesse luogo. Una compulsione però dovrebbe avvenire indipendentemente da questo, sicuramente avrei verificato questo punto.

1° TENTATIVO
... Il soggetto 1 non è cosciente e decisamente spossato fisicamente dalla giornata estenuante cui l'ho sottoposto preventivamente. Kevamros è in ritardo purtroppo, al suo posto mi assiste molto gentilmente Grace ma agirò senza debilitare mentalmente il soggetto.
... Non posso crederci, si fa fregare da maghetti da strapazzo nei momenti meno opportuni e perde tempo resistendo a ME ora! Non sono certa di cosa sia avvenuto nei suoi sogni, qualcosa mi ha sconvolta ed è meglio non ricordare. So di avergli dato il messaggio ma questo non ha sortito l'effetto desiderato. Ora lo debilito che si incazzi o meno.
... Si è incazzato. Prima perchè era circuito da baccanti in sogno e io non gli ubbidivo, poi perchè devo avergli fatto un po' più male del previsto, succede. Mammoletta testarda. Mi ha fatto pure sprecare una buona birra corretta al sonnifero andando a farsi rimettere in sesto dal prete. Mi chiedo soprattutto... perchè ho dato per scontato che, come ogni persona normale, coricandosi si spogli dell'equipaggiamento magico?

2° TENTATIVO
... Siamo entrate in stanza col soggetto 1 e stavolta siamo certe che abbia riposto l'equipaggiamento. Grace ha notato la spada sotto il lenzuolo: rompiballe pervertito paranoico e pure stupido! Dovrò ragguagliarlo, come Grace, qualunque malintenzionato la noterebbe subito.
...Finalmente! Ho abbattuto le sue difese mentali senza ricorrere al potere inarrestabile della sindrome premestruale di fine mese. Ora sono cazzi suoi: nessuno meglio di me sa dove colpire quel brandello di anima che si trascina dentro.
... Il soggetto 1 non ha neanche il coraggio di guardarmi in faccia. Abbaia con la coda tra le gambe ma non pare in grado di mordere. Vuole che spezzi la compulsione domani: infattibile. Adesso devo rilevarne più dati possibili fino al suo esaurimento.

OSSERVAZIONE
Trattandosi di compulsione, confermo che gli effetti persistono anche qualora il bersaglio prendesse coscienza dell'accaduto. Non solo sapendo che si tratta di un sogno irrazionale, ma anche di magia illusoria e che quindi non è reale. In mia presenza il soggetto è scosso, agitato, anche senza atteggiamenti ostili incalzanti. Sembra in grado di ragionare ma resta sulla difensiva, limitandosi ad attacchi verbali ininfluenti.
Conto che l'influenza mentale perduri per il tempo stabilito salvo intervento di terzi. Sarà il caso che soggetto 1 collabori o mi toccherà compensare procedendo più pesantemente coi prossimi soggetti. In ogni caso, per stanotte Luther dormirà tranquillo, portare a letto Garlak è spossante anche senza farci sesso.




12-05-2016, 16:19
MANIPOLAZIONE ONIRICA DI DENNIN V

NOTE FINALI
Il soggetto 1 tende all'astinenza dalle consuete attività belliche. Per quanto guerrafondaio di natura, afferma di non essere in condizioni anche se partecipa a spedizioni su insistenza (mia). Le abilità di combattimento e il coraggio restano immutati in quanto "di necessità virtù". Altra storia è la concentrazione, tuttavia rischiare la morte da ripetute fiammate demoniache non ha interferito con l'incantesimo. Occorrerà comunque meno spavalderia e un aggiornamento alle sue resistenze magiche.
Nonostante le ripetute richieste, il soggetto è rassegnato a far da cavia fino in fondo. La cosa sembra costargli molto, non che solitamente sia incline alla generosità. Dovrebbe essere fiero del suo contributo alla creazione di un incantesimo innovativo che nessun mago ha mai osato prima. Da oggi ci limiteremo all'esplorazione di grotte che già conosce a menadito per agevolarlo.

