[DM Nyx] Il quadro mancante

[Sio]

Capitolo I: Il gladiatore annoiato

Trivium, il possente gladiatore, si era seduto in un angolo isolato di una stracolma taverna.

Darry non si perse d'animo vedendo la stazza del guerriero e il suo equipaggiamento straordinario. 

Tentò di fare la sua conoscenza venendo, però, educatamente allontanato.

Poco dopo comparve sull'uscio Osvald Truegold, nobiluomo di Hillsfar, che con fare agitato si recò da Trivium.

Le parole scambiate tra i due erano poco comprensibili ma poco dopo Trivium si alzò annoiato e uscì dalla scena.

Osvald, raggiunto il bancone, prese da bere e comincio a chiacchierare con Oswul.

Darry, Xovar e Balor, capirono subito che Osvald era appena stato rifiutato da Trivium. Magari aveva cercato di ingaggiare il gladiatore? e non ci era riuscito?

Darry si andò a proporre come sostituto per svolgere l'incarico di Osvald.

L'approccio non fu dei migliori. Darry non era solito comunicare con i nobiluomini quindi ebbe inizialmente difficoltà ad avvicinare l'uomo.

Osvald chiese di recuperare un quadro attualmente in possesso di un mercante di Neverwinter venuto in città. 

Il primo passo era individuare il nobile per poi tornare da Osvald. 

Lo avrebbero riconosciuto dal suo bastone d'oro e diamanti.

[Sio]

Capitolo II: Una strana tenda

Gli avventurieri incontrarono il rampollo Pentakos e lo fecero sedere con Osvald Truegold. 
Adrien permise a Xovar e Darry di prendere un incarico diretto grazie al nome della sua famiglia.
L'incarico era semplice: riscuotere la somma mancante di cui il mago Alfred Ulgash era debitore. In cambio il mago Pentakos avrebbe acquistato il quadro.

Gli ultimi avvistamenti del mago erano nei pressi della foresta vicino alla campagna.

Ai tre servivano forti braccia e qualcuno che sapeva seguire tracce. Al gruppo si aggiunsero il barbaro Zed e l'esploratore Dale.

I cinque compagni trovarono fuori le campagne una tenda abbandonata che, ad una veloce individuazione del magico, emanava una potentissima aura di evocazione.

Il mago aveva creato una Reggia meravigliosa di Mordenkainen

I cinque entrarono nella tenda e, superato l'uscio, si ritrovarono in una sfarzosa residenza del mago Ulgash piena di servitori e gestita da uno gnomo Puedules e la sua creatura, un costrutto a forma di bambola.

Lo gnomo disse che il suo padrone era chiuso nella sua stanza da giorni e lui non si era permesso di disturbare.

Ai cinque balzò l'idea che qualcosa fosse andato storto, c'entrava forse il quadro acquistato dal mago Ulgash?

[Sio]

Capitolo III: Dipinti dentro

Un imponente golem di ferro bloccava la rampa di scale che conduceva alla stanza. Insuperabile, tranne che dalla piccola bambola costruita dallo gnomo.

I prode Pentakos superò la porta grazie all'incantesimo "non morte vivente" perché il costrutto era progettato per individuare soltanto creature vive. Dietro la porta, si trovava un cristallo che, se manipolato, disattivava tutte le difese della reggia.

Il gioco era fatto, i cinque raggiunsero la porta della stanza pronti per salvare il mago... MA...
Una volta aperta un forte vento li risucchiò... sospesi per aria si fecero piccoli piccoli e finirono dentro ad un quadro poggiato su un divano che raffigurava una piccola isoletta con un castello.

SPLASH!

Tutti caddero in acqua e Darry, gravato dal peso della sua armatura, iniziò ad affondare. Ripreso grazie ad una corda magica i cinque raggiunsero la riva esausti.

Un contadino li accolse in uno strano villaggio con un nome mai sentito. I cinque discorrevano con lui chiedendo informazioni mentre Xovar fiutò magicamente il posto che era intriso di una potentissima aura di evocazione.
L'orologio del teurgo mistico ,invece, si muoveva lentamente e i secondi erano quasi interminabili.

Dopo qualche confronto con Lord Pentakos erano arrivati alla conclusione che anch'essi, come il mago Ulgash, erano prigionieri in un oggetto.

Improvvisamente la magia dell'oggetto fini e il mondo si rigenerò, i contadini sparirono assieme alle case per poi ricomparire e ricostruirsi da sotto i loro piedi. L'oggetto, notò Pentakos, non aveva poteri infiniti, e come tutti gli oggetti finiti ha cicli molto brevi.

L'unico a rimanere immutato era il castello, era lì il mago Ulgash? cosa era realmente il castello?

[Sio]

Capitolo IV: Un preludio amoroso

I cinque corsero verso il castello. Non fu difficile entrare in quanto le guardie erano ancora in stasi, colsero l'attimo mentre esse "rigeneravano" la propria memoria.

Dalla torre più alta proveniva un canto di una donna.

Sfrecciarono verso quelle stanze e irruppero dentro.
Le parole provenivano da una statua voltata verso una finestra. 
Agli avventurieri fu chiaro che il castello e quella statua non fossero influenzate dai poteri del dipinto.

Qualcosa non andava con Pentakos. Cominciò a dire che la statua racchiudeva lo spirito di una donna intrappolata e che un tale "Ulric Ironmantle di Neverwinter" lo aveva ingaggiato per salvarla. 

Il castello e il dipinto erano la prigione dell'amata di Ulric.
A quanto pareva il rampollo stava portando avanti un altro incarico parallelamente al salvataggio del mago Ulgash che era entrato nel quadro anch'egli accidentalmente.

Tutto si ricombinò, il mago Ulgash piombò dentro la stanza in compagnia di una donna che aveva perso la memoria. 
Pentakos, mentre gli altri erano intenti a bloccare la porta, fece tornare la memoria alla donna pronunciando il suo nome "Clarisse". Come fu pronunciato la prigione perse potere vennero tutti sbalzati fuori dal quadro.


Ai partecipanti della spedizione non era chiaro chi fossero tutti gli attori interpellati da Pentakos, ma bastò loro avere la vita salva.