03-12-2020, 13:16
Per racimolare qualche moneta abbiamo accettato un incarico per un certo Randolph Carter della compagnia commerciale di Carter. Firmammo addirittura un contratto, impegnandoci a recuperare un carico di merci proveniente da Alberi Intrecciati e mai arrivato. Eravamo un gruppo composto da me, Darry, Leonides e Ignatius e seguimmo il percorso dei carri a ritroso per un'intera giornata. Ci accampammo per la notte e degli orchi ebbero l'ardire di attaccarci nel sonno, con Leonides di guardia. Mi svegliai per ultima, i compagni contrattavano con queste bestie ma alla fine li eliminammo tenendone solo uno vivo. Non amo lasciare orchi vivi.
In cambio della libertà di farsi uccidere un'altra volta.. disse che cinque notti addietro, la tribù delle Lance nere aveva attaccato i carri, portando via tutto e tutti. Con un cenno indicò verso sud in una grotta dove si erano insediati. Controvoglia mantenni la parola, slegandolo e lasciandolo andare, ma lo minacciai usando la sua stessa lingua, tanto per essere chiara. Poi andammo in cerca della grotta che trovammo con un po' di fatica. Divento inefficiente quando lascio orchi vivi.
Qui vi erano i due carri con ancora i cavalli da traino ma l'ingresso era custodito da orchi. Finalmente li eliminammo attirandoli a me facendo rumore, così da non allarmare l'intero clan. Cosa che infatti avvenne perchè solo Leonides aveva avuto la premura di mettersi dietro un albero, così uno degli orchi li vide e urlò. A quel suono, l'ultimo orco corse nella grotta... e noi dietro sperando di raggiungere i prigionieri prima che li ammazzassero. Detesto gli orchi che si salvano.
Ovviamente ci trovammo con gli orchi davanti ma dopo averne massacrati alcuni, resero chiaro che se insistevamo avrebbero ucciso i prigionieri. Giunti al cospetto del loro capo, notammo subito che i due prigionieri erano già sotto tiro dei loro archi. Con sorpresa sentii che Leonides parlava l'orchesco come me. Il capo propose di lasciare gli uomini in cambio di andarsene con la refurtiva. Accettammo a malincuore, consapevoli che dovendo badare ai prigionieri non avremmo potuto inseguirli. Le vite di innocenti per me sono più importanti del carico e persino dell' eliminare la feccia degli orchi dalle foreste.
Quel giorno lasciammo andare gli orchi, salvando delle vite, per le quali il mercante comunque ci pagò. Da sola seguii gli orchi per un pezzo, assicurandomi della direzione presa dal clan. In cuor mio ero certa che prima o poi li avrei incontrati ancora. E quel giorno, non li avrei lasciati vivi un'altra volta. Per niente al mondo.
Tempo dopo, io, Eric, Luth, Alakai e Leonides eravamo in esplorazione nella zona del forte decaduto, dove ci scontrammo con gli gnoll, pronti a rivendicare il possesso del loro territorio. Nei pressi delle rovine notammo alcuni carri semidistrutti, con vicino due uomini massacrati e irriconoscibili. Intorno vi erano numerose tracce e segni di trascinamento del carico, diretto all'interno del forte ma anche nell'area intorno. Così perlustrammo la zona e con grande sorpresa ritrovammo alcune casse che riportavano chiaramente il marchio della compagnia commerciale Carter, composto dalle lettere RC inscritte in un cerchio. Evidentemente perdersi il carico era diventata un'abitudine...
Questa volta non c'erano sopravvissuti da salvare, così decidemmo di recuperare quanto possibile e riportarglelo, certi di una ricompensa. Perlustrata la zona riuscimmo a sistemare tutto tra borse magiche e un coso magico di trasporto, recuperando anche i corpi. Diversi gruppi di gnoll cercarono di fermarci al suono di una sorta di allarme magico silenzioso che Alakai percepiva in qualche modo. Il che fu un bene, perchè più gnoll uscivano, meno ne avremmo dovuti affrontare dopo. Così riuscimmo a entrare al forte, dove il puzzo di sangue e chissà che altro era pungente.
Non dovemmo inoltrarci molto per trovarli. Attraversato il corridoio d'ingresso notammo un gran numero di gnoll intenti a cantilenare i loro strani versi intorno ad un altare di pietra. Qui vi erano altri tre uomini inginocchiati e rivolti verso il centro. Ovviamente anche loro ci videro e il sacerdote fece sgozzare quei poveracci sotto i nostri occhi. Dal loro sacrificio fu evocato un enorme demone aracneiforme e ci attaccarono in massa. Restammo nel corridoio per sfruttarlo a nostro vantaggio e combatterli, a fatica ma con successo, uccidendo anche quel grosso abominio.
Poi ci inoltrammo nella struttura seguendo il suono ritmico delle loro armi che battevano contro gli scudi sfidandoci. Avevano però commesso un errore privandosi degli ostaggi, così stavolta li attaccammo senza alcuna remora. Lo scontro fu ancora più duro avendo già dato fondo a molte energie, ma riuscimmo a sconfiggerli, seppur versando sangue. Almeno io... grazie ancora a quell'ultimo grosso gnoll che doveva per forza tirarmi un'asciata prima di crepare!
Trovammo le ultime casse, questa volta contenenti diversi componenti alchemiche e metalli, tre lingotti per tipo: platino, dlarun, e mithril. Purtroppo il tutto era "decorato" dai resti di un altro corpo umano martoriato. In tutto erano morti ben 6 uomini e la cosa non era tollerabile. Recuperammo tutto e tornammo verso Hillsfar, darci una sistemata e recarci presso la Compagnia mercantile Carter. Naturalmente, non saremmo mancati di suggerire alla Compagnia di assumere una scorta armata per il passaggio delle merci almeno in certe zone selvagge.
"Come ti chiami?" "Echo" "Echo?" "Echo"