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[Echo] L'eco dei miei passi
#1
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*alcune frasi vengono scritte su un foglio di pergamena vecchio*

A volte vorrei restare sola a pensare, ma nel silenzio troppe cose e troppi ricordi rimbombano nella mente. Alcuni senza senso, e forse sono un po' meglio, di quelli che tormentano per tutta la notte. Perchè mi chiamo Echo? Suona così stupido... scommetto che avresti mille appellativi migliori da affibbiarmi e che saresti molto felice di prendermi in giro fino alla nausea.

Le Cicale fan coro al suo passaggio:
 Echo l'inseguitrice, anch'ella fugge
E corre e corre, l'eco rincorre

Ricordo come fosse ieri quella notte interminabile. Le stelle brillavano, mute testimoni della nostra infelice intrusione in quella ricca dimora. E quando ne uscimmo, il cielo era uno specchio scuro che rifletteva ogni istante della mia corsa attraverso i vicoli bui di quella maledetta città. Come un'assordante eco notturna dei miei stessi passi, il crepitio delle foglie, il tonfo nelle pozzanghere, il coro delle cicale, il mio stesso respiro affannato.

E ripete e ripete, troppo alto fu il costo
per l'amato padre che un giorno li salvò,
 per l'amato fratello che una notte li liberò

Sarebbe bello se il silenzio parlasse meno. Uno potrebbe anche dormire ad esempio.. Comunque sia, io mi chiamo Echo.

*poi il foglio viene gettato nel debole fuoco di un camino*
"Come ti chiami?" "Echo" "Echo?" "Echo"
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#2
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Waterdeep non mi era mai piaciuta più di tanto, d'altro canto non fu mai nostra intenzione andarci e men che meno viverci. Pensavamo spesso di andarcene in segreto, fantasticavamo su viaggi immaginari e attendavo pazienti in attesa dell'occasione giusta. Pensavamo di prendere il mare verso Baldur's Gate, ma le grandi città non ci attiravano tanto. Quindi ci saremmo spinti nell'entro terra per un lungo viaggio, magari passando per il Cormyr e raggiungere le foreste del Cormathor. Li di certo avremmo trovato il nostro posto. Dovevano essere davvero belle un tempo...

Alla fine partii, ma niente fu come lo avevamo immaginato insieme. Proprio niente. Partii sola e dopo tanto viaggiare scoprii che le Valli erano perdute, forse per sempre. La foresta era diventata un posto oscuro e maledetto, un posto dove si annidava il male dicevano alcuni, dove regna la follia dicevano altri. Voci parlavano di invasori da un regno lontano, altri di orribili creature del gelo e creature mutante piene di tentacoli, non capivo a cosa credere. Volevo sapere cosa succedeva ma infilarmi a vedere di persona un posto da cui gli stessi abitanti fuggivano... non era proprio una grande idea.

Così aggirai il più possibile quel posto malefico e proseguii più a nord, verso il Mare della Luna. Arrivai a Hillsfar ma come ho detto, non amo molto le grandi città. L'idea era di mettere insieme un po' di provviste, qualche moneta, e proseguire verso Elventree o Elmwood. Stavo anche per farlo quando arrivarono i profughi. Rimandai la partenza per avere qualche notizia più valida ma i loro racconti erano assolutamente incredibili. Talvolta insensati, almeno per me... Non dubito che alcuni di loro siano inconsapevolmente preda di quella stessa follia da cui sono fuggiti. A parte Xovar, che pare sia sempre stato un idiota totale.

Adesso comincio a conoscerli quanto basta per discernere da chi guardarmi le spalle o tenermi alla larga e di chi fidarmi. Anche se non dovrei fidarmi proprio di nessuno, lo so, ma non ne sono mai stata capace. Ciò non significa che non sappia guardarmi le spalle anzi, ho un'ottima mira. A quanto pare ho anche più senso pratico e iniziativa di altri, o forse ispiro fiducia. Molti sono disposti a seguirmi per una buona causa neanche fossi una un capo o una guida. Io? Ma proprio per niente!
"Come ti chiami?" "Echo" "Echo?" "Echo"
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#3
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Arturius - mercante di schiavi dell'arena

Amelia - stregona muta
Trovata uccisa brutalmente nei pressi dell'arena di Hillsfar. L'avevamo vista poco prima venire al campo profughi e accettare una zuppa. Il suo valore al mercato è di 10mila monete, viene descritta come ubbidiente e le veniva concesso di uscire quando fruttava monete ai tornei. Era priva di lungua e usava i suoi incantesimi muovendo la mano destra. Al suo ultimo incontro battè Brom bruciandogli parte del dorso, poi fu battuta da Katia prima della finale vinta da Trivium. Amelia veniva tenuta in una gabbia e controllata da Katia.

