[Echo] L'eco dei miei passi

[Denoela]

Qualche giorno fa ho accompagnato Daphne ed altri alle rovine dei Tumuli di Solina. Tempo addietro le avevo parlato io di cose strane che avevo scovato in alcune stanze nascoste al suo interno, così si era incuriosita e iniziato a interessarsi. Così l'ho riaccompagnata e penso che neanche lei si aspettasse di trovarvi qualcosa di vivo tra quelle fredde pietre infestate. E ancor meno ci aspettavamo di trovarci niente meno che Lord Jonathan Crowford, in carne, ossa e sangue. Toyana e Alamarayne ci avevano segnalato un avventuriero che si era recato nella zona e non era più tornato e le sue tracce ci avevano portato proprio in queste tombe, dove aveva combattuto contro gli spiriti inquieti, spettri e quant'altro. Poi abbiamo rinvenuto la sua balestra rotta a terra e ci siamo affrettati, trovandolo rinchiuso in una stanza dove si era rifugiato, ferito ma vivo.

Fu subito curato dai poteri divini dei miei compagni e solo allora Daphne lo riconobbe.... e Tharmyr si rese conto che le cure avevano funzionato su di lui. Era convinto che Crowford fosse un vampiro e mi spiegò che non dovrebbe accadere, che su questi esseri tali guarigioni dovrebbero bruciare.... Io sapevo delle condizioni di Crowford, me le aveva confidate Daphne tempo prima e avevo promesso silenzio, lei mi aveva garantito che la situazione era tenuta sotto controllo dalla chiesa di Jergal. Ed anche lei era lì a bocca aperta come se avesse visto un fantasma. Invece aveva visto un uomo, vivo, che non doveva essere tale. Come era possibile? E che ci faceva qui?

Era la prima volta che vedevo quell'uomo, finalmente potevo associare un volto al suo nome e tutta quella storia di vampirismo. La confidenza palesemente affettuosa tra lui e Daphne era palese. Disse che era con dei Lathanderiti del tempio di Daggerdale guidati da un sacerdote cieco di nome Justin e per loro conto intendeva scoprire cosa risvegliava i morti in questo luogo, negando loro l'eterno riposo che meritavano. Curiosammo in alcune stanze nascoste mostrandogliele, in cerca della tomba dove era davvero sepolta Solina. La trovammo in effetti ma qualcuno ci aveva preceduto, e non recentemente. Forse negli anni qualche predatore di tombe era riuscito a scovarla come noi ora, ma l'aveva dissacrata portandosi via tutto. Trovai solo un frammento della lama di una spada con la parola in celestiale che sta per "fuoco" mancava il resto della scritta. Rientrammo poi a Elmwood e in taverna Crowford ci diete spiegazioni.

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"Durante la mia prima visita ad Hillsfar e per quasi due secoli prima di essa, ero una creatura differente. Immortale, un vampiro.."

Crowford parlava in modo calmo, Luth ovviamente sgranò gli occhi alla rivelazione ma non reagì male. Io non feci una piega insomma, lo sapevo già appunto... volevo sentire tutta la spiegazione prima di pronunciarmi. Ci fu prima una premessa diciamo, di Daphne, che finalmente chiarì come mai era tanto convinta della colpevolezza dei kelemvoriti. Certo ad averlo saputo prima... avrei davvero diffuso quel canto e non solo.

"Quando Athelstan diede ai kelemvoriti i miei appunti, disse loro, tra le altre cose, dei sospetti di Tharmyr.

Io avevo già preso l'impegno di lavorare come tutrice di Dorothea  ma non ero ancora a conoscenza della...ah...faccenda.

Quando i kelemvoriti mi hanno rapito, mi hanno "chiesto" se avessi sospetti in tale senso e se avessi idea del numero di guardie... 

Questo...questo è il vero motivo per cui sono stata rapita e torturata.

Era stato il loro capo in persona, ho poi avuto il dispiacere di conoscerlo, ho riconosciuto la voce..."

