19-05-2020, 12:04
Era dunque giunto il momento per Davian di cominciare ad agire, per portare avanti i suoi propositi. Lo studio affidato a Morris aveva portato i suoi frutti, e poteva quindi procedere.
Innanzitutto, ricercò una casa in vendita che rispondesse alle sue necessità. Si doveva trovare nel quartiere nord, ed essere il più vicina possibile al quartiere dietro l’arena. Doveva avere la quantità di materiali infiammabili minore possibile, e quantomeno il piano terra interamente in pietra. Dei contenuti, non gli interessava. Aveva intenzione di rinnovare tutto. Una volta individuata la casa, passò a alla fase successiva.
I primi giorni, si limitò ad aggirarsi per il quartiere nord ovest di Hillsfar, passeggiando col simbolo sacro in bella mostra, e limitandosi a qualche semplice saluto, e magari qualche sosta presso i panettieri e altri venditori di cibarie. Il quartiere era quello più disagiato della città, dove comunque non prosperava l’illegalità. Gente povera, ma che non si era arresa a soluzioni facili, ma deplorevoli.
Dopodiché, comincio a rivolgersi agli artigiani, falegnami, tappezzieri, e quant’altro potesse occorrergli. Si presentò cordialmente, spiegando come avesse necessità di sistemare ed arredare una casa, vicina al quartiere, e volesse quindi affidarsi alle mani degli abitanti della città. Sottolineava come non volesse badare troppo ai fronzoli e ai dettagli, ma che avesse bisogno di forniture robuste e ben fatte, e si raccomandava di ottenere i materiali migliori potessero ottenere.
Nel mentre che contrattava con i vari artigiani, richiedendo il massimo impegno, e promettendo un adeguato pagamento per i loro servizi, chiedeva ai singoli artigiani come andassero per loro le cose, cercando di conoscere meglio ogni persona con cui aveva a che fare nella sua ricerca. Sottilmente, introduceva i vari dogmi di Kossuth alle persone con cui parlava, nel mentre che descriveva il lavoro che a loro richiedeva, con paragoni e parallelismi, e accennava a come alcune cose della loro situazione potessero migliorare. Come, ad esempio, le strade potessero esser tenute più in ordine se organizzassero dei gruppi di pulizia. Aveva avuto alcune difficoltà a superare alcuni detriti, e sottolineava come con l’organizzazione, anche altri avrebbero potuto più facilmente accedere ai vari artigiani e venditori del quartiere. Migliorando il proprio quartiere, e quindi sé stessi, maggiore prosperità sarebbe potuta giungere per tutti.
Non intendeva comunque esagerare, e evitò di divagare troppo in questa occasione. Utilizzò comunque maggiore attenzione e precisione per coloro che avrebbero dovuto arredare il piccolo tempio personale che intendeva allestire, sottolineando gli aspetti che dovevano essere maggiormente curati.
Aveva anche bisogno di alcune forniture per i suoi incantamenti. Era forse l'unica cosa per la quale avrebbe dovuto rivolgersi al di fuori del quartiere, qualora non fosse riuscito a trovare niente. Aveva bisogno di un bancone per i suoi incantamenti, fornito di tutto il necessario.
Dopo alcuni giorni, e definito ogni particolare, gli artigiani si misero dunque al lavoro.
Innanzitutto, ricercò una casa in vendita che rispondesse alle sue necessità. Si doveva trovare nel quartiere nord, ed essere il più vicina possibile al quartiere dietro l’arena. Doveva avere la quantità di materiali infiammabili minore possibile, e quantomeno il piano terra interamente in pietra. Dei contenuti, non gli interessava. Aveva intenzione di rinnovare tutto. Una volta individuata la casa, passò a alla fase successiva.
I primi giorni, si limitò ad aggirarsi per il quartiere nord ovest di Hillsfar, passeggiando col simbolo sacro in bella mostra, e limitandosi a qualche semplice saluto, e magari qualche sosta presso i panettieri e altri venditori di cibarie. Il quartiere era quello più disagiato della città, dove comunque non prosperava l’illegalità. Gente povera, ma che non si era arresa a soluzioni facili, ma deplorevoli.
Dopodiché, comincio a rivolgersi agli artigiani, falegnami, tappezzieri, e quant’altro potesse occorrergli. Si presentò cordialmente, spiegando come avesse necessità di sistemare ed arredare una casa, vicina al quartiere, e volesse quindi affidarsi alle mani degli abitanti della città. Sottolineava come non volesse badare troppo ai fronzoli e ai dettagli, ma che avesse bisogno di forniture robuste e ben fatte, e si raccomandava di ottenere i materiali migliori potessero ottenere.
Nel mentre che contrattava con i vari artigiani, richiedendo il massimo impegno, e promettendo un adeguato pagamento per i loro servizi, chiedeva ai singoli artigiani come andassero per loro le cose, cercando di conoscere meglio ogni persona con cui aveva a che fare nella sua ricerca. Sottilmente, introduceva i vari dogmi di Kossuth alle persone con cui parlava, nel mentre che descriveva il lavoro che a loro richiedeva, con paragoni e parallelismi, e accennava a come alcune cose della loro situazione potessero migliorare. Come, ad esempio, le strade potessero esser tenute più in ordine se organizzassero dei gruppi di pulizia. Aveva avuto alcune difficoltà a superare alcuni detriti, e sottolineava come con l’organizzazione, anche altri avrebbero potuto più facilmente accedere ai vari artigiani e venditori del quartiere. Migliorando il proprio quartiere, e quindi sé stessi, maggiore prosperità sarebbe potuta giungere per tutti.
Non intendeva comunque esagerare, e evitò di divagare troppo in questa occasione. Utilizzò comunque maggiore attenzione e precisione per coloro che avrebbero dovuto arredare il piccolo tempio personale che intendeva allestire, sottolineando gli aspetti che dovevano essere maggiormente curati.
Aveva anche bisogno di alcune forniture per i suoi incantamenti. Era forse l'unica cosa per la quale avrebbe dovuto rivolgersi al di fuori del quartiere, qualora non fosse riuscito a trovare niente. Aveva bisogno di un bancone per i suoi incantamenti, fornito di tutto il necessario.
Dopo alcuni giorni, e definito ogni particolare, gli artigiani si misero dunque al lavoro.
Asher Hargrave, incantatore della Gilda dei Maghi di Hillsfar