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[Autoquest] Sul filo della tempesta.
#2
L'orco è li, davanti a me, torreggiante, inamovibile. Posso vedere le curve dei muscoli sulle braccia possenti, le vene grosse sotto la pelle ruvida e verde.

L'aria è decisamente calda, sento il sudore scorrermi dietro la schiena, poco male, nel Luiren era peggio, avrei giurato che giu, nella mia patria, fosse possibile annegare semplicemente respirando tanto era umido li, per non parlare dei sei mesi di pioggia continua, li, qualcuno è annegato veramente lontano miglia e miglia dalla costa.

Vedo la faccia dell'orco contorcersi in un sorriso trionfante, dopo tutto non devo sembrare un granchè come avversario,  la bestia verde sta gia probabilmente pensando al suo prossimo avversario, questo combattimento gia fatto e finito nella sua mente.
Sorrido anche io, prego sempre Arvoreen e Yondalla per un avversario stupido, dopo tutto , certi nemici sono doni degli dei.

In mera forza non potrei competere, mi spezzerebbe in due come un fuscello. No, forza contro forza contro avversari simili è qualcosa che Ares può fare, con la sua pesante corazza, con la sua mazza, che onestamente credo pesi piu di casa mia giù nel Luiren, mettendoci forse anche le case di mio zio e tutto il tempio di Arvoreen per buona misura....

Il mio stile è diverso, sposto il peso leggermente verso avanti,  tenendo il possente avversario sott'occhio, intorno a me I miei compagni sono impegnati, ognuno a modo suo facendo in modo che un pelleverde di meno piaghi queste lande, con la coda dell'occhio vedo i loro movimenti, ma il mio personale problema è davanti a me, e si fa avanti senza timore.

La pesante spada a due mani, rozza e scheggiata che fischia sopra la mia testa sarebbe stata abbastanza per tagliarmi in due, purtroppo per l'orco, e per mia fortuna,  non sono piu li quando il colpo arriva, le mie spade saranno si è no un terzo della lunghezza dell'arma del pelleverde, quindi ho bisogno di andare vicino e sul personale per colpirlo.
Sopra di me o qualche tonnellata di orco teso ancora cercando di recuperare la sua postura dopo il colpo, perfetto per me, il sotto delle sue braccia e le sue gambe, non tanto protette sono davanti  e sopra di me, è una faccenda rapida, per come sono fatta io, tutto deve essere rapido, sento la vibrazione sull'elsa delle mie spade, e la parte inferiore del braccio di un orco e la coscia corrispondente dal quel lato ora presentano un bel taglio profondo, ho sentito la resistenza dei muscoli e poi la durezza dell'osso, il taglio sul braccio ha colpito in profondità, sangue scuro e denso mi è schizzato sulla faccia e sui capelli, riesco a piazzargli un'altro colpo veloce, verso la schiena, ma la dura pelle della sua.. hum.. corazza, così per dire,  mi impedisce di fare danni soddisfacenti.

Lo vedo perplesso, si aspettava di farmi fuori con il suo primo colpo,  non è così, e non riesce a spiegarselo, se fossi una persona cortese gli spiegherei che la mia gente combatte contro avversari immensamente piu grandi di noi dall'inizio dei nostri tempi, che un combattimento per un hin non è mai alla pari . Ma non sono una persona cortese, per cui approfitto della sua esitazione e mi faccio sotto.

L'aria fischia sopra di me, mentre cerca di tagliarmi in due di nuovo, in verticale questa volta, ma il braccio ferito lo rallenta abbastanza abbastanza per permettermi di schivare il colpo, fosse stato un umano, o qualcosa di meno imponente forse avre pensato di deviarlo leggermente, ma contro di lui, no, schivare è l'unica possibilità. Mi presenta un perfetto bersaglio e gli pianto una delle due spade sotto l'ascella, e girandomi, gli colpisco il retro del ginocchio con l'altra.

Sento un grugnito di dolore provenire da sopra di me, lo vedo cadere, e senza esitazione lo finisco mentre sta andando a terra, ora che il suo collo è a portata.

Mi giro ansimando e vedo che il resto dei miei compagni ha finito con il resto della piccola banda orchesca, recupero la spada ancora incastrata sotto l'ascella orchesca, mi dovrò ricordare di usare l'acido per pulire le armi stavolta, mi torna lla mente una lezione di mio zio, mi disse che non è elegante uccidere con la punta della spada, molto piu elegante usare il filo, ma lezione nella lezione, mi disse ai nove inferi l'eleganza, il risultato finale è quello che conta.

Guardando il sangue ancora sgorgare dall'orco e la profonda ferita che gli ho inferto sprofondando la lama nel suo corpo, annuisco in silenzio, come al solito  zio Mattiath aveva ragione. 
Mi devo ricordare di spedirgli una lettera per informarlo dei miei progressi... chissà magari per una volta sarà contento.


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RE: [Autoquest] Sul filo della tempesta. - da Urbancat - 04-07-2017, 07:13

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