09-05-2018, 23:25
SOGNI PARTE - III
Le immagini cominciarono lentamente a farsi nitide
Riconobbe la stanza in cui si trovava.
Era a sedere sul pavimento della stanza di quella piccola casa in mezzo alla bufera di neve. Lanciò una rapida occhiata intorno a se e si soffermò sulla culla che aveva di fronte a se. Aveva dei ricordi confusi. Poi si ricordò che qualcosa vicino alla culla l'aveva sorpresa a tal punto da farle perdere l'equilibrio e cadere a terra. Lentamente si alzò in piedi e posò lo sguardo sulla culla. La bambina sorrideva protraendo le braccia e agitando le manine verso qualcosa sul bordo della culla. La fissava intensamente. La bambina dalla pelle chiara aveva i capelli biondi e gli occhi azzurro pallido. Stranamente le venne quasi istintivo identificarla con se stessa. Seguì la linea tracciata dalle braccia fino al bordo della culla su cui era appollaiato un piccolo mammifero.
...Ah ecco cosa mi ha fatto prendere un colpo. Dannato procione...
Procione sarà tuo nonno
La guerriera strabuzzò gli occhi osservando il mammifero davanti a se. Fece qualche passo indietro portando la mano destra alla fronte.
...Ma come puoi parlare? E' un sogno questo?...
...Certo che posso parlare. E mi pare più che ovvio che sia un sogno. Cosa altro potrebbe essere questo se non un sogno. Quanti ermellini hai mai sentito parlare in vita tua? Non sei molto sveglia, te lo ha mai detto nessuno?...
Lanciò un'occhiata tagliente a quel piccolo mammifero insolente. Poi portò lo sguardo nuovamente nella culla, fissando la bambina.
....Quella bambina nella culla sono io, quindi la donna nell'altra stanza che prepara da mangiare è mia madre? Lei ha davvero quell'aspetto? Intendo dire, lei è davvero così?...
...E' possibile. Oppure è la rappresentazione di come te la immagini nel tuo cuore...
La guerriera allungò la mano verso la bambina per poterle stringere la piccola mano paffutella. La mano della bambina attraverso quella della guerriera come se fosse un essere incorporeo. Osservò per qualche istante poi si recò nella stanza principale. Posò la mano sulla spalla della donna ma la mano l'attraverso come fosse anche lei un'essere incorporeo. Provò ad attirare la sua attenzione in altri modi ma senza alcun risultato. In preda allo sconforto torno nella piccola stanza da letto.
...Non capisco perché non posso interagire in nessun modo con loro ma solo con te. ..
...Perchè io sono la tua guida in questo luogo.
Io sono la rappresentazione dei tuoi poteri latenti trasmessi da tua madre. Finora hanno dormito dentro di te silenziosamente ma lentamente si stanno svegliando....
Rimase per qualche istante con la bocca aperta e gli occhi sgranati sull'animale. Poi ad un certo punto le cominciò a girare il capo e le gambe si fecero molli. Si portò le mani alle tempie massaggiandole freneticamente mentre cercava con respiri profondi di riprendere il controllo di se dopo quanto aveva sentito. Alzò lo sguardo sull'animale.
...Tutto ciò è ridicolo. Sono qui a parlare con un procione che mi dice che possiedo poteri magici. Se possedessi dei poteri magici ne sarei al corrente. E poi che senso ha che ci sia un'animale a dirmi queste cose, definendosi tra le altre cose la mia guida...
...Li possiedi da sempre ma finora non ne sei mai stata al corrente. Essi hanno cominciato a manifestarsi ma a livello inconscio....
Rimase a fissare l'animale in silenzio con uno sguardo pieno di diffidenza e incredulità.
...Senti, ammesso e non concesso che quello che tu stia dicendo sia vero, cosa devo fare per usarli?...
...Vedo che la cosa nonostante la tua diffidenza sembra interessarti. Comunque per ora non puoi farlo. Almeno non secondo la tua volontà. E' un processo lungo e ci vuole del tempo. Dovrai continuare a viaggiare nel sogno. Trovare la fonte dei tuoi poteri e risvegliarli. Poi una volta che saranno risvegliati potrai imparare a gestirli...
La donna fece per dire qualcosa, per obiettare probabilmente ma l'animale la interruppe
...Ma ora basta...è tempo di svegliarsi...
...Ah si per tua informazione...io sono un'ermellino, non un procione...
Il piccolo animale schioccò le dita.
Gli occhi della donna si aprirono di scatto
La luce del sole cominciava a filtrare dalle imposte della sua stanza. Si portò una mano alla fronte massaggiandola. Non riusciva a capacitarsi di quello che aveva sognato. Uno stupido e bizzarro sogno o forse davvero altro? Abbozzò un sorriso divertito per la bizzarria. Sorrise divertita a lungo, per poi ricacciare indietro quel pensiero stupido. Doveva semplicemente trattarsi di un bizzarro sogno. Si alzò mettendosi seduta sul letto. Come i piedi toccarono il pavimento un brivido gelido le attraversò la schiena.
...Che diamine...
Si alzò in piedi per dirigersi alla finestra ma scivolò rovinosamente a terra. Il pavimento della stanza era gelido, sembrava congelato. Fece per rimettersi in piedi ma scivolò di nuovo. Dopo solo diversi tentativi riuscì a gattonare fino alla finestra. Spalancò le imposte di legno della finestra e guardò a terra. Il pavimento della sua piccola stanza era i gran parte ricoperto di brina. Spalancò gli occhi in preda allo stupore e alla paura per quello che stava accadendo. Cercò di prendere fiato e gridò
...ANNETTE...ANNETTE...
Qualche istante dopo, avvertì un rapido rumore di passi avvicinarsi, poi la porta si spalancò. Il tempo sembrò rallentare così tanto da sembrare quasi fermo. Annette come entrò nella stanza scivolò sul pavimento ricoperto di brina disegnando in aria una maestosa rovesciata per poi atterrare di schiena.
...Mai nulla fu più perfetto...
Annie