Poi Crowford spiegò come aveva fatto in modo che portassero Daphne nei boschi così da poterla liberare e cominciò a ringraziarci per l'aiuto con Redgrave, spiegare che era "bloccato" in quanto strettamente controllato dalla milizia e dai kelemvoriti. Allora chiesi ciò che volevo sapere, come aveva fatto a tornare vivo? Disse fu merito di Daphne, che d'altro canto parve cadere dal pero. Suo?

"Dopo aver rivisto i miei accordi con la chiesa di Jergal hanno acconsentito a lasciare che mi mettessi in viaggio per conto mio. 

Così ho deciso di recarmi a Daggerdale dove vi è un importante tempio di Lathander, quello da cui viene ser Justin per l'appunto. 

E li ho chiesto di venire distrutto."

Crowford si fermò a osservare i nostri sguardi confusi e sbalorditi, poi sorrise e continuò:

"Mi sono presentato a loro, ho raccontato la mia storia e chiesto di essere distrutto.

Poi ho lasciato a loro la scelta di cosa fare della mia anima.

Hanno deciso di darmi un'altra possibilità, non so quale parte li abbia convinti."

Effettivamente la domanda rimasta era.. perchè? In questo doveva avere un ruolo Daphne, un ruolo evidente dal suo pudico imbarazzo. Crowford disse che il processo fu traumatico fisicamente e, scherzando per ridurre la tensione, anche economicamente. Insomma aveva dato i suoi beni e ora doveva abituarsi a vivere come un comune mortale del nostro secolo. Non sembrava dispiacergli l'idea. Prima che si congedasse lo trattenni per chiarire un ultimo, non meno importante, punto focale. 

"Avete però memoria di tutti quei duecento anni...

 e di tutte le buone e cattive...sorti... immagino talvolta inferte 

 dovreste tenerne conto e fare ammenda laddove possibile"

Luth aggiunse qualcosa sul non giocarsi anche questa nuova vita. Crowford assicurò che era un tema che i seguaci del mattino non scordano mai di ricordargli. Molto bene. Non so se al posto dei lathanderiti avrei fatto lo stesso ma di certo non avrei messo in dubbio il loro giudizio, di certo preso con le dovute precauzioni.

Poi è successo che i sacerdoti vennero a sapere che le tombe di Solina erano infestate, un luogo dove giacevano i caduti di un ordine di cavalieri. Avevano deciso di scoprirne la causa e Crowford di accompagnarli. Aveva sopravvalutato le sue forze, ora che era mortale, e si era avventurato da solo lì dentro. Fortunatamente lo trovammo in tempo e naturalmente gradiva il nostro aiuto, soprattutto quello di Daphne, nella faccenda. Naturalmente dissi che anche il mago Asher aveva un interesse accademico per il luogo e il suo spirito da topo di biblioteca poteva tornare utile. Poi mi congedai per riposare... e pensare.

Vagare per duecento anni come un non morto, assetato di sangue... e poi tornare a vivere in un'epoca diversa. Quella sera mi addormentai chiedendomi come ci si potesse sentire, senza nessuno dei propri cari, familiari e amici ancora in vita. Certo con nuove amicizie e a quanto pare un nuovo amore... ma non so se io potrei mai sopportare il peso di quel che in quei duecento anni avrei fatto per sfamarmi, senza mai una remora, un rimorso, prima d'ora. Mi logorerebbe... non ero così diversa da mio fratello, il mio amato gemello, che preferì uccidersi piuttosto che uccidere innocenti per conto della gilda... mi addormentai pensando a lui, a quanto mi mancasse e quanto fossi stata fortunata.

Da allora però c'è qualcosa che non va in me

succede quando sono sola, di notte

sento come dei sussurri ma spariscono appena mi concentro per ascoltarli

vedo dei movimenti con la coda dell'occhio ma come mi volto non c'è nessuno, nessuna traccia

Pensavo fossi solo io, che fossi solo stanca, un po' nervosa... non certo pazza!

Chiesi a Luth di vegliare mentre riposavo ed anche lui disse di sentire qualcosa...

presenze inesistenti

la stessa cosa succedeva a Daphne e a Darry e associarono la cosa agli eventi alla tomba di Solina.

Cosa ci sta succedendo?