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[Dm Q] Alla ricerca dei mannari Seluniti
#11
I giorni passavano e l'addestramento della piccola Licia proseguiva sotto la guida di Tinuviel. 

L’elfa era diventata sempre piu’ dura, sapeva che ben presto Lumlind sarebbe passato a prenderla per condurla ad affrontare la prova degli anziani del branco. Sapeva che la piccola Aveva avuto poco tempo e nonostante gli sforzi di Luth Grigor della sacerdotessa Moonray, la piccola avrebbe potuto fallire. Si era incontratata tre volte durante le ultime tre lune con Lumlind, al limitare della foresta. All’inizio aveva usato la piccola umana e la sua storia come espediente per rivederlo. Non si era posta subito la domanda su cosa ne sarebbe stato di lei. Ma in questi ultimi giorni il destino della piccola umana non dava tregua ai suoi pensieri. Aveva chiesto ripetutamente a Lumlind se la piccola rischiasse la vita durante la prova. Il lythari non aveva risposto. Tinuviel si era preoccupata sempre di piu’ ed aveva cominciato a metter duramente alla prova la piccola, a trattarla male cosicche’ il distacco imminente non sarebbe stato cosi’ duro. Alla sera la sentiva ogni tanto piangere e parlare in comune, lingua che l’elfa le aveva proibito.

Alamarayne osservava i progressi di Licia. Non riusciva ad essere dura con la piccola. Sapeva cosa stava affrontando ma credeva che avesse bisogno anche di dolcezza, di qualche ultimo ricordo felice nelle terre degli umani prima di intraprendere questo viaggio con i lythari. Lei non era mai stata completamente convinta della via scelta per Licia. Forse la soluzione offerta da Grigor era la migliore ma la vita di un avventuriero non poteva essere compatibile con la vita di una bambina ed i ltempo della sua trasformazione si avvicinava. La sacerdotessa consolava la piccola ma non si intrometteva nel addestramento impartito da Tinuviel. Ciononostante alla sera fuori nel piccolo gazzebo alla luce della luna piu’ e piu’ volte avva chiesto alla naturalista se fosse veramente tutto necessario. Alamarayne aveva percepito una crescente insicurezza nel animo di Tinuviel.

Licia si sentiva sola. Aveva perso la sua famiglia. La sua vita era caratterizzata da continui allenamenti, fisici contro strani esseri creati come dal nulla da Tinuviel. E poi c’era lo studio di una lingua difficile di una serie di usanze che non capiva. E la sempre presente minaccia che lei avrebbe fatto qualcosa di brutto. A volte dalla finestra delle sale della Mezza guardava giu’ fino al porto e vedeva i bambini giocare. Lei invece non poteva farlo. Doveva diventare una lythari. Era imprigionata e triste e pensava che forse sarebbe stato meglio anche per lei far la stessa fine dei suoi famigliari. Tinuviel era cattiva, non le dava mai tregua, non era una bambina, non era neanche una umana cosa poteva saperne lei! Aluccia era cara ma non la difendeva abbastanza. Tinuviel le impediva ora anche di vedere Lucy, la sua unica amica. Si era divertita con Luth e Grigor ma da qualche tempo anche loro l’avevano abbandonata. Era sola e poteva solo Piangere durante le lunghe notti.
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#12
Al rientro dalla spedizione alle paludi Luth si fermò a Elmwood e approfittò dell'occasione per fare visita a Licia, la trovò più triste  di come l'aveva lasciata ma era evidente che la sua visita la rallegrava.

Le giornate di studio con Tinuviel erano evidentemente pesanti per la bambina e il fatto che continuasse a fare riferimento a cose accadute mentre era nella foresta con lui e Grigor rendeva chiaro che nonostante l'impegno fisico quelle giornate per lei erano passate più serenamente.

Cercò di consolarla e di convincerla che entrambe le parti del suo addestramento erano importanti e che nonostante la difficoltà era utile parlare un'altra lingua dicendole che anche lui stava studiando l'elfico, e il racconto di qualche momento divertente delle sue lezioni con Echo fu l'occasione per strappare qualche risata alla bambina.