E niente ho dovuto terminare la compulsione: tirchieria e spavalderia sono già fatali senza che ci metta il mio.


pt. VII - Cornacchia

Il soggetto 2 si è mostrato più collaborativo per ovvie ragioni e il processo è avvenuto come previsto. L'ambiente surreale da lei sognato (bosco di broccoli e fiumi di mirtillo) si adattava allo scopo di farla volare sul mio draconico dorso. Il soggetto si è sempre dimostrato bendisposto nei miei riguardi, l'effetto dovrebbe accentuare questa predisposizione. Al risveglio mi ha parlato di Stella, non ho idea di chi o cosa sia.
Dopo i gesti e le parole arcane finali, sento ancora una leggera pressione nella mia mente. E' dovuta alla resisteza mentale del soggetto che non c'è modo di aggirare nella formula. Se il bersaglio è presente, è possibile predisporlo con debilitazioni (provare Tocco del Ghoul), affaticandolo, privandolo degli oggetti magici.

Nei prossimi giorni sarà possibile verificare la persistenza degli effetti della compulsione su Cornacchia. A seguito delle piccole modifiche fatte sulla base del primo esperimento, calcolo una durata approssimativa di 11 giorni. 


pt. VII - Murbella

Ho atteso che il soggetto 3 dormisse, non ho idea di dove fosse e che facesse. Ho seri dubbi che abbia avuto successo l'incantesimo ma il messaggio è stato trasmesso e dev'essere stato alquanto imbarazzante: Ciò che ricordo meglio è stata la presenza di Kev tra le mie gambe al risveglio. 
Il messaggio incitava il soggetto 3 alla nudità e alla danza durante una cerimonia nunziale, in cui si consumavano i piaceri carnali in modo precoce e collettivo. Forse mi ha assecondata comunque, modificando così il suo sogno nonostante tutto, in rispetto delle tradizioni. Gia.

Nei prossimi giorni cercherò il soggetto e, se la freddezza della Tormita lo consentirà, verificherò l'effettivo successo della compulsione su di lei. Dovrebbe sentirsi quanto meno infastidita dalla mia presenza o imbarazzata. Credo.




24-05-2016, 16:19
MANIPOLAZIONE ONIRICA DI DENNIN VI

pt. VIII - stesura finale

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Dedico questo nuovo incantesimo a mio padre, in memoria di colui che lo ha ideato nei suoi ultimi giorni di vita.  Una vita dedita alla nobile Arte Arcana al servizio del Cavaliere Rosso.
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[Immagine: il_significato_dei_sogni.jpg]

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MANIPOLAZIONE ONIRICA DI DENNIN


Illusione (Allucinazione, Influenza mentale)
Sesta Cerchia
Nessuna componente materiale
Componenti somatiche e verbali
Raggio illimitato
Bersaglio: l'incantatore e una creatura vivente in grado di sognare
Tempo di esecuzione pari ad 1 ora per entrare in stato di trance 
Durata: numero di giorni pari al grado di potere dell'incantatore
Possibile resistenza magica e mentale
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Completando l'incantesimo con alcuni precisi gesti e parole arcane chiare e distinte, viene trasmesso nel sogno lo scopo del contatto onirico. L'incantatore può percepirlo come una leggera pressione nella mente, mentre combatte le difese mentali del sognatore. Le creature che non dormono o che non sognano non possono essere contattate tramite questo incantesimo. Il messaggero è inconsapevole di ciò che lo circonda e delle attività attorno a lui (al di fuori del sogno) finché resta in trance, ed è indifeso sia fisicamente che mentalmente. Il funzionamento si equivale all'incantesimo Sogno, con alcune differenze e aggiunte.

"L’incantatore invia un messaggio spettrale ad un altro soggetto sotto forma di un sogno. Non richiede necessariamente la presenza del destinatario, l'identificazione avviene pronunciando il suo nome o titolo in modo inequivocabile. Il messaggero entra cosi in trance, appare in sogno e riferisce il messaggio. Questo può essere di qualsiasi lunghezza e il destinatario lo ricorderà perfettamente al suo risveglio. Il destinatario non può fare domande o fornire informazioni e il messaggero non ha modo di ricordare o alterare il sogno. Una volta riferito il messaggio, la mente del messaggero fa ritorno immediatamente al suo corpo. Se il destinatario è sveglio al momento in cui l’incantesimo viene lanciato, il messaggero può decidere se risvegliarsi o rimanere in trance in attesa che si addormenti."

