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[DM Artemis] Un pipistrello di troppo.
#7
In quella che era la sua terra natia erano molto in voga racconti e leggende legati alla stirpe dei mannari.
A Ruathym si diceva dimorassero, da qualche parte nelle montagne più aspre, dei guerrieri formidabili e dalla forza incredibile capaci di mutare il proprio aspetto e la propria pericolosità, accrescendola esponenzialmente.
Berseker.
Temibili berseker, orsi mannari.
Si diceva che si fiondassero in battaglia in preda ad una smania omicida, coperti solo della loro nuda pelle segnata da tatuaggi tribali risalenti a tradizioni ancestrali dimenticate dai più, mulinando solitamente grosse armi come spadoni, martelli ed asce bipenni.
Il loro incurante ardore e sprezzo della morte si tramutava poi in una mattanza di sangue dove non si combatteva più una battaglia tra uomini contro uomini ma bensì uomini contro bestie omicide. Orsi giganteschi, dalla folta peluria, la pelle resistente. Artigli lunghi e affilati come rasoi, ed una mascella capace di tranciare in due un cavallo intero.

Ma la conoscenza di Sturm riguardo i mannari finiva là, se si escludevano le tante storie che gravitavano intorno alle figure dei lupi mannari.

Tutte creature che detenevano un forza superba che Sturm invidiava con tutto se stesso e che sotto sotto sperava un giorno di poter controllare, magari arrivando ad assumere un potere simile.

Un potere che lo allettava ma che tuttavia gli infondeva un sano timore.
E dopo gli ultimi eventi anche una certa dose di genuino disgusto.

A quanto pareva ogni essere vivente poteva diventare un mannaro di qualsiasi creatura.
In quel caso c'era un gran problema che rischiava di degenerare: un pericoloso pipistrello mannaro stava mietendo vittime nello spazio tra le Terre delle Bestie e Peldan's Helm.

Prima due sacerdotesse del tempio che però erano state salvate in tempo dalla licantropia.
Poi un cacciatore il quale aveva ceduto alla malattia, trasformandosi in un grande pipistrello abbattuto poi dal gruppo in cui Sturm sarebbe entrato a far parte.
Ed infine quasi un'intera famiglia, massacrata con il solo intento di ricercare qualcosa o qualcuno. Questo Sturm ancora non lo aveva capito ma non ci si soffermò più di tanto.

Come per la Baciata dal Fuoco a lui interessava la preda da cacciare.
Non compito facile dal momento che si trattava di un pipistrello mannaro e che quindi avrebbero potuto benissimo diventare loro stessi delle prede.
Fin dall'inizio s'era fatta vedere la discordia nell'intero gruppo.
Mentre alcuni erano solamente presi dall'idea di arrivare a sfidare e combattere una mostruosità del genere, altri sembravano invece mossi per una causa altruistica e morale, cercando di analizzare ogni possibile eventualità della faccenda.

La caccia comunque partì lo stesso. Gli abili apripista condussero il numeroso gruppo nel folto delle Terre delle Bestie, alla ricerca di una grotta abbastanza grande ed inospitale per quelli come loro che potesse far da dimora al pipistrello mannaro.
Dovettero affrontare diversi umanoidi mostruosi da cui rinvennero monete dall'insolito e vario stampo. Alcuni riconobbero quelle monete come la valuta della Terra di Sotto.

L'ipotesi che il pipistrello mannaro fosse anche un alfar scuro stava concretizzandosi passo dopo passo.

Le tracce furono difficili da rinvenire ma non impossibili da trovare. Alla fine giunsero tutti nella grotta che stavano cercando.
La liberarono dai loro occupanti e quasi persero le speranze quando non trovarono la minima traccia di pipistrello là dentro. Unica cosa che stonava erano le strane monete trovate indosso ai corpi degli gnoll da poco abbattuti.

I cacciatori poi tesero le orecchie ed udirono quel che speravano di udire.
Il vigoroso ed indistinto battito d'ali.

Un'ondata di pipistrelli mostruosi si abbatté sul gruppo che non esito a rispondere agli attacchi.
E nel bel mezzo della mischia apparve lei, un'alfar scura, munita di ali e peluria, la terrorizzante e mitica pipistrellaccia mannara. 


Eliminati i grandi pipistrelli tutto il gruppo concentrò le sue forze sul bersaglio principale.
Questo risultò molto ostico anche solo da colpire.
Non erano equipaggiati a dovere per fronteggiare una creatura simile. Non era un segreto che contro mostri del genere fosse necessario l'argento per poter infliggere danni significativi.
E difatti i colpi che andavano a segno scalfivano a malapena quel corpo nero slanciato, ricoperto di peluria rasa. Solo la magia sembrava sortire qualche effetto degno di nota.
Le doppie lame di Arduil, lo spadone stridente di Renfri, il nuovo temibile arco di Aslaug e la micidiale precisione di Sitkah. Il pipistrello mannaro sembrava essere diventato un punta spilli, lungi però dall'essere fiaccato.

La mannara virò spesso obbiettivo. Prima si avventò selvaggiamente su Renfri quindi, dopo averla scaraventata via, puntò le sue ingorde attenzioni su Fjolnir. Aveva trovato in lui un ottimo pretendente a cui lasciare l'eredità di licantropia e quindi decise di azzannarlo al collo.
Il morso fu brutale e sangue zampillò copiosamente.
Gli sforzi del gruppo si intensificarono fino a che il ritorno in scena di Renfri, sorprendente e brutale, non mise una pietra sopra uno scontro che pareva destinato a continuare all'infinito.

Era stata abbattuta una pietra grandiosa. Sturm voleva rivendicarne un trofeo, anche piccolo, che gli ricordasse quell'esperienza.
Per sicurezza e per glorificarne il successo, Aslaug mozzò la testa alla creatura.
Sturm e l'uomo del Mare di Sabbia invece pensarono a bruciare il corpo martoriato a terra.
Visto le recenti e numerose apparizioni di non morti nella zona era meglio togliersi subito la preoccupazione di dover affrontare di nuovo una creatura simile sotto l'effetto di qualche oscuro potere necromantico.
Bisognava inoltre medicare ed esaminare coloro che erano stati morsi o feriti dal pipistrello mannaro.

Il ritorno non fu movimentato se non per il bottino che alcuni del gruppo volevano ardentemente accaparrarsi. Bottino, esiguo, che fu affidato a Nanth così che potesse amministrarlo per conto di una bambina rimasta orfana, unica sopravvissuta della famiglia massacrata dal pipistrello mannaro.
Quella ragazzina sarebbe diventata famosa un giorno, Sturm ci avrebbe scommesso sopra.

Una storia incredibile era terminata. Sturm era su di giri, completamente. La frenesia era determinata a scaldargli le membra.

A Dyane aveva detto che il titolo ideale per quella storia doveva essere, banalmente, Il Pipistrello Mannaro.
Ma il titolo che più avrebbe calzato alla faccenda era un altro: Resa Tra Mannari.

Ma questo Sturm non poteva dirlo, avrebbe destato altre inopportune domande.
Una promessa era una promessa.
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RE: [DM Artemis] Un pipistrello di troppo. - da cotoletta - 12-10-2017, 16:42

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