19-02-2021, 14:16
[al tempio di Chauntea, dopo essere tornati dalla foresta]
Tornati dalla foresta, Daphne si dirige insieme ai suoi compagni al tempio di Chauntea.
Dopo avere rivolto un saluto rispettoso a Brom, Daphne gli spiega la situazione: parte da ciò che probabilmente conosce già, accennando al bestiame dei contadini mistrani e alla scomparsa di Dana - poi purtroppo ritrovata - passando poi alle progenie "anomale" e ferali il cui corpo non si dissolve in nebbia.
Dopo una piccola pausa narra poi dei kelemvoriti, della lettera falsa che l'ha spinta a Elventree, e del rapimento. Spiega come abbia sentito che c'era un altro prigioniero, poi ucciso, e che l'hanno torturata per avere informazioni. Non specifica né come se la sia cavata, né quali siano state le domande né perché abbiano messo gli occhi su di lei, ma - dopo un sospiro profondo e non vedendo altra scelta - si toglie il guanto sinistro e scioglie le fasciature alla mano, rivelando che tutte le unghie sono state strappate dal loro letto.
Spiega poi di come abbiano cercato nella foresta il corpo, pensando fosse Chuck, del ritrovamento e dei vampiri che stavano lasciando ai lupi il compito di disseppellirlo.
Si scusa per aver disturbato una tomba, ma la circostanza era grave e non poteva, in coscienza, riposare serena sapendo di non avere fatto tutto il possibile per interrompere la collaborazione tra i kelemvoriti e la milizia.
Chiede a Brom innanzitutto di esaminare il corpo per cercare di scoprire com'è morto, ed eventuali segni precedenti di tortura. Gli mostra anche il marchio, che ha anche ricopiato sul taccuino, chiedendogli se lo riconosca, e infine gli chiede di custodire il corpo per il tempo necessario prima di restituirlo alla madre.
Tornati dalla foresta, Daphne si dirige insieme ai suoi compagni al tempio di Chauntea.
Dopo avere rivolto un saluto rispettoso a Brom, Daphne gli spiega la situazione: parte da ciò che probabilmente conosce già, accennando al bestiame dei contadini mistrani e alla scomparsa di Dana - poi purtroppo ritrovata - passando poi alle progenie "anomale" e ferali il cui corpo non si dissolve in nebbia.
Dopo una piccola pausa narra poi dei kelemvoriti, della lettera falsa che l'ha spinta a Elventree, e del rapimento. Spiega come abbia sentito che c'era un altro prigioniero, poi ucciso, e che l'hanno torturata per avere informazioni. Non specifica né come se la sia cavata, né quali siano state le domande né perché abbiano messo gli occhi su di lei, ma - dopo un sospiro profondo e non vedendo altra scelta - si toglie il guanto sinistro e scioglie le fasciature alla mano, rivelando che tutte le unghie sono state strappate dal loro letto.
Spiega poi di come abbiano cercato nella foresta il corpo, pensando fosse Chuck, del ritrovamento e dei vampiri che stavano lasciando ai lupi il compito di disseppellirlo.
Si scusa per aver disturbato una tomba, ma la circostanza era grave e non poteva, in coscienza, riposare serena sapendo di non avere fatto tutto il possibile per interrompere la collaborazione tra i kelemvoriti e la milizia.
Chiede a Brom innanzitutto di esaminare il corpo per cercare di scoprire com'è morto, ed eventuali segni precedenti di tortura. Gli mostra anche il marchio, che ha anche ricopiato sul taccuino, chiedendogli se lo riconosca, e infine gli chiede di custodire il corpo per il tempo necessario prima di restituirlo alla madre.