Con la Manipolazione Onirica ora è possibile alterare il sogno di una persona addormentata per produrre uno specifico effetto desiderato. Effetto che persisterà al risveglio, nell'atteggiamento che il destinatario avrà nei riguardi dell'incantatore. La sua durata sarà di più giorni, in base al grado di potere che è in grado di esercitare l'incantatore. Il sognatore potrebbe resistere a tali effetti addizionali grazie alla sua volontà d'animo. In tal caso la Manipolazione Onirica può solo trasmettere un messaggio, come l'incantesimo Sogno. Se invece la volontà del sognatore cede, l'incantatore può scegliere quale effetto addizionale porterà il messaggio:

Paura
Nel sogno la figura dell'incantatore è piuttosto minacciosa, circondata da immagini intimidatorie e una forte aura di potere. Per tutta la durata dell'incantesimo, il sognatore sarà scosso vedendo l'incantatore o avvertendone la presenza. E' un effetto di compulsione e paura molto efficace per intimorire un avversario rompiscatole.

Piacere
Nel sogno la figura dell'incantatore appare particolarmente premurosa e gentile. Per tutta la durata dell'incantesimo, il sognatore è sotto l'effetto di un incantesimo ammalia mostri. E' appunto un effetto ammaliante che favorisce i buoni rapporti con gli alleati. Forse.

Ira
Nel sogno la figura dell'incantatore provoca e tormenta il sognatore. Per tutta la durata dell'incantesimo, il sognatore sarà ostile e furioso con l'incantatore. In una situazione di combattimento cercherà di attaccarlo favorito dalla sua stessa rabbia. Questa lo renderà più abile e robusto, con le armi riuscirà ad imprimere danni maggiori, sarà più determinato e avrà maggiori difese. E' un effetto di compulsione perfetto per motivare un soldato.

Fastidio
Nel sogno la figura dell'incantatore si comporta in modo bizzarro e irrazionale. Anche il sognatore, per tutta la durata dell'incantesimo, avrà un comportamento insolito acquisendo dei tratti particolari casuali. Se il sognatore può vedere l'incantatore o sa che è presente, agisce in modo confuso come se fosse Kevamros.


15-06-2016, 12:18

PRIMAVERA

La creazione del mio nuovo incanto era stata spesso disturbata da eventi più urgenti e catastrofici. Tanto per cambiare. Questa volta si trattò della Collana di Ulutiu, le cui gemme cadute andavano a gelare la Valle lungo l'Ashaba. Vicenda che si concluse con un Viaggio Astrale al suo cospetto. Un'esperienza unica e non da tutti, che tuttavia non ci diede risposte soddisfacenti su come fu possibile per un dio perdere la sua collana.

Grazie a noi le Valli cominciarono a rinascere ed il Cervo Bianco, in primavera, vide il ritorno di Derek. Divenne gabbiano di scogliera fuggendo dalle oscure onde sharite che lo catturarono, affondandolo per lunghi mesi prima che riuscisse a emergerne e fuggire baciato dalla sorte. Tuttavia le sue ali sono ancora bagnate e già nuove onde si abbattono sugli scogli reclamandolo. Forse non potrà combattere il mare ma a fuggire non ce lo vedo proprio. Da buon Campione abbatterà quindi le sue onde man mano che la sorte gli presenta, consapevole che con la dipartita di Lana, paradossalmente si ritrova meno solo. Quando si dice la fortuna...

Per quanto sia sospettabile lo zampino sharita nella loro separazione, ritengo che per Derek sia molto meglio così. Ci penseranno il tempo e gli amici a guarire le ferite del cuore. Soprattutto con le birre che il Cervo dovrebbe offrirgli per la nuova affluenza (specie quella femminile) che la sua presenza ha portato. Anche se dopo l'ultima rissa, ormai il nome del Cervo Bianco è irrimediabilmente macchiato di nuovi significati. Intanto riscopro con piacere la compagnia di quelli che tutt'ora portano avanti la Buona Sorte. Per i progetti a lungo termine che abbiamo noi Manti poi, l'utile si aggiungerà al dilettevole, in quanto la loro competenza la ricordiamo ancora bene ed una collaborazione amichevole non potrà che essere produttiva. Nel frattempo cercherò di scoprire se la vista di Kevamros e Seregon seduti allo stesso tavolo, sia presagio di nuove catastrofi o lieti eventi.

