22-12-2020, 18:10
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 22-12-2020, 18:11 da Denoela.)
Un giorno in locanda è accorso un messaggero da Elmwood. Arrivato tutto trafelato, a stento riusciva a chiedere di Brandi, ma al momento non era qui. Il messaggero era stato mandato dalla Conestabile Thoyana: "Vai ad Hillsfar, trova l'hin Brandi, porta aiuto. Muovi il culo". In sostanza il paese era sotto l'attacco degli uomini-pesce sahuagin da ormai 4 giorni e non potevano certo resistere a lungo, il rischio era di arrivare troppo tardi. Forse era già tardi! Un primo gruppo partì a cavallo subito, così da arrivare in due giorno, mentre noialtri radunavamo quanti più avventurieri possibile.
Trovammo Brandi che portammo con noi prima ancora di spiegarle l'accaduto. Persino il Braciere si unì, in quanto bastò dire "uomini-pesce" per destare il suo interesse distruttivo.. nonostante la presenza di Eric. Usò il potere per farci volare a grande velocità, tanto da raggiungere il primo gruppo a cavallo. Altri giunsero con i destrieri magici degli arcanisti e ci radunammo in gran numero. Questo rese più complicato partire, perchè in questa città amano perdere un sacco di tempo in chiacchere invece di agire prontamente. Per fortuna quel camminare nel vento non permette di parlare...
Elmwood era incredibilmente silenziosa e verso la costa c'erano dei fuochi accesi e barricate. Alcuni uomini armati alla meno peggio erano di guardia in attesa dei rinforzi, noi. Andammo in locanda, dove la conestabile era rifugiata con altri, compresa la sacerdotessa Alamarayne e il druido Ezril. E ancora chiacchiere e convenevoli del tutto posticipabili... poi spiegarono la situazione: gli sahuagin erano giunti dal mare attaccandoli senza apparente motivo e aumentavano ogni notte di più. A Thoyana bastava li levassimo dai piedi, vivi o morti non aveva importanza. Il Braciere non chiedeva di meglio ma Eric aveva ragione, scoprire cosa li aveva spinti fin qui era utile per evitare tornassero.
Metaforicamente potremmo dire che il clima generale si stava facendo caldo umido, quando un corno suonò l'allarme bloccando il litigio sul nascere. Andammo verso le barricate, dove era già in corso un attacco feroce e ci apprestammo a respingerli con altrettanta forza. Erano davvero tanti e alcuni belli grossi ma riuscimmo a metterli in fuga. Fortunatamente i due chierici preferirono prestare le prime cure ai paesani piuttosto che riprendere a discutere. Osservando la fuga degli sahuagin via mare, notai che seguivano quel che doveva essere un capo. Era un esemplare particolarmente grosso, con ben 4 braccia!
Eric scovò uno degli sahuagin che tentava di fingersi morto ed era intenzionato a interrogarlo, riaprendo un diverbio per sedare la focosità del rosso che... praticamene terminò con battute sull'igiene a base di bagni di sabbia. Adoro Cassandra! C'era un piccolo ostacolo però nell'interrogare il pesce. La sua lingua madre era basata sui grrrrrrr a denti stretti e affilati e non pareva capire altro. Alakai tentò con una strana lingua di mare, ma il pesce rispose grrrrrr. Allora Eric parlò in quella sua lingua ancora più strana che finalmente parve capire. Fece il nome di Sekolah che dovrebbe essere un loro dio particolarmente feroce che tradussero con "squalo diavolo". In soldoni volevano solo rendere gloria alla loro divinità inferiore massacrando qualcuno a caso, cosa che precluse qualunque accordo diplomatico. Alla proposta di una sfida tra Valen e il loro campione, rispose con un gorgoglio da risata.
Era convinto che il loro capo avrebbe banchettato sulle sue viscere e affermò che chiunque avesse provato a fermarli era morto. Ne scaturì un colorito battibecco su chi avesse "la spina" più lunga, tra il pesce e il kossuthiano... poi lo lasciammo libero. Libero di nuotare e sguazzare felice fino alla loro tana, ignaro che io e Luth avessimo ancora un comodo incantesimo per seguirlo a distanza volando come nuvole. Si diresse verso est, curiosamente sotto costa fino a raggiungere una zona rocciosa, dove si arrampicò e raggiunse i compagni nei pressi di una grotta. Vi erano quattro di loro di guardia e il campo vicino era stato ridotto in macerie, c'era sangue e a terra vi erano anche corpi umani, con ogni probabilità dei contrabbandieri o pirati divorati o comunque uccisi brutalmente.
Tornati a Elmwood ragguagliammo gli altri e li guidammo fino a quel punto della costa, più o meno a un paio d'ore di distanza. Chi poteva andò coi destrieri o volando, anticipando gli altri a piedi per controllare non attaccassero via mare nel frattempo. Ci riunimmo nuovamente nei pressi del campo dei contrabbandieri e di nuovo discussioni su come agire. Fortunatamente... strano da dire ma si... Fortunatamente uno dei pesci bipedi ci notò e corse nella grotta per dar l'allarme. Così senza indugiare ancora attaccammo quella "massa di sacchi di squame deboli e pavidi", definizione coniata precedentemente dal rosso. Nella grotta maleodorante le loro impronte palmate erano ovunque, così feci strada nel mio modo preferito: a caso. Lo scopo era la loro totale eliminazione, cosa che mettemmo in atto con ogni sahuagin che stanammo o che ci veniva incontro.
Seguendo il loro strambo salmodiare arrivammo ad un altare di Umberlee, che era stato deturpato dai loro escrementi e sostituito con mandibole di squalo. Procedemmo in lungo e in largo tra i cunicoli, uccidendo tutti i pesci che incrociavamo, con somma gioia del Braciere. A cui però sfuggì un "quel cane del loro capo" che offese Dragan e i cani. Quei pesci provarono a colpirci anche dalle retrovie ma riuscimmo infine a eliminarli tutti. Compreso il loro capo a quattro braccia, da cui corpo emerse un'altra creatura bipede, in parte squalo. Non so cosa fosse e dopo averlo abbattuto, Dragan lo prese e lanciò contro un tavolo, dove sembrò sfaldarsi gorgogliando. Tornammo fuori eliminando gli ultimi pesci rimasti e forse qualcuno riuscì a fuggire ma tanto, come disse Annette, il peggio che potevano fare ormai era "mangiar sogliole".
"Come ti chiami?" "Echo" "Echo?" "Echo"