16-01-2021, 17:28
Trovare una famiglia per Licia si è rivelato davvero complicato. E' passato un po' di tempo da quando è rimasta orfana, ma certe cose il tempo da solo non le ripara mai. La sacerdotessa Alamarayne affermava che Xovar sia tornato più volte cercando il suo perdono, ma Licia lo ha sempre respinto e la capisco benissimo. Ciò nonostante ci chiese di valutare un'ultima possibilità di redenzione per lui, portandocelo dietro così che possa contribuire a trovare un clan di seluniti con le stesse peculiarità della bimba. Lasciò a noi la scelta finale e a nessuno l'idea piacque molto, ad Eric proprio per niente.
Al momento eravamo io, Luth, Eric, Ariah e il gattino Grigor. Non volevamo tornare subito fino a Hillsfar per poi tornare indietro. Luth si era messo subito al lavoro dovendo fare anch'egli ammenda e voleva chiedere informazioni sui licantropi seluniti all'enclave, dunque li accompagnai passando dalle Pietre Danzanti nottempo. Qui incontrammo Miz che ovviamente aveva rubacchiato qualcosa di troppo e stava fuggendo da alcuni gnoll imbestialiti. Tolto "l'ingombro" canino, l'accompagnammo alle pietre e qui ci narrò un po' di storie elfiche sull'argomento che ci interessava.
nyesa laffeil anmil c'amfil fillalail ane syeele
nyesa fmelil laycca oevcea we omawwe tyylve
cil anyil anammil celanillil mestyeillve
salanma lacce latyanynyiree w'ilnyhyil ane tyamwe
lel wesalanenyilmanyire ame Ca-anac-hyalalaem
lel wesalanenyilma nyire laae Ca-anac-hyalalaem
come nebbia tra l'erba bassa ti muovi
come brina sulle foglie di freddo pungi
la tua terra lontana rimpiangi
mentre nello specchio d'acqua ti perdi
non dimenticare chi eri Ly-tel-quessir
non dimenticare chi sei Ly-tel-quessir
Vi erano tre genealogie di Quessir che giunsero dalle rive lontane: i Sy-tel-quessir da cui discendono indirettamente i drow come Miz, gli Aril-tel-quessir che combatterono contro i draghi primordiali restando in pochi, infine i Ly-tel-quessir da cui derivano i mannari del popolo elfico detti Lythari e che si sono distanziati anch'essi dalle loro vere origini. Scoprimmo così che non erano solo gli umani a poter soffrire di licantropia, ma putroppo Miz non ne conosceva nessuno personalmente. Così partimmo per l'Enclave concedendoci tutto il giorno per discutere riguardo Xovar. Alla fine, seppur con una mezza dozzina di riserve, accettammo tutti tranne Eric che prefertì restare a Hillsfar al coinvolgimento di Xovar. E lo capisco.
La notte putroppo si fece più complicata perchè per raggiungere l'enclave dovevamo passare delle zone davvero pericolose. Da una parte il territorio battuto da pattuglie drow, poi la zona del Tempio di Bhaal usata come rifugio da numerosi banditi che ci costringeva ad aggirarla, finendo inevitabilmente nel territorio dei troll. I banditi ci impedirono di passare sulla loro strada così fummo costretti ad arretrare trascinando i compagni feriti. I drow ci diedero giusto il tempo di curarli alla meno peggio, poi ci costrinsero a muoverci, combattendo tutta notte per farci strada fino a uscire dalla zona dei drow nel tentativo di aggirare il tempio.
L'alba portò più tranquillità col loro ritiro e ne approfittammo per riposare esausti. Poi Eric si ritirò con Grigor ferito mentre noi tre proseguimmo nella zona dei troll, ma essendo tutti esploratori esperti ora potevamo muoverci meglio e molto più silenziosamente. Riuscimmo così a passare scoprendo poi alcune manticore "accampate" proprio nel passaggio verso l'enclave... sfruttammo tutte le nostre capacità furtive per aggirarle e finalmente passare senza che ci notassero.