Tra le nuove promesse abbiamo reclutato Aisling, Malene e Logan. Gli ultimi due sono ancora da scoprire ma la prima... Aisling già promette molto. Non pare un campione di obbedienza ma le sue abilità definite "di polso" ci tornano molto utili, se non si fa ammazzare. Cosa che al momento non è avvenuta neanche contro di demoni della Torre di Dracandos. Sicuramente Garlak l'ha notato ed è pertanto disposto a correre il rischio, calcolando che peggio di Coria non potrà fare facilmente. Sarà dunque interessante vedere quanto durerà la ragazza e quanto Garlak dimostrerà davvero la stoffa del comandante. Facile dare ordine a soldati già addestrati, ma saprà guadagnarsi la disciplina della ragazza senza soffocarne le libertà con cui respira? Forse per lui questa sarà una sfida più complicata del Torneo che ci accingiamo a patrocinare.

Intanto assieme a Seregon portiamo avanti le indagini su vecchi nemici di Battledale la cui scomparsa è tutt'oggi avvolta nel mistero. Nata da un'occasione inaspettatamente propizia che ci ha portato ad incontro con Lady Morwen Thilgon, per sua gentilezza sono emerse nuove informazioni riguardo battaglie che macchiarono di sangue Essembra nel corso degli anni. Particolare come molte riconducano tutte a Teryani Eaoleth, una potente incantatrice che si macchiò di numerosi crimini. Tramando coi drow sui schiavi, favorendo invasioni di creature innominabili, cercando di assorbire potere da kiire che non le appartengono, tentando di distruggere Essembra e quant'altro. Ma perchè? Quali sono i suoi scopi? Ancora non siamo riusciti a scoprirlo.


05-07-2016, 15:46

COSE CHE CAPITANO

Ma no ma figuriamoci ma chedddici?!
Raddrizza quella testa felina, sono una maga seria, IO.
Con tutto quel che ho da studiare, IO.
Ma ti pare che abbia anche solo il tempo? C'è la Compagnia, la Scuola, la torre di Dracandos, Teryani, il torneo, devo pietrificare Cornacchia, le reclute da ragguagliare, case d'ossa che passeggiano... evvabbè che sto diventando potente, ma mica mi sdoppio ancora!

[Immagine: 0_0_0_0_287_208_csupload_60932411.jpg]

Ma la smetti?? IO SCHERZAVO!
Non è che mo solo per un bacetto qua e uno là...
Si vabè potevo darglielo più verso le guance che le labbra ma cara grazia che ci sono arrivata al viso! I tacchi devo mettere.
E poi figurati, con tutte quelle che gli ronzano attorno sta a guardar la verginella arcana? E andiamo...
Starà provando tutto quel che si è castrato mentre era prigioniero... ma che shariti e shariti: dico il matrimonio con Lana!
Ma poi scusa eh, no davvero,scusa. Ma ti pare sia un buon inizio questo?
Tu sai cosa c'è li vero? EH. Si vabbè non l'ho detto manco a Garlak ma sarà dai tempi del menarca che gli rifilo verità alternative all'occorrenza. Sempre meglio del suo incessante e fagiolitico borbottio. Non è che mo per quattro bacetti è il mio fidanzato eh.


[Immagine: 0_0_0_0_287_208_csupload_60932411a.jpg]

No vabè il Signore delle Ombre è cosa seria, OH! ma fatti i fatti tuoi, GATTO! Non ho mentito su quello! E smettila.
Qua nessuno si sta sposando va bene? Ma quale cortigiana!! Son cose che van pianificate con calma e ponderazione pragmatica.
A mente lucida, perchè credi mi sia messa a far la corte al Ilmeth? E'perfetto: ricco, scapolo, potente, bello e soprattutto IMPOSSIBILE. Perfetto per chi non ha la benchè minima intenzione di legarsi sentimentalmente.
Ma come perchè allora passo tanto tempo con Derek... COMPENSO.
Conta un po' da quanti anni sopporto Garlak. Sono opposti: uno alto uno basso, uno ride l'altro rompe, uno mena l'altro incassa, uno si butta l'altro pianifica, uno parla l'altro pensa, uno è brutto l'altro pure. Quindi uno lo bacio, l'altro schiaffeggio.
Io lo faccio per la mia sanità mentale! 
Si esatto, è tutta colpa loro.


[Immagine: 0_0_0_0_287_208_csupload_60932411.jpg]

Bravo, dormi ora. Miao.
[Immagine: morris.jpg]
[Grazie kakashi per la firma <3]
Vanyrianthalasa Guenhyvar
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