Il fatto che con Grigor non avessero più avuto occasione di portare Licia nella foresta aveva sicuramente pesato sull'umore della piccola quindi quando la salutò le promise che sarebbe tornare presto a trovarla e che la prossima volta sarebbero andati a pranzare tra gli alberi.

Durante il viaggio verso Hillsfar pensò a lungo al destino di Licia e come era già accaduto in passato un'enorme tristezza si impadronì di lui.
[Immagine: fXe3pco.jpg]
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#13
Ed infine arrivo' il giorno del commiato. Al tempio della mezza ad Elmwood tutto sembrava quieto ma gli animi delle persone erano in sobbuglio. 

La sacerdotessa Alamarayane aveva passato la sera prima con la piccola Licia. L'aveva coccolata e le aveva cantato diverse canzoni fino a che' la piccola non si era addormentata. Da quello che sapeva ed aveva capito da Tinuviel, questa era l'ultma volta che forse la piccola umana avrebbe potuto godere della calma e del affetto. Le prime decadi coi Lyhari sarebbero state dure. La prova sarebbe stata dura e la sacerdotessa ne soffriva pur capendo la necessita'.

Tinuviel non riusci' a dormire tutta la notte. Pensava ai suoi insegnamenti ed alla prova. Il giudizio sulla piccola era un giudizio su cosa le aveva insegnato. Lei era direttamente responsabile nel caso avesse fallito. E poi c'era Limlund. Tinuviel aveva preso una decisione. Lo amava e non vi era piu' ragione per nasconderlo. Grazie a Licia aveva avuto una maniera per vederlo spesso. I loro incontri di notte al margine della foresta passavano velocemente dalla piccola umana al loro futuro. Tinuviel si era offerta di seguire la piccola insiem a i Lythari per continuare il suo addestramento e allo stesso tempo per stare vicino al suo amato. Limlund si era dimostrato scettico. Diceva che lei non poteva capire il branco, che non ci sarebbe mai riuscita. Lui ricambiava il suo amore, lei lo sapeva, ma era sempre duro soprattutto da quando aveva cominciato l'educazione di Licia.

Al tempio la sera prima del giorno della partenza era arrivato anche Luth, che da molto tempo si prodigava per essere vicin oalla piccola. 

La mattina della partenza non vi era una nuvola in cielo. Il piccolo gruppetto di persone usci' dal villaggio ed ognuno a turno saluto' la piccola.

Quando arrivo' il momento di dividersi e lasciare che i Lythari e Licia andassero per la loro strada Luth si avvicino' alla ragazzina e si mise in ginocchio davanti a lei per poterla abbracciare. Poi la bacio' sulla fronte e le mise nelle mani una striscia di cuoio a cui era fissato un ciondolo ovale di legno levigato e lucidato con sopra incisa una "L".

"Buona fortuna Licia spero che quello che ti ho insegnato ti sia di aiuto per affrontare una nuova vita."
Poi dopo una pausa
"Non sono un uomo perfetto e forse non lo è nessuno, ho commesso un errore che ti ha rovinato la vita ma ho cercato di fare tutto quello che potevo per riscattarmi e darti una nuova possibilità. Non oso sperare che tu un giorno arrivi a perdonarmi, sarebbe troppo, ma solo che tu riesca a  comprendermi."
Si alzo' voltando la testa di lato per nascondere gli occhi lucidi.

La piccola Licia gli prese la mano. Aveva gli occhi lucidi e cercava di non trattenersi con tutte le sue forze. Lo guardo' per pochi secondi che sembrarono delle piccole eternita' fino a quando ad un cenno di Limlund, Tinuviel prese l'altra mano della bambina e i tre cominciarono ad addentrarsi nella foresta. 

Negli ultimi istanti le labbra della bambina si mossero in direzione di Luth quasi sussurrando "grazie"; l'ultima parola nella lingua comune che probabilmente avrebbe pronunciato per molto tempo. 
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