04-07-2020, 20:58
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 04-07-2020, 21:00 da redandblu.)
Al momento di risalire dalle segrete Luth pensò allo spettacolo che si sarebbe presentato a Miro e la cosa lo preoccupò per cui a bassa voce disse a Echo di cercare di farlo rimanere tra di loro per limitare la vista di quello che c'era là fuori.
Poi frugò nella sua borsa e ne tirò fuori un vecchio cappellaccio con le tese larghe e cercando di farlo sembrare un gioco lo ficcò in testa a Miro: "Avrai l'onore di uscire di qui con il cappello dell'avventuriero".
Ovviamente date le dimensioni il cappello gli calò sugli occhio limitando di molto la sua vista, proprio come aveva sperato Luth.
Uscirono così dal tempio cercando di farlo il più velocemente possibile e approfittando della confusione per tenere il bambino tra di loro come il formaggio in mezzo al pane.
Arrivati in fondo alla strada che scende dalla collina presero a camminare un direzione Est evitando le strade che si andavano verso le porte della città e che erano state teatro degli scontri più sanguinosi.
Muovendosi per vicoli e strade secondarie arrivarono in un punto dove le case si diradavano e al centro di una piccola piazza c'era un giardino con alcune panchine, bastò uno sguardo di intesa e a Echo e Luth fu chiaro che quello era un posto adatto per riposare e parlare con Miro.
Si sedettero e cercarono di tranquillizzare il bambino, poi Echo con la dolcezza che traspariva in modo naturale dal suo viso e dai suoi occhi cominciò a parlare chiedendogli di raccontare la sua storia sperando di avere informazioni utili per capire se avesse ancora qualcuno al mondo o se orfanotrofio sarebbe stata l'unica soluzione possibile per lui.
Restarono ad ascoltare attentamente la sua storia.
Poi frugò nella sua borsa e ne tirò fuori un vecchio cappellaccio con le tese larghe e cercando di farlo sembrare un gioco lo ficcò in testa a Miro: "Avrai l'onore di uscire di qui con il cappello dell'avventuriero".
Ovviamente date le dimensioni il cappello gli calò sugli occhio limitando di molto la sua vista, proprio come aveva sperato Luth.
Uscirono così dal tempio cercando di farlo il più velocemente possibile e approfittando della confusione per tenere il bambino tra di loro come il formaggio in mezzo al pane.
Arrivati in fondo alla strada che scende dalla collina presero a camminare un direzione Est evitando le strade che si andavano verso le porte della città e che erano state teatro degli scontri più sanguinosi.
Muovendosi per vicoli e strade secondarie arrivarono in un punto dove le case si diradavano e al centro di una piccola piazza c'era un giardino con alcune panchine, bastò uno sguardo di intesa e a Echo e Luth fu chiaro che quello era un posto adatto per riposare e parlare con Miro.
Si sedettero e cercarono di tranquillizzare il bambino, poi Echo con la dolcezza che traspariva in modo naturale dal suo viso e dai suoi occhi cominciò a parlare chiedendogli di raccontare la sua storia sperando di avere informazioni utili per capire se avesse ancora qualcuno al mondo o se orfanotrofio sarebbe stata l'unica soluzione possibile per lui.
Restarono ad ascoltare attentamente la sua storia.