26-06-2017, 17:10
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 09-05-2018, 15:08 da Denoela.)
Non sono certa di quanta strada abbia fatto da allora, sono andata lontano, più lontano che potessi, ma non dimenticherò mai ciò che ho lasciato consumarsi alle mie spalle. E tornerai ragazzina, sta certa che tornerai e distruggerai le loro misere esistenze com'è giusto che sia! Si, un giorno lo farò senz'altro, quando avrò il totale controllo del mio potere per rendere a Kossuth le loro anime corrotte. Quando smetteranno di cercarmi, sarò io a trovarli ed è per questo che ho viaggiato così a lungo, fino ad arrivare a Battledale.
Non sono certa di cosa mi aspettassi di trovare in queste terre umide. Non una fissa dimora come usano gli indigeni locali. Soffocherei ferma in un luogo più del necessario. Sto già soffocando.. Io, perennemente in viaggio per sfuggire ai pregiudizi e l'ignoranza dai miei natali, e poi ancora itinerante per dare spettacolo di città in città e di paese in paese. Ed è per questo che tornerai, per infliggere la loro punizione ed applaudire alle loro urla di dolore! Smettila, loro non hanno colpa!
Ne sei sicura..?
Sono confusa, così confusa, ora che sono libera di agire e fare come voglio non sono sicura nemmeno di chi sono e cosa devo fare. Più chiaro di così... Da quel giorno non sono più la stessa, o forse è così che sono davvero, ancora non lo so. Lo so io. Sento un turbinio di emozioni contrastanti che cercano di impormi cose che io non voglio. Si che lo vuoi, eccome se lo vuoi... No, non è vero. Devo smettere di pensare o rischio di impazzire. Mi pare un po' tardi ormai... Qui sono al sicuro, non ho nulla di cui preoccuparmi se non di me stessa. Intendi me? No, tu non esisti. Se lo dici tu...
La gente qui è diversa da come sono abituata nelle mie terre. Temono i drow per le recenti guerre e danno la caccia ai pelleverde prima che diventino troppi. Sembra divertente... Quando cammino per Essembra sono per loro cosa nuova e strana. Mi accorgo dei loro sguardi su di me e c'è curiosità nei loro occhi, forse la mia pelle o miei capelli o le mie vesti. Forse che giri mezza nuda? C'è stupore nelle loro dita quando sfiorano i mie capelli senza bruciarsi. Bruciali. C'è persino ammirazione nei volti dei pochi dalle menti più elevate. E c'è perversione nei genitali di.. Fa silenzio!
Patetica...
Al momento Battledale risponde bene alle mie esigenze, qui riuscirò a procurarmi i mezzi necessari per schiacciarli tutti migliorare le mie capacità e ottenere uno status adeguato al mio essere. Il Tempio di Kossuth è a dir poco sublime e riesce a darmi quel respiro che non trovo altrove. I compagni che ho incontrato sono una matassa di imbecilli anime così diverse che devo ancora comprendere e districare a dovere. Sanno tutti esattamente cosa vogliono ma come ottenerlo, non è così chiaro per tutti. Uno di loro mi ha colpita particolarmente. Anche a me.
La Signorina Majuk Zarhkath è l'unica degna della nostra presenza. Anche lei possiede un'eredità che la eleva a uno stato superiore rispetto alla massa plebea e lo sa bene. Mi diverte come sa irritare gli altri con piccole punzecchiature velenose, anche se spesso mostra piccole tendenze sadiche nei suoi passatempi che risvegliano in me certi piaceri...
Il sacerdote del Sole Nero, Aldric Rumevald, sembra essere l'unico a perseguire con raziocinio e dedizione il mio stesso nobile fine. Farmi vomitare? Trovo piacevole discorrere con lui di politica e nobilità, per quanto i suoi metodi siano un tantino più estremi dei miei, mostrando una devozione davvero ammirevole. Per questo mantiene costantemente il controllo in ogni situazione, conducendo uno stile di vita esemplare totalmente immune a distrazioni e peccati. Sfida accettata.
Forse accompagnandomi a questo nuovo gruppo riuscirò a trovare l'equilibrio che mi serve per non soccombere. Più tardi dovrei incontrarli. Lascia che mi conoscano...
"Come ti chiami?" "Echo" "Echo?" "Echo"