22-08-2020, 11:53
La visita al tempio
Forti dei consigli del libro “Discensus Infernali”, gli avventurieri chiesero aiuto al Braciere Ardente Thule e si recarono al tempio di Chauntea.
Il Braciere, dopo aver pregato Kossuth di concedergli gli incantesimi giusti, analizzò, con visione del vero, alcuni infanti.
Ciò che vide era alquanto inaspettato per tutti.
Dietro ogni infante vi erano “riflessi” demoniaci di creature abissali minori, dei quasit per l’esattezza.
La seconda mossa fu , previa autorizzazione del padre Brom, quella di utilizzare congedo su una creatura.
Quest’incanto fu eseguito dalla teurga Mathlin. Il riflesso demoniaco sparì ma il bambino rimase privo di sensi mantenendo i tratti abissali fisici che lo caratterizzavano. Come se gli mancasse qualcosa per risvegliarsi dal suo stato.
Xovar ebbe modo di credere che qualcuno avesse scambiato le anime degli infanti con anime di demoni inferiori, ma come era stato possibile? Come avevano fatto sotto gli occhi dei genitori?
Nella stanza adiacente erano presenti alcuni genitori che raccontarono loro un fatto particolare che li accumunavano con tutte le famiglie colpite, erano stati in pellegrinaggio alla fonte Benedetta di Mielikki nel cuore della foresta.
Una volta scacciati alcuni cittadini furiosi che volevano uccidere i bambini decisero di organizzare una spedizione alla fonte Benedetta.
La spedizione alla fonte
Una pioggia battente accompagnava il cammino degli avventurieri che dopo giorni di faticoso viaggio si avvicinarono a destinazione.
Alla boscaglia fitta e rigogliosa si sostituivano gradualmente alberi marci e acquitrini invalicabili, del tutto inusuali per quelle zone.
Alcuni esperti del gruppo dissero che il decadimento e la putrefazione delle alberature erano opera di funghi particolari che “inusualmente” proliferavano li.
Qualcuno stava facendo in modo che essi si riproducessero sulla vegetazione, ma a quale pro?
Il tempo di ragionare non fu lasciato ai giovani che vennero subito attaccati da numerosi demoni inferiori assieme a folletti, creature dei boschi e spiriti di animali.
Queste creature erano state in qualche modo corrotte e vedevano gli avventurieri come invasori.
Il suono di un usignolo li fece avvicinare ad un cumulo di rami intricati, sotto riconobbero le sagome di due persone prigioniere. Erano Eric e una sciamana, essi raccontarono di aver visto un’elfa dagli occhi rossi vicino al santuario. Come il sacerdote di Istishia si avvicinò fu catturato poiché non serviva ai suoi fini in quanto non era una donna. Una testimonianza interessante per le ricerche.
La sciamana, prima di andarsene, disse anche lei qualcosa di interessante come che “la soluzione era negli spiriti” e che andavano ascoltati. Il warlock si appuntò questa informazione che non era del suo campo per approfondirla con qualcuno di esperto.Si fecero strada con molta fatica verso la fonte e, una volta giunti ai piedi di essa, qualcosa di grosso balzo davanti ai loro occhi. Era un enorme drago nero.
Il drago nero, pigro e non motivato dall’uccidere gli avventurieri, disse loro di andarsene ma di fronte alla loro ostinazione li attaccò.
Il drago era invulnerabile, qualsiasi incanto o attacco non lo scalfiva e gli avventurieri furono costretti alla ritirata.
Perché il drago difendeva il santuario di Mielikki? La corruzione del santuario garantiva lui l’invulnerabilità? Che genere di patto aveva fatto coi demoni?
Fatto sta che quei geniacci abissali stavano facendo proliferare una palude tutt’attorno alla fonte, habitat ideale dei draghi neri.
1 - Xovar
2 - Charles
3 - Morgan
4 - Raphael
2 - Charles
3 - Morgan
4 - Raphael