Brom - barbaro del nord 
Combatte con furia ed esagerata violenza, usa una grossa ascia che tiene con una sola mano. Khaal della Triade ha provato a battersi con lui in arena e non è riuscito a tenergli testa. Brom di contro pareva incapace di fermarsi ed è dovuto intervenire Trivium sbattendogli violentemente il capo contro il muro.

Trivium - grosso uomo del deserto
E' un campione dell'arena, libero e si occupa dei gladiatori in modo violento. Viene descritto come un mostro impassibile e brutalmente efficace. Si occupa di recuperare gli schiavi che Katia fa fuggire, per divertimento o sadica depravazione, attualmente cerca Karl o Porthos. Lo abbiamo visto alla locanda del Diamante rompere le ossa a un ubriacone che lo aveva infastidito. Il Braciere Davian Thule lo ha fatto arrestare guadagnandosi il suo odio.

Katia - signora delle gabbie
E' una guardia carceraria Loviatarita. Fu lei a tranciare via la lingua ad Amelia al suo arrivo, tre anni prima. Si vocifera che abbia fatto fuggire uno schiavo di nome Karl o Porthos. Si tratta di due gemelli identici marchiati su una guancia per distinguerli, fratelli anche nella criminalità e depravazione. Voci affermano che Katia l'abbia fatto fuggire per far piacere ad uno dei guardiani al santuario malarita. La notte in cui Amelia è morta, Katia è stata vista passare nel corridoio ad un'ora in cui di solito non passa nessuno.

Serena - criminale accusata ingiustamente
E' una ragazza accusata di aver ucciso l'uomo per cui lavorava. Serena afferma di essersi solo difesa quando il suo padrone tentò di abusare di lei. Conoscendola mi è sembrata furba ma sincera, desiderosa di rifarsi una vita nel Damara.

Amhir - sunita del calimshan
Basta vederlo per capirne l'indole sunita e come si sia preso una cotta per Leonides. Non posso biasimarlo. E' uno schifo fuggiro dal calimshan e in qualche modo rifinito schiavo fino a finire qui in arena. Vorrebbe tornare al suo paese e liberare gli altri schiavi. Cosa che fa di lui un sognatore ma mi è sembrata una brava persona.

Serena e Amhir sono stati acquistati da Khaal e poi liberati. Li abbiamo dapprima condotti al sicuro a Elventree dove il Braciere ha contattato una sua vecchia amica che si sacrificò a Myth Drannor, la maga genasi clone prima morta e poi viva Darsa. Serena e Amhir affermano che Amelia sia una persona crudele, che non combattesse in modo onorevole e che si divertisse a uccidere i novellini. Tanto che era detestata da tutti tranne che Trivium. Sospetto che Brom possa aver voluto vendicarsi di Amelia, ma che abbia convinto Katia a punirla facendola a pezzi in modo così preciso e crudele. In ogni caso, non ho grande interesse nel far giustizia a una persona di questo genere.


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*seguono altre due annotazioni*

Darsa Naur - ha un bel gatto
Non so bene come definirla ma quando l'ho vista ho compreso che l'unica parola per descriverla in toto sia "notevole". E' stata contattata perchè.. oltre alle cose suddette.. è anche una ex schiava che non so come si è liberata ed è fuggita dal Calimshan bruciando il suo carceriere due volte. Non ho voluto indagare oltre per il bene della mia sanità mentale. Quella.. signora ha preso con sè i due ex schiavi portandoli nel Damara con l'intento metterli in contatto con un gruppo di avventurieri suoi amici, così che possano rifarsi una vita. 

Davian Thule - Braciere Errante di Kossuth
Ho l'impressione che il Braciere ce l'abbia su con la maga Darsa perchè ha deciso di restare col figlio invece di seguirlo a Hillsfar. Di contro ho l'impressione che la maga concordi con Nashan nel definirlo un "rompiballe". Io trovo che il sacerdote sia indubbiamente un uomo duro e risoluto ma non cattivo... tende solo a dimenticare le più basilari convenzioni sociali. Inoltre ha una irritante capacità di ascolto selettiva: lui sente benissimo finchè non sta parlando con lui. Di contro dialogarci significa accontentarsi di un monologo che sarebbe più soddisfacente rivolgere ad uno zerbino. Perchè quello almeno puoi prenderlo a calci.

Leonides - combattente del Cavaliere Rosso
Una volta mi ha mostrato una spada, donatagli dopo aver ucciso addirittura dei draghi rossi con altri mistrani. E' un ottimo combattente, una persona semplice, generosa e cordiale. Ama combattere ma anche le donne e il sidro. Suo malgrado l'ho visto far colpo prima su Amhir e poi su Ylva, una donna più maschia del sunita. Fisicamente non gli si può dire niente con tutti quei muscoli, magari estrae il "batacchio" con troppa facilità.
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#4
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Leonides e Tobin mi hanno chiesto aiuto per ritrovare una ragazza scomparsa. Di solito caccio animali nella foresta, non fanciulle disperse per la città... ma farò del mio meglio.