All'enclave trovammo un po' di pace finalmente e incontrammo il custode Selsian Hearthenhands. Lesse le credenziali della sacerdotessa trovando lungimirante la sua decisione così ci indirizzò a un'erudita con un interesse accesso verso i caanirilme, parola elfica per Lythari. Purtroppo non era a conoscenza di nessuno che portasse la stessa peculiarità di Licia, a parte un piccolo gruppo che però non erano umani, bensì elfi. Disse che alcuni tra la sua gente in realtà non li considerava più nemmeno anac hyalalaem, ovvero Tel Quessir, e che quindi sarebbe stato più complicato convincerli.
La naturalista elfa era completamente assorta dall'osservare una parete rocciosa apparentemente priva di interesse, almeno per noi. Il suo nome era Tinuviel Nayelir Derillarin e sembrava gentile e tranquilla ma leggere la lettera della sacerdotessa la innervosì parecchio. Tanto da negare di averli mai visti ma era palese che mentisse. Non capivo il motivo di tanto astio così gle lo chiesi e chiarimmo le nostre buone intenzioni. Alla fine si calmò spiegando che cercando i Lythrari rischiavamo di metterli in pericolo. Chiaramente questo la rendeva titubante ma sentivo come se in fondo lo desiderasse. Infatti alla fine accettò di farsi scortare da noi dove poterli incontrare, ma solo chi aveva il benestare della sacerdotessa e stava ai lythari la decisione di farsi vedere o meno.
Tornammo all'enclave tempo dopo con un nuovo gruppo: Io, Luth, Grigor, Darry e.. Xovar. Questa volta ci organizzamo per passare la zona pattugliata dai drow nelle ore di luce e ricordavo bene il sentiero tra le rocce usato la volta precedente per aggirare i banditi. In quanto hai troll, li avevamo già uccisi e scacciati la volta precedente e fortunatamente le manticore avevano finito di banchettare andando per la loro strada. Curiosamente, a conferma di quanto avessi già intuito, il custode Selsian ci disse che non vedeva Tinuviel così trepidante da molto tempo.
Non capivo però perchè desiderasse incontrarli nonostante le titubanze. A riprova, l'elfa pareva agitata al suo arrivo e praticamente già pronta a partire. Anche l'impazienza di Grigor si faceva sentire, assieme alla sua eterna fame. Selsian volle metterci in guardia spiegando che il tempo cambia anche gli elfi e i Lythari erano un ceppo molto antico, non stava a noi giudicarli. Grigor tagliò corto mettendo in chiaro.. a bocca piena... che erano affari loro e senza farla tanto lunga meritavano solo rispetto.
Lungo la strada Tinuviel ci raccontò che era una naturalista a Myth Drannor e dopo quanto avvenne lì, era venuta all'enclave per continuare i suoi studi. Appena Xovar cominciò a vantarsi della sua partecipazione alla difesa della Città del Canto, mi innervosii: era qui per solo per farsi perdonare da Licia, non doveva dimenticarlo! Se non mi avessero messo in mano quella specie di mappa, lo avrei preso a pugni al suo successivo sproloquio. Riguardo la mappa, Tinuviel se l'era fatta fare dal ranger Fin ma l'aveva talmente riempita di annotazioni da rendere difficoltoso seguirla. L'avrei lasciata a Luth se non fossero state in elfico...
Nei due giorni di viaggio gle le tradussi ma Tinuviel non solo aveva segnato ogni minimo pericolo avremmo potuto incontrare, ma ne aveva anche aggiunto un mare di "stronzate" - definizione di Grigor - sulle loro caratteristiche ed ecologia locale. Naturalmente quel lecchino di corte mancato la definì "un'opera d'arte" e li lasciammo alle loro discussioni. Credo che Darry avesse appena messo un salame in bocca a Grigor quando Tinuviel disse una cosa. Non ricordo bene le parole ma parlò al singolare e poi si corresse. Era preoccupata per qualcuno in particolare, non voleva che i Malariti lo trovassero, ma non gli diedi troppo preso... erano fatti suoi... Va bene, stavo morendo di curiosità!
Il percorso purtroppo si avvicinava pericolosamente a Minauth e badammo bene di restare nel suo perimetro di giorno, senza inoltrarci troppo tra i drow. Ciò nonostante fummo costretti ad affrontarne un po' ma poi finalmente giungemmo alla Fonte Sacra a Mielikki. Non prima di aver perso un po' di tempo a "studiare" un braco di lupi corrotti dal male... per far capire ai compagni come distinguerli da lupi normali e dai malariti.
