28-03-2019, 16:09
IL SUONO DELLE CATAPULTE
La battaglia è stata lunga ed estenuante.
Far breccia a palle di fuoco in quelle maledette mura, respingendo continue ondate del loro esercito composto dalle creature più disparate, accomunate solo dalla volontà di sottomettersi a questi draghi. Mai visto Anthony così concentrato, indubbiamente motivato dalla possibilità di tirar fuori tutto il suo potere senza limiti. Entrambi coperti da Shedrimnes che ci spostava coi suoi poteri e povero chi ci si parava davanti. Mi ha sempre incuriosito come conciliasse il suo odio per gli abomini coi grandi poteri che ne derivano e che la rendono eccezionalmente forte e versatile. Non conosco la sua storia ma tra i presenti è sicuramente quella che più conosco e più mi stupisce. E non in negativo.
Poi sono arrivate le catapulte e noi ci preposti alla loro difesa.
E' quello il suono che ha scandito l'intera battaglia coi suoi colpi duri e regolari. Il suono incessante che ci ha accompagnati per tutto il tempo tenendoci ancorati a questa realtà, distaccandoci dalle frastuono della battaglia per mantenere la concentrazione necessaria durante il giorno. La notte invece, lo stesso suono ritmava all'infinito i nostri sogni, quelli che nemmeno ricordo di aver fatto, come se avessi solo chiuso gli occhi nel buio. Un sonno preceduto dal sussulto di quel breve attimo in cui la mente gioca coi ricordi, trasformando in frustate i colpi delle catapulte vicine, prima di crollare in preda alla stanchezza.
Per tutto l'assedio non abbiamo mai perso terreno.
Circondati dall'odore di sangue e bruciato, le grida dei compagni, il fragore delle lame e gli schianti degli incantesimi andati a segno fino a conquistare le mura. Mentre i falchi coi loro cavalieri elfici conquistavano il cielo, combattendo le viverne fino a farle stramazzare al suolo una dopo l'altra, lasciando a noi il compito di finirle e.. tirar fuori Althimara da sotto le carcasse. L'ultimo giorno, proprio quando eravamo pronti a fare irruzione nella fortezza, si è presentato Lord Ilmeth con parte del suo esercito.
Al di là del "mito" che lo precede, credo che Lord Ilmeth sia solo un uomo come tanti ma che a differenza di tanti lord se lo ricordi ancora. Estraneo a sete di potere e conquiste fini a se stesse, pare servire il suo popolo più che comandare. Peccato però che si sia fatto imprigionare nei vincoli dei suoi stessi doveri e nelle formalità più inutili. Io comunque non avevo mai visto un lord insistere tanto per combattere in prima persona quando ci sono già altri a farlo. Del resto, non avevo mai visto nemmeno un lord far ritorno dai morti dopo anni.
Dentro la fortezza il combattimento è stato ancora più duro e non c'erto per opera di Nevalarich, che è rimasta per tutto il tempo nascosta nella sua tana come un gattino impaurito. E' morta maledicendo gli Shadovar, i cui assassini si erano palesati colpendoci alle spalle lungo i cunicoli. Chiunque abbia osato piegare al suo servizio un regale Monolito del Fuoco non era più lì, ma pagherà prima o poi. Almeno adesso sarà chiaro a tutti che sono stati loro a istigare i draghi rossi per intrattenerci mentre portano avanti i loro piani. Spero che al nostro ritorno Alakai abbia scoperto cosa tramano.
"Come ti chiami?" "Echo" "Echo?" "Echo"