04-03-2020, 20:11
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 04-03-2020, 20:25 da Teg.)
L' OSSERVATORIO
Nella stessa notte mente in locanda si festeggia il ritorno di Ariah sana e salva e la caccia al grande bianco...
Quando la Sacerdotessa Nanth di Selune aprì le porte del suo osservatorio Annette si scoprì ancora una volta sorpresa, emozionata e piena di meraviglia alla vista di quella stanza e delle meraviglie tecno magiche che conteneva.
Lei conosceva la Sacerdotessa Nanth per la sua disponibilità e benevolenza e per il suo impegno verso gli orfani, ma ignorava quel suo lato più scientifico e soprattutto ignorava l'esistenza di una tale futuristica attrezzatura custodita proprio li, in quel piccolo villaggio di cacciatori. Erano quelle tipiche perle di inaspettato che la facevano innamorare delle Valli e delle sue genti ogni giorno di più.
La scoperta la doveva alla Teurga del Misticismo Eitinel che poche ore prima menzionò l' osservatorio chiedendone la possibilità di accesso alla Selunita che gentilissima acconsentì.
La Chierica decaduta di Torm ringraziò la Sacerdotessa di Selune, mai abbastanza prima d'iniziare a lavorare con tutti gli strumenti a disposizione.
Lenti dentro altre lenti dentro altre lenti di una purezza eccezionale, pensò di riconoscere l'impronta del clero di Gond su più di uno di quegli strumenti il cui processo di creazione ed esatto funzionamento erano già di per se un vero mistero.
Puntò uno dei telescopi più grandi nella direzione di Selune, la luna che ruota a 293Km di distanza da Toril, mentre regolava lo strumento con delicati click di manovelle, quasi magicamente, la visione della luna e delle sue Lacrime prendevano forma divenendo via via sempre più a fuoco e poi ecco la roccia di Bral.
Si perse nel cercare attraverso il realmspace i Cinque Viandanti e gli Araldi dell' Alba e si perse nei ricordi di quando era la bambina di Tantras che si sdraiava nel perfetto prato di casa ad osservare il cielo di notte contando le stelle e sognando con il sottofondo della soave voce della madre che la chiamava per andare a dormire .
Il motivo per il quale si trovava li aveva poco a che fare con il romanticismo ed era oltremodo serio , servivano risposte ottenibili soltanto con duro lavoro e applicazione, un accurato lavoro di calcolo e misurazioni matematiche.
Il giorno e la notte precedenti, la luce del Sole Lathander e quella della Luna Selune apparvero in cielo più fioche del normale.
Una variazione impercettibile e trascurabile per i più, ma non per il suo istinto e nemmeno per Eitinel.
Annette aveva imparato negli anni a fidarsi del proprio istinto, non l'aveva mai delusa, i processi mentali secondo cui funzionava non le erano chiari, non era un metodo arcano ne scientifico, non si basava su calcoli, prove o indagini, ne si trattava di preveggenza o divinazione magica ... era piuttosto la somma di tutte le esperienze vissute e la rielaborazione di tali esperienze in maniera istantanea, inconscia ed inspiegabile, qualcuno gli dava il nome di saggezza, lei preferiva definirlo istinto, il problema sorgeva ovviamente quando qualcuno esigeva spiegazioni più pratiche di qualcosa per sua natura insondabile, la base essenziale per la sua efficacia era soltanto la fiducia. Era l'istinto che le diceva quando bisognava agire tempestivamente e quando era necessario un approccio prudente, era l'istinto che le diceva di chi ci si poteva fidare e di chi era saggio stare alla larga... ed ora, mentre alla locanda si festeggiava e lei trascorreva la notte puntando il telescopio nel cielo notturno ed eseguendo complicatissimi calcoli all'astrolabio nel tentativo di comprendere se qualcosa stesse mutando, nel silenzio della notte, Annette poteva sentire un rumore di sottofondo che saliva e saliva dentro di lei fino a gridare PERICOLO!
Darius.