Ci accampammo in cima alla cascata, dove potevamo controllare l'intera zona. Tinuviel ci intimò di non usare fuochi da campo e ci limitammo alle coperte e cibo secco. Non sapevamo quanto tempo saremmo dovuti restare e stabilii dei turni di guardia, senza immaginare di dover spiegare a Xovar che quando si è di guardia non si bisboccia.. si fa silenzio! Poi Darry mi svegliò in piena notta perchè avevano avvistato qualcosa lungo le rive del lago che poi avevano subito perso di vista. Mi affacciai al crinale e in effetti notai le sagome di alcuni lupi bianchi. Avvertimmo Tinuviel che balzò in piedi, dicendoci di non far nulla. Tornammo a dormire, non più stupita dalla sua eccitazione.
Passammo la giornata successiva a oziare, io pregavo presso l'altare di Mielikki come ogni volta che venivo da queste parti. Tinuviel studiava un po' tutto quello che vedeva e restava ad osservare il lago. Tutti controllavamo ogni mossa di Xovar, persino quello intestinale. Luth lamentava che non l'avessimo svegliato per vedere i lupi, preferendo lasciarlo riposare almeno lui. La notte successiva sentimmo Tinuviel cantare una melodia elfica che parlava della distanza e della separazione.
Durante il turno di Xovar e Luth, uno dei lythari si avvicinò minaccioso parlando in elfico. Peccato lo capisse solo Xovar e Luth ingenuamente lo lasciò parlare! Appena possibile Luth mi svegliò e presi la parola io piuttosto che lasciar parlare quello squinternato. All'arrivo di Tinuviel, l'elfo aveva occhi solo per lei e... lei con voce tremante chiamò Lumlind e poi gli si buttò tra le braccia. Sorrisi comprendendo finalmente che erano amanti, ma ero amareggiata al pensiero della separazine cui erano costretti. Lei non era una Lythari e non c'era modo di diventarlo senza soccombere alla maledizione. Non so molto dell'amore ma ricorderò sempre quell'abbraccio, così stretto da lacelarle la veste e arrossarla di sangue.. sono pure sempre una donna! Solo che fatico ad accettare di non per far niente per loro, due persone buone.
Per svegliare Grigor ci volle qualche sassata ben piazzata, i lupi lo tenevano d'occhio particolarmente riconoscendo qualcosa in lui. Lasciammo i due elfi parlare tra loro, poi Lumlind si avvicinò di nuovo a noi e gli parlai di Licia, cercando di tradurre quanto Luth diceva inizialmente e poi facendogli tracannare un po' di elfico in pozione.. se solo fosse permanente! Lumlind non era affatto convinto, disse che per quanto sia anch'essa una figlia della dea, la loro vita non si addiceva ad un'umana. Peccato che loro fossero la cosa più vicina ad una famiglia per lei, a cui non era rimasto altro. Così si ritirò per parlarne col branco. Durante la giornata Tinuviel disse di scendere al lago ma praticamente sparì fino a tarda ora, intuendo con chi fosse non la disturbammo ne cercammo. Tornò al crepuscolo e poco dopo arrivò anche Lumlind.
la bambina non è adatta alla nostra vita, è umana, piccola e... diversa
ma se la dea ha deciso che questa sia la sua strada, forse le darà la forza necessaria
avrà una sola possibilità
dovrà apprendere cosa è lei e cosa siamo noi
dovrà essere capace di sopravvivere in questa foresta
non essere un peso per il branco
Propose poi a Tinuviel di insegnarle le tradizioni del loro popolo, aggiungendo che.. seppur raramente.. sarebbe passato per verificare se Licia fosse stata pronta per la sua prova. Per come la vedevo io toccava a Grigor e Luth insegnarle a sopravvivere nella foresta ma ovviamente li avrei aiutati per quanto potevo. Come Xovaar si propose, Grigor scattò decretando che il suo aiuto terminava qui. Ovviamente nessuno più di Grigor sapeva di cosa avesse bisogno Licia per essere pronta. Tornando lasciai a Luth il compito di informare la Sacerdotessa e ...ehm mi fece capire che mi aveva sentita curiosare mentre dormiva dopo averlo liberato dalla maledizione dei naga. Ops!
"Come ti chiami?" "Echo" "Echo?" "Echo"