16-12-2020, 18:07
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 11-02-2021, 01:33 da Denoela.)
Questa volta ci eravamo spinti quasi fino alla foce di Elvenflow, quando abbiamo sentito rumori di combattimento verso sud. Avvicinandoci abbiamo scorto sei uomini che finivano di massacrarne altri tre, l'ultimo proprio mentre li attaccavamo noi altri. Uccisi i sei abbiamo controllato lo stato dei precedenti stesi al suolo, erano tutti morte tranne l'ultimo, ancora in fin di vita. Dall'equipaggiamento direi che fossero avventurieri ed Eric riuscì con i suoi poteri a far rialzare l'unico superstite, un uomo di nome Edd.
Disse che erano stati attaccati da una dozzina di quelli che parevano banditi e, guardando i corpi dei compagni caduti, disse che mancava Dorian. Controllai subito ed in effetti trovai tracce di sei uomini che si allontanavano trascinando qualcosa o qualcuno verso nord est. Disse quindi che erano in quattro, incaricati da un mercante a Elventree di recuperargli un carico di vini che sospettava fosse stato predato dagli orchi in questa zona. Qualche ora dopo essere giunti, erano stati attaccati da quegli uomini e poi siamo giunti noi.
Da parte mia, non avevo notato tracce riconducibili agli orchi o carichi depredati e questo mi faceva sorgere dei dubbi. Dubbi condivisi dal miliziano Dryden che era con noi. Lasciato tornare Edd a Elventree, noi abbiamo seguito la pista dei sei, sperando di recuperare Dorian e capire chi erano. Giungemmo all'ingresso di una grotta che doveva essere ben frequentata a giudicare dalle numerose tracce di stivali.
Nella grotta i primi uomini ci attaccarono, morendo molto male e proseguimmo inoltrandoci nelle profondità. Alcune persone parlottavano tra loro riguardo un rito da svolgere per onorare gli dei, avvicinandoci a loro si zittirono bruscamente e.. niente, uccidemmo anche loro. Tuttavia non c'era ancora traccia del prigioniero. I dubbi in merito alla veridicità di un carico di vino perduto, diventano più forti, almeno per me e Dryden, che pensavamo fosse stata solo una trappola per vittime sacrificali.
Procedendo sentimmo un uomo parlare ad altri a voce alta, predicando la venuta dal cielo dei loro dei salvatori. Loro erano gli eletti e dovevano alimentarli con la loro fede. E chiaramente vittime umane... Così intervenimmo prima che sgozzassero quel poveraccio. Eric riuscì a togliere Dorian dall'altare per metterlo in salvo ma dal buio tenebroso dietro l'altare giunse un ruggito, seguito da creature deformi. Erano orribili a vedersi e la loro forma pareva priva di senso, tanto da inquietarci guardandole.
Uccise anche loro, frugai tra i corpi e sul mago che stava vicino l'altare trovai un medaglione. Rappresentava un cerchio tagliato da una linea orizzontale e una saetta nella metà superiore. Lo stesso simbolo era impresso sull'altare ma nessuno di noi ne riconosceva un'appartenenza o significato. Poi ci accorgemmo che c'era ancora qualcosa che si muoveva lì nel buio, qualcosa di indefinito e inquietante che non riuscivamo a focalizzare. Era come scorgere qualcosa con la coda dell'occhio e poi voltarsi per scoprire che non era nulla.
Mi avvicinai furtivamente e quasi mi sentii male vedendo un orribile massa pulsante proprio sul fondo della grotta. Sembrava una cosa ancora non nata ma rivoltata verso l'esterno e di grandi dimensioni.. non sapevo neanche come descriverla agli altri, o qui adesso. Così si avvicinarono un po' per vederla coi loro occhi e... restarono altrettanto disgustati e turbati. Brandi disse che sembrava una di quelle "cose" folli venute da Reame Remoto, ma in forma embrionale.
Cominciammo a colpirla, con roba infuocata o acida finchè non iniziò a contorcersi, con un'altra mia frecciata sembrò squarciarsi. Ne emerse una creatura informe che attaccò urlando in modo straziante, infine Darry riuscì a dividerla in due. Ne emersero altre creature più piccole, colanti e tentacolari, che si muovevano ancora dopo averle fatte a pezzi. Un orrore! Finimmo col pestarli e bruciarne i resti con delle torce.
Rientrando a Elventree, io e Dryden eravamo intenzionati a trovare quel mercante e fargliela pagare. Gli altri invece erano più interessati a fare ricerche sul quel simbolo strano, per scoprire dopo qualche giorno che probabilmente era solo un'invenzione di quei cultisti. Evidentemente avevano preso per "divina" una di quelle orribili creature del Reame Remoto provenienti dalle Valli. Innanzitutto lasciamo Dorian al Tempio dell'Unicorno, dove Edd lo aspettava. Qui chiedemmo altre informazioni sul mercante. Dissero che il suo nome era Timothy ma non era di Elventree, bensì itinerante e lo avevano incontrato in locanda. Ovviamente li avrebbe pagati per il recupero solo al loro ritorno.
In locanda, Emric disse che Timothy era di sopra in stanza e gentilmente ce la indicò chiedendoci solo di bussare educatamente. E io bussai, ma non rispondeva! Chiesi di distrarre Dryden che era un poco indietro e Brandi, rapidissima, scassinò la porta con una bacchetta magica. Così semplicemente aprii... con disagio per il miliziano. Notammo una finestra aperta e gli affetti personali ancora nella stanza. In un baule cerano cose di uso comune, indumenti sparsi e delle lettere. Sembrava una noiosa corrispondenza verso i parenti di Ordulin, in Sembia, poi però notai degli schizzi col simbolo sul margine, come se li avesse tracciati dopo.
Evidentemente quando Edd era tornato, il mercante si era allarmato ed era fuggito di gran lena, ma il simbolo tracciato era sufficiente per incriminarlo. Lasciammo tutto al sacerdote Lennar che si occupò di avvertire chi di dovere. In quel paesello non erano abituati ad aver a che fare coi crimini, neanche avevano una caserma. Questioni del genere erano gestite da lord.
"Come ti chiami?" "Echo" "Echo?" "Echo"