15-04-2022, 17:35
Quello che Dervel stava affrontando era un percorso ad ostacoli che doveva simulare uno scontro, barriere di legno e sistemi di attacco erano piazzati in modo ogni volta differente, in modo da non permettere al mago di memorizzarne il percorso...
I bersagli erano manichini animati dalla Telecinesi di Jelene, alcuni raggiungibili con la spada, altri in posizioni lontane e che scagliavano frecce verso il mago di Halarahh.
Le barriere del mago erano notevolmente migliorate da quando aveva per la prima volta conosciuto il Cavaliere Mistico, tuttavia non erano ancora sufficientemente durevoli nel tempo, nello scontro singolo aveva raggiunto un buon grado di protezione e potenziamento d'attacco, ma non era ancora abbastanza per ritenersi soddisfatto.
Abbattuto l'ennesimo manichino con un preciso colpo di spada Dervel girò l'angolo, su una passatoia sopra di lui tre balestre scagliarono i loro dardi, i quali rimbalzarono sulla protezione del giovane, il quale tuttavia non si era preparato per così tanti bersagli lontani, tutti i suoi incantesimi a distanza erano già esauriti, rinfoderò rapidamente la spada e prese l'arco lungo che portava sempre con sè, muovendosi cercando riparo abbattè una ad una le balestre animate; il percorso era finito, Dervel riprendeva fiato mentre Jelene gli si avvicinò camminando con passo calmo.
"Stai migliorando, anche se speravo di vedere qualcosa in più da parte tua...
Hai ancora troppo poco potere magico per usare abbastanza incantesimi a distanza, in uno scontro prolungato, dove le tue protezioni non durano a sufficienza, puoi contare solo sull'arco a quanto vedo, però diciamocelo... non sei certo un grande arciere..."
Dervel annuì appena, con ancora il respiro pesante, stremato dal percorso che ogni volta era più complesso e irto di "avversari" da abbattere.
"Esistono delle tecniche particolari per noi manipolatori della Trama, che permettono di attingere all'energia degli incantesimi di cui disponiamo senza però consumarne l'intera potenza, sfruttando un particolare tipo di potere per manifestarne una versione inferiore, ma si tratta di un effetto magico che può essere utilizzato finchè c'è un incantesimo abbastanza forte affine a quella particolare tecnica..."
"Si, ho visto incantatori sfruttare tali tecniche in molti contesti..." Dervel iniziò a riflettere, spesso si trovava a poter fare affidamento solo su quell'arco, con il quale era nettamente meno abile che con le lame...
Jelene lo guardò mentre si rialzava a fatica, ancora tutto indolenzito, il Cavaliere Mistico si voltò verso uno dei manichini appoggiati alla parete del granaio, pundandovi contro la spada un fulmine scaturì dalla punta, incenerendolo in un solo istante.
Dervel, osservando la manifestazione magica, comprese che non si trattava di un incantesimo, ma della tecnica di cui stava parlando, aveva attinto al potere di una magia di fulmine per crearne uno meno potente, senza però esaurirne l'energia.
"Ci sono varie tipologie di tecniche di questo tipo, le quali sfruttano l'energia elementale o altri fonti di potere per manifestare questi effetti magici, lo studio di questa tecnica permette di compensare, almeno in parte. la tua scarsa riserva di incantesimi attuale..."
Dopo un bagno caldo Dervel si diresse alla Forgia per il suo solito turno di lavoro, aveva i muscoli indolenziti ma la sua mente vagava nei ricordi e negli studi all'Accademia di Halarahh per ricercare tutto ciò che ricordava di quelle tecniche, Jelene gli avrebbe insegnato il principio di quella tecnica, avrebbe quindi dovuto capire a quale dedicare le sue ricerche per padroneggiarla...
I bersagli erano manichini animati dalla Telecinesi di Jelene, alcuni raggiungibili con la spada, altri in posizioni lontane e che scagliavano frecce verso il mago di Halarahh.
Le barriere del mago erano notevolmente migliorate da quando aveva per la prima volta conosciuto il Cavaliere Mistico, tuttavia non erano ancora sufficientemente durevoli nel tempo, nello scontro singolo aveva raggiunto un buon grado di protezione e potenziamento d'attacco, ma non era ancora abbastanza per ritenersi soddisfatto.
Abbattuto l'ennesimo manichino con un preciso colpo di spada Dervel girò l'angolo, su una passatoia sopra di lui tre balestre scagliarono i loro dardi, i quali rimbalzarono sulla protezione del giovane, il quale tuttavia non si era preparato per così tanti bersagli lontani, tutti i suoi incantesimi a distanza erano già esauriti, rinfoderò rapidamente la spada e prese l'arco lungo che portava sempre con sè, muovendosi cercando riparo abbattè una ad una le balestre animate; il percorso era finito, Dervel riprendeva fiato mentre Jelene gli si avvicinò camminando con passo calmo.
"Stai migliorando, anche se speravo di vedere qualcosa in più da parte tua...
Hai ancora troppo poco potere magico per usare abbastanza incantesimi a distanza, in uno scontro prolungato, dove le tue protezioni non durano a sufficienza, puoi contare solo sull'arco a quanto vedo, però diciamocelo... non sei certo un grande arciere..."
Dervel annuì appena, con ancora il respiro pesante, stremato dal percorso che ogni volta era più complesso e irto di "avversari" da abbattere.
"Esistono delle tecniche particolari per noi manipolatori della Trama, che permettono di attingere all'energia degli incantesimi di cui disponiamo senza però consumarne l'intera potenza, sfruttando un particolare tipo di potere per manifestarne una versione inferiore, ma si tratta di un effetto magico che può essere utilizzato finchè c'è un incantesimo abbastanza forte affine a quella particolare tecnica..."
"Si, ho visto incantatori sfruttare tali tecniche in molti contesti..." Dervel iniziò a riflettere, spesso si trovava a poter fare affidamento solo su quell'arco, con il quale era nettamente meno abile che con le lame...
Jelene lo guardò mentre si rialzava a fatica, ancora tutto indolenzito, il Cavaliere Mistico si voltò verso uno dei manichini appoggiati alla parete del granaio, pundandovi contro la spada un fulmine scaturì dalla punta, incenerendolo in un solo istante.
Dervel, osservando la manifestazione magica, comprese che non si trattava di un incantesimo, ma della tecnica di cui stava parlando, aveva attinto al potere di una magia di fulmine per crearne uno meno potente, senza però esaurirne l'energia.
"Ci sono varie tipologie di tecniche di questo tipo, le quali sfruttano l'energia elementale o altri fonti di potere per manifestare questi effetti magici, lo studio di questa tecnica permette di compensare, almeno in parte. la tua scarsa riserva di incantesimi attuale..."
Dopo un bagno caldo Dervel si diresse alla Forgia per il suo solito turno di lavoro, aveva i muscoli indolenziti ma la sua mente vagava nei ricordi e negli studi all'Accademia di Halarahh per ricercare tutto ciò che ricordava di quelle tecniche, Jelene gli avrebbe insegnato il principio di quella tecnica, avrebbe quindi dovuto capire a quale dedicare le sue ricerche per padroneggiarla...