[DM Artemis] La tela d’oro

[Sio]

La città di Hillsfar quel periodo aveva un problema con la cacciagione proveniente dai boschi limitrofi.
Infatti, il diamante nel letame non serviva più carne ma piatti a base di verdure o pesce.

Il vecchio Oswul propose agli avventurieri presenti di cacciare qualche cinghiale per lui. Li avrebbe pagati bene a patto che non fossero avvelenati. Quindi auspicò che tra loro ci fosse almeno qualcuno capace di individuare i veleni.

Xovar donò a Tobin una pergamena di individuazione dei veleni affinché lo gnomo costruttore potesse realizzarne una bacchetta. 

Il gruppo composto da Cassandra, Adrien, Hellen, Nashan, Tobin, Xovar e Zed si avviò per la strada sud.

Dopo essersi avventurati nel bosco e dopo ore di ricerca senza trovare l’ombra di un cinghiale, gli avventurieri si imbatterono in un Lestomatico, un costrutto ad elevata tecnologia.

Il lestomatico chiamato Les, aveva una gamba danneggiata e raccontò agli avventurieri di essere stato derubato di alcuni progetti scritti dal suo padrone.

Così ridotto di certo non potevano continuare le ricerche, pertanto, riaccompagnarono il costrutto dal suo padrone, lo gnomo Tykkyl di Skullport.

Tykkyl li accolse nella sua dimora e raccontò agli avventurieri la sua storia.

L’appuntamento era alla taverna il diamante nel letame dopo qualche giorno, così da lasciare tempo agli avventurieri di indagare su tutti i sospettati su cui Tykkyl aveva dubbi.

Dopo qualche giorno si ritrovarono al diamante nel letame e Tykkyl scoprì con molta amarezza che gli avventurieri non avevano trovato alcuna pista riguardo i sospettati che aveva evidenziato la volta precedente.

Tykkyl confessò che la sua invenzione, il cui progetto era stato sottratto, consisteva in una rivoluzionaria tecnica di portali per trasportare cibo ed acqua nelle profondità del sottosuolo.

Una volta in marcia tra Elventree e Hillsfar, lui e Les furono malmenati da alcuni banditi che rubarono i suoi progetti. I banditi avevano addosso un simbolo strano una tela di ragno dorata dentro un cerchio anch’esso dorato.

Gli avventurieri vollero interrogare la padrona di casa di Tykkyl che era l’unica ad aver accesso a casa sua.
La signora raccontò loro che non sapeva nulla della questione ma, pochi minuti prima che arrivassero, si era presentato il “cugino di Tykkyl” uno gnomo scuro dai capelli rossi che aveva chiesto le chiavi alla signora ed aveva al collo uno strano medaglione con il simbolo della tela dorata inscritta in un cerchio d’oro.

Gli avventurieri, capito il raggiro, si divisero in due gruppi, Xovar e Nashan corsero alle porte della città a chiedere alle guardie se avessero visto passare uno gnomo dai capelli rossi, ma le guardie non furono collaborative e tornarono dagli altri.

Dentro la casa di Tykkyl, Les, che era di guardia, raccontò loro che lo gnomo giunto sapeva informazioni private di Tykkyl e quindi il costrutto aveva creduto nel suo grado di parentela.

Il ladro, grazie ad una borsa conservante e al raggiro eseguito aveva ripulito tutta la casa di Tykkyl di tutte le sue invenzioni e progetti.

Tykkyl disperato e sconsolato decise di ripartire per Skullport.

Nel mentre gli avventurieri ragionando sul quel simbolo furono illuminati dalle conoscenze bardiche di Tobin.

Tobin aveva visto già quel simbolo, lo indossava un potente mago chiamato... Kevamros.