Nora Bell, figlia del mercante Steven Dean e proprietaria della compagnia di trasporti navali Bell che apparteneva alla defunta madre, facente parte della Compagnia Commerciale degli Scudi. Nora è una ragazza di 26 anni coi capelli rossi scomparsa già da più di una settimana. Tutti la descrivono come una ragazza molto riservata e intelligente. Teneva degli appunti, dove segnava appuntamenti e alcuni pensieri sul suo astio nascosto verso gli Zhent, questi sono stati letti da Tobin per le indagini:

Erika Grant, gilda maghi
Diego Walker, ai moli
Steve, alla locanda
Dillon, addetto al magazzino
Diana, una bionda

Steven Dean: padre di Nora, dedito agli affari e piuttosto "assente" per la figlia, seppur amata. Chiede di ritrovare la figlia, per assicurarsi stia bene. Sembra una brava persona e un buon padre almeno materialmente, ma trovo troppo distaccato il suo rapporto con la figlia. Se mio padre fosse ancora... con mio padre eravamo molto legati, lui per noi era tutto.

Dillon: lavora per Nora e afferma che la sua ultima visita risale a 15 giorni prima, quando è partita la Riflesso d'Argento, l'ultima nave ancora in porto. Nora si occupava della parte affaristica e controllava le navi solo alla partenza e all'arrivo. Talvolta viaggiava con esse.

Erika Grant: maga della gilda, afferma che anche Nora era affiliata e si sono incontrate per restituire un libro sulle dinastie del Cormyr e discuterne assieme 15 giorni prima. Da allora non l'ha rivista. Nora amava leggere in particolare la storia e pare fosse una maga, ancora non molto potente, con una passione per la lettura e la storia. L'ultima volta che è stata in gilda è stato poco meno di quindici giorni fa.

Diana: una bionda con cui aveva appuntamento 20 giorni prima alla locanda del Diamante. Nessuno pare conoscerla nemmeno di vista. Abbiamo fatto domande a una cameriera di nome Iris per scoprire qualcosa di più. Lei le ha viste insieme una decade fa circa. Afferma che le due avessero preso una stanza e fossero sole. Le ha viste assieme con una frequenza di 3-4 volte nell'ultimo mese. Diana è umana, sulla trentina, con lunghi capelli biondi. Veste abiti da viaggio e un mantello verde. Parevano in toni amichevoli.

Steve: descritto da Iris come un trasportatore o carovaniere sulla quarantina. Sovrappeso, con barba e capelli rossicci, lamenta mal di schiena. Lui e Nora si erano trovati ai tavoli. Il signor Dean conferma essere un carovaniere che si occupa della tratta costiera.

La conferma del padre ha aumentato i miei sospetti che Nora fosse partita per Elventree con la misteriosa Diana, ed ebbi ragione. Fui invece sorpresa di scoprire che Diana in realtà fosse un'elfa maga di nome Tiriana che le faceva da insegnate. Nora era sana e al sicuro, sua ospite e fu un piacere conoscerle e parlare con loro. Portammo al padre i suoi saluti chiudendo il caso con successo.
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#5
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Poco tempo dopo aver concluso l'incarico, giunsero voci preoccupanti sulla Compagnia Bell. Le tre navi della compagnia erano andate perdute con il loro carico prezioso, appartenete a diversi mercanti locali. Così Nora aveva dichiarato bancarotta liberandosi dell'ultimo legame con Hillsfar. I sospetti che la cosa fosse stata pilotata erano ovviamente alti, ma Nora non mi pareva il tipo da far affondare navi uccidendo l'equipaggio solo per chiudere l'attività.

Tornammo così a parlare con il signor Dean per conferma e qui incontrammo Cassandra e Adrien, che a quanto pare indagavano già per proprio conto. Andammo così insieme a Elventree per incontrare Nora e capire cosa fosse successo. Cassandra ottenne la rotta delle navi e organizzò il viaggio per recuperarle, facendoci imbarcare sulla Goldenwind del Capitano Blake.
Un altro viaggio in nave, verso Thentia, o meglio un grosso scoglio.. un isolotto che usavano i pirati come nascondiglio. Mi disse Cassandra che in effetti le nave non erano affondate ma erano state dirottate e prese da un pirata chiamato Westcoth "Quattro dita". Nonostante alcuni dei nostri compagni fossero un po' troppo rumorosi avemmo la meglio sui pirati. Ma purtroppo la nave che portava i preziosi, più preziosi, era già salpata col capitano verso Mulmaster qualche giorno prima.
Qui si sarebbe liberato della refurtiva ma non era certo che poi sarebbe tornato al nascondiglio, dove era rimasta una sola caravella. Chiesi così ai miei compagni di prenderla per non lasciarla ai pirati, ma che farne? Non avevo soldi per pagarne trasporto e stazionamento al porto e distruggerla era uno spreco. così Leonides si dimostrò disposto a farlo di tasca sua contrattando con il capitano Blake.
L'idea era di rivenderla per risarcire almeno parte del carico non recuperato ai proprietari. Blake si rivolse a Cassandra essendo già da lei assoldato, così la convincemmo a portarla via e venderla al capitano stesso in cambio di alcuni servigi di trasporto futuri.

