29-04-2019, 16:34
Chi fugge la fatica, fugge la fortuna.
C’è una bella lista di novità: la prima parte dalla scuola di magia di Elven Crossing. Un po’ odorosa di componenti alchemici, panche nelle aule un po’ scomode e in generale qualche occhiata non proprio simpatica da parte del gargoyle all’ingresso; malgrado tutto, il rinfresco alla fine della lezione teorica era davvero buono – e a questo punto, sapendo che era stato curato dalla locanda del paese, direi che dovrei congratularmi con il padrone di casa per aver scelto bene la cucina da cui rifornirsi. Ci ho guadagnato qualche moneta d’oro, qualche fiala di pozioni curative e, soprattutto, un paio di bottiglie impolverate con Xenia. La prossima lezione sarà sulle lezioni pratiche, ma penso di saltare tutto fino alla gita a Tilverton.
In secondo luogo, abbiamo parlato con la consigliera Lilien Woodsong. Per poco non mandavo tutto a gambe all’aria dando voce al mio poco trasporto all’idea che non sarebbe tornata a vivere ad Alberi Intrecciati, ma grazie al cielo avevo un boccale di idromele a portata di mano per tacere. Nel complesso sembra una donna deliziosa, e da brava politica ha più o meno dato il suo benestare a qualsiasi cosa decidessimo di fare purché non mettessimo Elven Crossing nei casini. Quindi, inevitabilmente finiremo per cambiare programma, perché tanto se non porti tu i casini in casa tua, saranno loro a presentarsi spontaneamente alla porta e chiedere di entrare.
Infine, abbiamo ritrovato un po’ di arredo per la nostra nuova loggia. In tutto questo io, Nina e Vaghar per poco non siamo finiti all’altro mondo in via definitiva, ma fortunatamente Vel ed Eitinel sono riuscite a portarci via. Sarà il caso che riveda la mia attrezzatura, perché non ricordo assolutamente nulla di quel che è successo prima di perdere i sensi. Mi sono dovuto sorbire anche la ramanzina da una sacerdotessa del tempio quando sono tornato per chiedere com’ero messo. Oltre al danno anche la beffa! Nel mentre, aspetterò che smetta di farmi male mentre respiro e approfitterò della dispensa della locanda della Foglia Dorata ancora per un po’. Ho abbastanza da parte per stare comodo per un paio di decadi, e ci sto prendendo gusto a dormire in un letto vero anziché all’addiaccio su una panchina e coperto da un mantello. La prossima scampagnata finirà meglio, ne sono certo.
Lendral Ravenwood