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[Darsa Naur] Voci crepitanti dell'anima
#26
LA PAROLA E' IL SIGILLO, LA LAMA IL MEZZO


"...Ogni membro delle Lame d'Argento è dotato di un pugnale identificativo di appartenenza al gruppo che viene consegnato al reclutamento. Questi pugnali vengono forgiati da Nathan in argento alchemico con un anello in fondo all'elsa. A un gioielliere locale verrà commissionata l'incisione sulla lama del motto, uguale per tutti: "La parola è il sigillo, la Lama il mezzo.". Infine ogni singolo pugnale verrà personalizzato incastonando nell'anello una decorazione diversa..."

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Tenevo sul palmo una delle lame d'argento che avrei consegnato ai miei compagni. Schiarendo la gola, gioielliere si cimentava in un'appassionata descrizione artistica della tecnica della niellatura, con cui aveva decorato delle medagliette incastonandole poi nell'elsa. I pugnali erano decisamente ben fatti da Nathan e in questo vi era stato aggiunto l'intarsio di una piccola testa di lupa nera su fondo ramato. Il metallo sembrava quasi brillare al contrasto, un po' come il fuoco del suo spirito libero. Era lei. Non dubitavo le sarebbe piaciuta: Aslaug, la lupa rossa.
Annuivo meccanicamente alla spiegazione prolissa del gioielliere, ma ovviamente avevo smesso di ascoltarlo più o meno alla prima frase. Conoscevo già quest'antica tecnica di lavorazione artistica dei metalli preziosi, consistente nel riempire i solchi di un’incisione a bulino su una superficie metallica con un composto nero. Il niello appunto. Fatto di rame, argento, zolfo, bla bla bla e forse anche piombo. A contatto col metallo caldo, il niello si scioglie e penetra indelebilmente dell'incisione. Magnifico.
Presi poi dal banco un altro pugnale completamente in argento. Sulla cima dell'elsa stagliava un occhio completamente nero. Era stilizzato ma ben fatto e traspariva l'attenzione dello sguardo, sicurezza nell'anima. Gli occhi sono lo specchio dell'anima per chi sa vedere, in qualche modo lo trovavo perfetto per lui, che sa vedere, oltre che guardare. Era sua l'idea di questi pugnali distintivi, sua la creazione delle Lame d'Argento, sua la fondazione della sede. Poche parole e tanti fatti. Speravo davvero che a Exem non dispiacesse la scelta.

Il gioielliere spiegava ancora la levigatura e, posando il pugnale perplessa, mi resi conto di qualcosa che non sapevo. Ovvero come facessi a sapere già quelle cose. Qualcosa in me insisteva che invece sapevo anche quello. Ma come faccio a sapere ciò che non potrei mai sapere e sapere di saperlo anche se non lo so davvero? Ovviamente è impossibile. Il mio aggrottare della fronte indusse il commesso a ripetere la spiegazione con più chiarezza. Oh per gli dei.. basta!

Dall'esitare del gioielliere compresi che mi stavano avvampando gli occhi per l'ansia e li abbassai sul bancone. In breve notai la loro luce spegnersi nel riflesso di un anello d'ambra esposto. Mi concentrai su di esso, scacciando dubbi, paure e zittendo le voci. A parte quella del gioielliere che esaltava l'ottima scelta. Gli chiesi di incastonarlo nell'elsa successiva, senz'altro aggiungere al suo fascino unico e semplice. Unico, perchè nessuna resina di questo tipo è uguale all'altra. Semplice perchè il suo ruolo non necessitava di inutili "merletti". Così era Aldric, sacerdote del Signore Nero, e sicuramente avrebbe apprezzato l'ornamento. Il gioielliere sorrise concorde. Ovviamente.
Sicuramente tra i libri letti da piccola, non c'era nulla di così tecnico. Ma neanche nei tomi che ho studiato dopo.. essermi liberata. Nessuno di loro trattava di futilità così dettagliatamente. Eppure nella mia mente erano impresse le parole esatte di un libro. Pensai che forse me ne aveva parlato Sek Nefer, ma no era improbabile. Cercai il suo pugnale ricordandomi poi che stava provvedendo da sé ad applicarci il proprio Sigillo Arcano. Il gioielliere mi chiese la moneta nanica da incastonare nella lama di Zigrin, gli dissi di attendere, poichè ancora non era tornato. Mi diede allora un altro pugnale, con una stella a nove punte di incastonata nell'elsa. Era fatta di ossidiana nera e la sua valenza simbolica è piuttosto grande in quando il 9, già di per sé, rappresenta la perfezione. Raffigurato poi in una stella a nove punte, viene citato in alcuni testi sacri come il simbolo della fede stessa. Quella di Nathan.


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Infine mi occupai del mio pugnale. Presi dal banco un anello liscio d'argento e controllai con cura che non avesse graffi. Dissi al gioielliere di incastonarlo appena pronto, ma non avevo voglia di andare in laboratorio e poi tornare. Così mi misi all'opera lì sul posto, formulando uno dei miei incanti preferiti e gli porsi l'anello finito. Un attimo dopo mi resi conto che gli stavo tenendo sotto il naso un anello infuocato senza peraltro bruciarmi le dita. Per metà imbarazzata e l'altra metà divertita, gli spiegai che si trattava di una "comunissima" Fiamma Perenne, che faceva luce ma non calore. Pertanto era assolutamente sicura e molto scenografica, cosa che dimostrai stringendolo tra le mani e posandolo infine sul legno del banco. Compiaciuta di incutere timore e preoccupata che chiamasse le guardie, pensai che forse era il caso di uscire e lasciarlo lavorare in pace.

Ovviamente il mio pugnale è il più bello di tutti ma che volete.. la classe non è acqua!
"Come ti chiami?" "Echo" "Echo?" "Echo"
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RE: [Darsa Naur] Voci crepitanti dell'anima - da Denoela - 12-12-2017, 17:21

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