In fin dei conti non era andata malissimo, non avevamo recuperato le merci più preziose ma avevamo dato una sonora lezione a quei pirati e Cassandra e Adrien avevano ottenuto di far circolare i loro nomi tra i mercanti, in favore dei loro affari navali. Adesso però questioni più importanti mi attendevano.
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#6
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Qualche giorno fa, un uomo è venuto in locanda per appendere un annuncio. Sembrava un anima in pena e cercava qualcuno che potesse aiutarlo.. ma non aveva il coraggio nemmeno di dire cosa lo affliggesse. Infine, proprio quando cominciava a parlare, un altro pazzoide valligiano lo ha fatto fuggire terrorizzandolo col suo fare inquietante. Odio questa gente che si fa grossa coi più deboli nascondendo la propria vigliaccheria dietro una misera maschera.

Zachary Tyke
Mercante benestante, spostato ma senza figli. Afferma che negli anni la moglie sia diventata più fredda e distaccasse ma sono rimasti assieme. Tuttavia lui ha avuto un figlio illegittimo con la loro serva. Subito dopo il parto ha venduto la donna oltremare, così che la moglie non scoprisse nulla e ha lasciato il figlio in un orfanotrofio, limitandosi a farvi grosse donazioni.
Anni dopo lo ha preso con sè come garzone per riavvicinarlo e afferma che anche sua mogli si stesse affezionando a lui, tanto da regalargli vestiti e scarpe nuove, con cui avrebbe dovuto svolgere commissioni presso i clienti. Tyke non ha fratelli e alla sua morte, l'eredità andrebbe alla moglie e il fratello di lei, spostato con figli. Invece egli ha cambiato testamento in favore di Toby, a cui sarebbe andata l'attività al termine dell'apprendistato. Il testamento è stato lasciato sulla scrivania, la moglie potrebbe averlo visto, senza farne parola. Del testamento si è occupato un avvocato che abita vicino al parco.

Ora il ragazzino è stato rapito ed il padre ha ricevuto una richiesta di riscatto:
10 mila monete o il loro valore in metalli o gemme preziose.
Queste andranno consegnate di persona da Zachary Tyke alla cava a sud tra una decade.

Toby
La vittima. Un "orfano" di 10 anni che non sa di essere figlio del signor Tyke. D'aspetto somiglia più alla madre, di cui conserva solo un orsacchiotto che ho preso in prestito. Dal padre ha preso sicuramente una cosa di troppo, sei dita ai piedi. Dunque chi ha visto i piedi di entrambi, sa la verità. Ovviamente il signor Tyke conosce i suoi piedi, ma quando gli abbiamo detto di Toby si è ammutolito. Non lo sapeva. Quando il calzolaio è venuto a prendere le misure dei piedi di Toby, non era presente e non sa se la moglie lo ha visto. Lo esclude in quanto non gli ha fatto scenate, ma forse anche lei ha un buon motivo per nasconderlo. Gli orfani hanno un dormitorio comune e le sei dita di Toby saranno "conosciute" senza associazioni ereditarie. Nel suo baule Toby aveva poci oggetti: l'orsacchiotto unico ricordo della madre di cui pare vergognarsi, una scacchiera fatta da lui e dei bottoni come dame, libri di studio, qualche vestito.

Padre Brom Llast di Chauntea
Gestisce il Tempio, l'orfanotrofio e ci ha donato un ottimo sidro. E' una persona molto gentile e tiene molto a quei piccoli sfortunatelli. Il signor Tyke gli ha rivelato le origini di Toby, ma per il suo bene manterrà riserbo. Afferma che il piccolo avesse stretto amicizia con un altro orfano di nome Luke, apprendista del calzolaio, finchè non divenne geloso. Difendeva Toby quando da piccolo veniva preso in giro per i suoi piedi dagli altri bambini, insieme li pestarono e smisero. Poi la signora Tyke ha iniziato a riempirlo di regali suscitando l'invidia degli altri bambini. Padre Llast fece sì che Toby lasciasse il vestiario a casa dei Tyke per sedare gli animi. Inoltre Tyke parlò al sacerdote del suo testamento come a volergli chiedere il permesso. A quel punto abbiamo seguito le tracce "a sei dita", partendo dal calzolaio che aveva letteralmente fatto le scarpe ai Tyke.

