16-05-2020, 16:08
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 17-05-2020, 11:05 da Legion.)
Tutte la volte che indosso una maschera provo a vedere attraverso i suoi occhi il mondo circostante.
Respiro dentro essa, vivo attraverso essa, sono una cosa sola con l'involucro e sono nessuna cosa nello stesso momento.
Le maschere, quando giravo nei quartieri di Westegate, erano un modo per sembrare chiunque volessimo.
Potevamo essere mercanti, benefattori, eroi o briganti, fuorilegge o soldati, vasai, mendicanti.
Ciò che importava era non essere nessuno per potere essere chiunque.
Lasciata la costa del Drago viaggiai per mare.
Viaggiai con i marinai, scrutando il modo in cui essi dipendevano dall'ambiente circostante, il mare.
Notai la loro simbiosi con una circostanza di pericolo e di benessere costante.
Il mare sa uccidere e sa dare vita.
Come una maschera dagli occhi cavi come la pece.
Ricordo ancora a Shadowdale una delle Sette Sorelle darmi in dono, per aver combattuto le ombre sotto la loro città volante, una maschera.
Quell'evento segnò la mia esistenza, l'esistenza di "qualcuno".
Tuttavia ciò che possediamo finisce col possederci,
quando la indosso, in qualche modo, quella maschera mi possiede