Connor Stoke
Il calzolaio specializzato in calzature per signora. Avevo inteso avesse fatto le scarpe anche al marito, forse le ha fatte alla signora, poco cambia in quanto adotta uno stretto riserbo professionale da noi comprovato. Siamo passati da lui con la scusa di nuovi stivali per Tobin, il quale gli ha mollato 100 monete. Una somma adeguata per ottenere un servizio completo di chiacchiere e invito a pranzo. La sua bottega e abitazione si trova lungo le mura ovest della città. Vive con la moglie Magda e hanno due figlie: Clara è sposata mentre Milena è partita per il mondo un anno prima per fare l'avventuriera. La casa è in ordine e dignitosa, Connor afferma che stanno bene economicamente, avendo abbastanza clienti. Ha molto lavoro così ha preso un garzone, Luke.
La sua "filosofia" mi fa escludere a priori la possibilità che possa metter su un rapimento per estorcere denaro, che non gli manca. Egli è sui cinquant'anni e desidera ritirarsi in campagna tra una decina d'anni, vendendo l'attività per dedicarsi ai futuri nipoti che spera presto di avere. Gli piacerebbe vendere a Luke l'attività ad un prezzo di favore, non regalata, in quanto ritiene che le cose bisogna sudarsele non farsele cadere dal cielo perchè solo così si apprezzano davvero. Luke era fuori per commissioni ma Connor sembra comunque affezionato a lui e di sicuro lo tratta bene, lasciandogli tempo per giocare e quel giorno una moneta per farsi un dono.
Con una scusa ho perquisito personalmente l'abitazione, quanto ho visto corrisponde a quanto detto e non c'è nulla di sospetto. Una cosa che ha detto Connor mi ha incuriosita: quando si è recato dai Tyke per la prova degli stivali, la signora ha detto che Toby non c'era perchè aveva la febbre. Ebbi l'impressione che fosse una scusa improvvisata dalla moglie, non una bugia inventata dal marito per lei. O forse ero io che mi aspettavo dal marito una scusa che giustificasse l'assenza di Toby anche dall'orfanotrofio, accordata col sacerdote.
A tutti noi Connor sembrava innocente e tornammo a sospettare della prima persona di cui pensammo male. A prescindere di cosa ne pensasse il signor Tyke, il cui giudizio era ovviamente offuscato. Avevo bisogno però di un'informazione in più e di assicurargli di aver controllato per bene prima di sconvolgerlo ulteriormente. Dopo il tramonto mi appostai presso la casa di Connor e vi rimasi fino alla sera seguente. Di notte non uscì nessuno, Luke arrivò al mattino e durante il giorno uscirono a turno o insieme o solo uno dei due al mattino. Di pomeriggio restarono in bottega e dopo cena Luke andò via. 

Luke
Fermai Luke offrendogli 5 monete per ogni domanda purchè fosse sincero. Prima di tutto gli chiesi se Toby avesse ancora la febbre, tanto per assicurarmi che non mentisse: "No, padre Llast ha detto che è in campagna per aiutare una vecchia sacerdotessa nei campi". Molto bene. Gli chiesi allora delle dita di Toby e la risposta mi strappo un sorriso: "Certo! Quando eravamo piccoli gli altri bambini lo prendevano sempre in giro però io lo difendevo sempre e picchiavamo i bambini che lo prendevano in giro, così hanno smesso." Per questa gli diedi 10 monete. Gli chiesi allora se lo avesse detto a qualcuno, ma per lui non era certo una cosa importante. Gli chiesi dunque se la moglie di Tyke li avesse visti: "Eccome se glieli ha visti! Mentre facevamo la prova degli stivali! E devono averle fatto davvero schifo perché è sbiancata come un lenzuolo ed è uscita subito dalla stanza. La gente ricca ha lo stomaco debole..."
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#7
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MIRIAM TYKE
Tutto porta a lei ma non può aver agito da sola. Si sarà sfogata con la sua famiglia e potrebbero aver messo in atto il rapimento, soprattutto per via del testamento. Dovremmo davvero indagare su questo ma il tempo ormai stringe e la data della consegna è imminente. Senza Shar'el non abbiamo modo di "sostituirci" a Zachary Tyke dovremo agire diversamente. Ci servirà supporto alla cava abbandonata per assicurarci che rispettino i patti... chi coinvolgere?

I ragazzi avrebbero anche le qualità giuste e per quanto apprezzi il loro coraggio nel rischiare, non posso rischiare la vita di un bimbo. Per qualche ragione Darry ci tiene che la pessima opinione diffusa su Xovar cambi... o almeno che io la cambi. Cerca di riconciliarci e Xovar sembra intenzionato a rigare dritto, a parole. L'ho stuzzicato un po' in taverna tra una birra e l'altra, come di consueto.
Non c'era un motivo concreto per calcare la mano, oltre a vederne la reazione, tuttavia è bastato davvero poco per fargli sputar fuori cosa pensa realmente. E' ancora convinto delle sue stronzate, magari gli servirà altro tempo. Noi però abbiamo bisogno di gente fidata, coi piedi per terra e che sappia muoversi con un minimo di furtività. Sono mercanti ma anche avventurieri e hanno accettato senza esitazione di aiutare un bimbo, per quanto mi tocchi restare fastidiosamente vaga per ora, appena possibile gli dirò di più.

Intenzionati a parlare con la Signora Tyke, siamo andati a casa loro per scoprire che la dama aveva lasciato il marito il giorno prima. Tra urla poco discrete e portandosi via un mare di bagagli. Il Signor Tyke, ritiene che la moglie possa essere andata dal fratello che abita in città. L'uomo era in lacrime, probabilmente alcoliche come il suo alito. Come suggerito aveva nascosto meglio il testamento ma lei lo ha trovato.
Non sa perchè Miriam lo abbia cercato, gli ha chiesto perchè volesse lasciare tutto a un orfano che non fa parte della famiglia. In altre parole lo ha fatto confessare per abbandonarlo accusando, tra l'altro, di non pensare alla sua famiglia, suo fratello e i nipoti, come la sua famiglia. L'attività doveva andare a loro, non a Toby. In tutto questo non gli ha detto che già sapeva e il signor Tyke ancora crede in lei. Ritiene che chiedendo il divorzio lei otterrebbe molti più soldi.. ma così si vendicherebbe togliendogli il figlio.
Tyke non ha badato molto ai movimenti della moglie. Ci servirebbe almeno un giorno in più per indagare al porto, dannazione... in cuor mio spero ancora che rispettino i patti. Per precauzione ho suggerito di mettere insieme la somma, utilizzando anche cose non immediatamente liquidabili, come gioielli e lingotti segnati. Non intendo recuperagli il bottino ma cercarli se dovessero... non poso pensarci.

ALEC ALDRIDGE
Fratello maggiore di Miriam, abita di fronte al castello, dove c'è il parco. Alla morte del loro padre ha ereditato una piccola attività commerciale al porto, mentre la sorella solo una somma minore. Come ha detto il signor Tyke, ha già un uomo benestante che provveda a lei. La cognata si chiama Lissa, una donna normale che si occupa della casa e frequenta Miriam maggiormente. Hanno un figlio sui 15-16 anni e una figlia di poco più piccola. Su una cosa Tobin ha ragione, difficilmente lascerebbero il bambino se ha visto in faccia qualcuno degli Aldridge, perchè li riconoscerebbe.

Lo scambio deve avvenire all'alba del giorno 3 Flameruele Marea d'Estate.
Tyke dovrà andare da solo ma penso che lo faremo scortare da Darry fino all'accampamento.
Lascerà i soldi all'ingresso della miniera e andrà via, sperando stiano ai patti e lascino Toby.

La modalità dello scambio non garantisce nulla. Al signor Tyke non importa recuperare il bottino ma Toby, bene. Tuttavia non vorrebbe che coinvolgessimo Adrien e Cassandra, ovvero i figli di noti mercanti che potrebbero sfruttare lo scandalo. L'ho convinto che sono i migliori a cui rivolgersi per una cosa simile, non me ne frega nulla dei suoi affari. Ha "imposto" che non facciamo il suo nome e devo ammettere che su due piedi non ricordo se il nome l'ho già fatto, per quanto sia stata vaga. Non ho promesso nulla esplicitamente, ovviamente chiederò loro il favore della discrezione ma.. voglio salvare suo figlio non la sua faccia.
Cassandra ha detto una cosa importante, potrebbero decidere di vendere Toby come schiavo o averlo già fatto. Purtroppo sono sopraggiunti impegni e non può esserci ma penso sempre più che abbia ragione. E' quello il destino che spetta al figlio di una schiava... spero che non l'abbiano già fatto... per usarlo nel caso Tyke decidesse di non stare ai patti. Voglio fidarmi dell'istinto della Rossa e penso che dovremmo andare al porto...

Ho confidato a Cassandra che se salvassimo Toby c'è una sola cosa che vorrei dal signor Tyke.
Vorrei poter rintracciare la madre vera, comprarla e liberarla... ma sono passati 10 anni ormai.
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#8
...Ho idea che non avesse alcuna importanza che controllassimo il molo o la cava... 

Abbiamo mandato Darry come scorta per il signor Tyke fino all'incrocio per la cava, per poi farlo proseguire solo e lasciare la borsa come stabilito.
Tobin avrebbe sorvolato la zona seguendolo e poi andandosene.
Io invece sono andata direttamente al porto.

Trovato il magazzino degli Adridge, mi nascosi tra le casse vicino, con una buona visuale del portone, e attesi. All'alba il porto cominciò la sua normale attività e dall'odore, direi che qui stavano scaricando del pesce. Attesi ancora mentre pulivano il pesce e lo mettevano sotto sale, credo proprio che non riuscirò più a mangiarlo per un bel pezzo...
La giornata sembra normale, il porto già in piena attività tra pescherecci in arrivo, casse da caricare e scaricare. Presto arrivò Darry che cominciò a gironzolare tra le bancarelle del molo. Quando vidi Tobin, uscii con cautela dal mio nascondiglio per consultarci portandomi dietro quel puzzo di pesce sviscerato...
Il magazzino non aveva altre uscite, solo il portone davanti, e le finestre erano in alto e munite di grata. Tobin mi rese invisibile così potei arrampicarmi sulle casse e sbirciare dentro. Attraverso i vetri sporchi vidi che era un unico capannone con dentro una decina di persone al lavoro. C'erano casse ovunque e un angolo era adibito ad ufficio, ma nessuno era seduto alla scrivania. Per un attimo ebbi timore di attirare tutti i gatti della zona...

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Andammo dal signor Tyke, speravo ancora che avessero rilasciato il bambino ma alla fine stavamo tutti pensando la stessa cosa. Non che fosse morto ma che lo avessero già venduto senza nessuna intenzione di rispettare l'accordo. Con sorpresa trovammo la porta semi aperta. La pettegola che vendeva stoffe lì accanto, per 50 monete di seta disse che la moglie era arrivata prima del rientro del signore, con due energumeni si era portata via tutti i preziosi della casa, dai quadri alle porcellane, argenteria e pellicce.
Pensai allora che avessero deciso di abbandonare il riscatto che avevamo tenuto sotto controllo, e rifarsi così dei soldi che la moglie riteneva le spettassero dal marito traditore. Il signor Tyke era uscito molto adirato poco dopo essere rientrato dalla cava, sicuramente si era recato a casa del cognato. Appresi così una nuova parolaccia gnomica, un qualcosa tipo lywwyppippumy o forse lippywipp
Tyke stava bussando insistentemente alla porta tra imprecazioni e insulti per la moglie, ma nessuno rispondeva. Al contrario di Hellen, non avevo nessuna intenzione di scassinarla davanti al Castello e col rischio fossero in casa i proprietari. Dalle parole di Tyke però, mi resi conto che non aveva detto alla moglie con chi l'avesse tradita, ma ero piuttosto certa che lei lo sapesse comunque... non è che ci volesse un genio. Egli affermava che se si fosse scoperto di chi era figlio, sarebbe stato schiavo a sua volta. Non ne ero del tutto convinta dal momento che il padre era un mercante libero, ma avrei approfondito la cosa più avanti.
Verso mezzogiorno lasciammo il signore recarsi in caserma a perdere tempo, dato che tecnicamente non è stato un furto dal momento che casa e denaro erano condivisi dai due coniugi. Dovrebbe dimostrare cosa appartenesse effettivamente a lui e cosa ci fosse in casa. Io ed Hellen andammo alla cava furtivamente per constatare che non si erano ancora impossessati del bottino. Vidi solo due serie di impronte, lasciate in tempi ravvicinati, che dalla strada andavano verso l'ingresso della cava. Erano sicuramente di Tyke e Darry. Scendendo vidi impronte più piccole e recenti che venivano dalla foresta, lasciate dai goblin che erano sopraggiunti nel mentre.
La borsa era lì, intonsa per il momento. Dentro vi erano oro, in monete e un lingotto, e un paio di gemme. Inoltrandoci nella cava trovammo subito altri piccoli mostriciattoli, segno evidente che dentro non vi erano nascosti uomini e men che meno Toby. Nemmeno le costruzioni fuori parevano usate di recente. La lasciai li giusto per scrupolo... e perchè di quel denaro non mi interessava nulla. Volevo solo salvare Toby dalle colpe del padre e a tal proposito cercai subito Cassandra per dirle l'accaduto, così che potesse sfruttare le sue reti per scoprire dove avessero imbarcato il pargolo.
"Come ti chiami?" "Echo" "Echo?" "Echo"
[Immagine: d74f984f6804a4af70519c18280b3419.jpg]
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#9
E' stata davvero una lunga giornata. Prima Cassandra mi ha dato le brutte notizie, confermandomi che Toby è stato sicuramente già venduto. Parlando con un mercante e ...Bertha Gamba Aperta... abbiamo appreso informazioni utili.

Toby è stato consegnato una dozzina di giorni fa al secondo del capitano Jhonny Gates, della Henrietta. In quel momento il capitano era in calda compagnia di Bertha quando è stato interrotto per approvare tale vendita dell'ultimo minuto. Si trattava di un affare in quanto il "sacco" gli era stato dato ad un ottimo prezzo, dovevano solo recarsi all'asta in piazza a Mulmaster e venderlo senza bisogno di intermediari. Tale asta si è già tenuta 3 giorni fa.

Itinerario della Henrietta: Hillsfar, Mulmaster, Hulburg, Thentia, Melvaunt, Zhentil Keep
Secondo le stime forniteci dovrebbe metterci 15 giorni se non si ferma molto ai porti, altrimenti anche 1 mese.

Possiamo attenderlo al porto o ripercorrere l'itinerario in senso contrario e intercettarlo. Il Braciere ha accettato di fornirci dei mezzi di trasporto quali destrieri magici o il suo volo nel vento, ma non intende venire con noi.

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Tornati in locanda ho promesso a Cassandra di aiutarla con una certa questione che avrebbe richiesto l'attesa dell'alba. Qui è arrivata una donna con un accento straniero per farci i tarocchi. Non avevo niente da fare così mi sono prestata al gioco ed ha utilizzato dei tarocchi druidici della natura. Nono avevo nulla da chiedere al destino a dire il vero, chiesi dunque cosa mi riserbasse.

[Immagine: a74e7d7667c89e93d9997adcadc6c56f.jpg]

L'AGLIO capovolto
E la prima carta che ho scoperto.
Indica vulnerabilità e discriminazione, quello che vorrei nella mia situazione, ovvero essere protetta.
Io? Ammetto di averne bisogno e mi riesce già benissimo da sola. Queste carte non ci prendevano per niente...

[Immagine: 00269eec0bdaaf8f2fb1b63eee3c3e29.jpg]

IL BIANCOSPINO dritto
E questa era la carta di mezzo. Indicherebbe forza, longevità, resistenza.
Si bhe... un po' generico. Al più direi conferma quanto detto sopra, da me faccio benissimo.
In compenso la cosa stava attirando un certo numero di curiosi tra gli avventurieri, e anche scherno verso queste carte dai simboli "strani" per chi non conosce il linguaggio di piante e fiori.

[Immagine: 980f1ee82297d595265cccfd48655b63.jpg]

L'AGRIMONIA dritta
L'ultima carta indica come far combaciare ciò che è da ciò che voglio, e fin qui tutto bene.
Poi ha detto che devo purificarmi, per la gioia del Braciere, liberarmi da qualcosa o qualcuno, della negatività... insomma ha detto che ho un peso sulla coscienza.
Può darsi.

Più delle carte però ci ha preso Brandi quando ha affermato che ho un segreto inconfessabile e che devo confessare. Peccato non possa farlo, per nessun motivo. Così ho mischiato le carte e mi sono alzata dimenticandomi di pagarla, peraltro.
"Come ti chiami?" "Echo" "Echo?" "Echo"
[Immagine: d74f984f6804a4af70519c18280b3419.jpg]
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#10
[Immagine: 5bfb9ccaf3df285c0f97166e08cbe4aa.jpg]

William Gardner 
L'avvocato mi è parso una persona onesta, tranquilla e indubbiamente abituata ad aver a che fare con liti coniugali e separazioni dei beni. Purtroppo ci ha reso noto che solo i figli da madre libera sono liberi, in quanto non è mai certo chi sia il padre. Questo ci lascia poca scelta, per recuperare Toby dovremo pagare. Parlare con la moglie invece non aveva più alcuna utilità ma ormai le avevamo dato appuntamento... ho avuto modo di vederla in faccia.
Comprendo il torto che ha subito ma non riesco a mandar giù questo modo di trattare gli schiavi, persino i bambini, come oggetti. Per lei è solo questione di soldi, il fatto che respiri non vuol dire niente. Abbiamo provato a far leva sul buon cuore, sapendo che non avrebbe mosso un dito lo stesso e così è stato. 

Capitano Johnny Gates, della Henrietta
A quel punto siamo partiti grazie al potere del Braciere in grado di farci volare come nuvole alla velocità del vento. Ho seguito la costa per evitare temporali in alto mare e rendere più semplice orientarsi, percorrendola in senso contrario rispetto alla Henrietta. Questa doveva ormai aver raggiunto Melvaunt o al massimo Thentia, puntammo quindi verso la prima raggiungendola nottempo.
In attesa dell'alba ci fermammo a una taverna vicina al molo, brulicante di ubriaconi tanto per cambiare. Dovetti faticare per far tenere ai due scalmanati un basso profilo, per fortuna c'era Tobin che si è fatto dire dall'oste dove attraccasse l'Henrietta. La trovammo come da copione poche ore prima che salpasse. Già in piena attività di carico della merce, ed era tanta davvero.

Toby
Era proprio un bel bambino. Lo vedemmo correre a piedi nudi per il molo, bello abbronzato e felice. Cioè felice.. bhe si era felice prima che gli dicessi la verità sui suoi genitori. So di essere stata dura e mi è spiaciuto farlo piangere dopo il bel sorriso di quando gli ho reso l'orsacchiotto. Avevo una sola occasione per parlargli e penso sia importante sapere la verità su se stessi per quanto dura e spiacevole. Certo potevo lasciarlo detto al Capitano ma temevo non sarebbe stato a sentirci. Ad ogni modo sono contenta di come sia andata e credo proprio che Toby starà benone.


Show ContentSegue la prima stesura di una lettera:
"Come ti chiami?" "Echo" "Echo?" "Echo"
[Immagine: d74f984f6804a4af70519c18280b3419.jpg]
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