03-05-2018, 20:12
Urdo sedeva davanti al camino della locanda del Occhio Vigile. Era di recete tornato da una piccola avventura alle vecchie miniere dei nani. Aveva cenato in maniera abbondante, aveva bevuto tre pinte ed ora fumava la pipa. Due bambini umani si avvicinarono a lui e lui prese una bella boccata di fumo e lo espiró in un sol botto verso il camino. Poi intonó una singola nota prolungata ed il fumo prese la forma di un cavallo alato che cominció a galoppare sopra alle teste dei bambini, poi si diresse verso un tavolo di avventori, saltó abilmente il piatto con l´arrosto per finire con uno “splash” di fumo dentro al boccale di birra. Applausi sparsi dai pochi ospiti della locanda furono rivolti al piccolo hin che ricambió con un piccolo cenno del capo poco convinto, per poi ritornare ad osservare il fuoco.
Erano passati ormai dieci cicli di Selune da quando la sua vecchia signora aveva abbandonato le Valli.
Gli ultimi tempi erano stati difficili. La sua noia aveva raggiunto livelli pericolosi tanto quanto la sua dipendenza da quella polverina blu. Aveva maltrattato Grom, insultato e provocato Khair, repudiato l´amante di Khair, allontanato tutti quelli delle Lame d´Argento e la sua “fama” le aveva creato problemi con la legge e con il crimine organizzato di Ashabenford. Aveva anche ordinato a Khair di picchiarlo.
E comunque, non riusciva ad odiarla. Lady Tenebra era stata sí la sua Dama ma anche la sua mentore. Da quando era piccolo Urdo sentiva delle vocine come nelle sua testa. Sentiva degli istinti a cui cercava di resistere. Majuk lo aveva convinto che non vi era nulla di male in quelle cose, anzi che erano un dono. Ed era proprio cosí! Nei veri momenti di bisogno aveva seguito i consigli della signora Zahrkath ed aveva indulto ai tumulti che si agitavano dentro di lui. Era stato incredibile, appagante ed allo stesso tempo inquietante scoprire cosa di cui era capace. Ogni volta che faceva ricorso ai suoi poteri sentiva una specie di risolino nella sua anima e la voglia di continuare incessantemente. Majuk diceva che derivava tutto da una entitá malvagia ma Urdo non aveva mai incontrato nulla del genere. A parte Lady Tenebra ovviamente, ma lei aveva negato di essere quella entitá. Aveva chiesto a sua madre, ma si vede che l´argomento non la faceva stare a suo agio.
Majuk comunque non si era accontentata. Voleva cambiare il piccolo hin. Lo metteva continuamente alla prova, cercando di liberare tutto il suo potere ma a scapito di tutte le creature e cose intorno a lui. Urdo era perplesso, non era sicuro che questa foga distruttiva facesse al caso suo.
Forse proprio per questo Majuk perse dopo un pó interesse in lui e lo dispensó dai suoi servigi.
Le decadi subito dopo la partenza di Lady Tenebra furono molto oscure per il piccolo hin. Innanzitutto non poteva piú fare credito in locanda. In secondo luogo lasciato solo con i suoi poteri appena risvegliati, Urdo era spesso colto da attacchi di rabbia, da ronzii incessanti alla testa. Aveva paura di non riuscire a resistere a lungo prima di diventare dipendente o folle come la sua vecchia signora.
Poi qualcosa successe. Cominció a frequentare due bardi di Myth Drannor. E conobbe un hin ed un alto. I due si stupirono che Urdo non conoscesse la teoria musicale e spesero giorni ad insegnargliela. Ascoltare altri cantori lo entusiasmava e mentre si raccontavano storie o suonavano e cantavano insieme, si accorse che i suoi dolori erano leniti, che la vocina scompariva anzi no, era come se si armonizzasse con la musica. Vi era un potere grande quindi dietro alle semplici note, alle prose, ai racconti, ai balli. Urdo non agognava il potere fine a sé stesso, ma quello sembrava l´unica cosa in grado di contenere i suoi piú profondi istinti e forse era una via per controllarli appieno senza diventare folle o annoiato.
Il piccolo hin si ripromise di non ripudiare il suo lato piú nascosto, ma di cercare di comprenderlo e di coltivarlo, attraverso l´arte bardica o qualsiasi arte inerente.
Erano passati ormai dieci cicli di Selune da quando la sua vecchia signora aveva abbandonato le Valli.
Gli ultimi tempi erano stati difficili. La sua noia aveva raggiunto livelli pericolosi tanto quanto la sua dipendenza da quella polverina blu. Aveva maltrattato Grom, insultato e provocato Khair, repudiato l´amante di Khair, allontanato tutti quelli delle Lame d´Argento e la sua “fama” le aveva creato problemi con la legge e con il crimine organizzato di Ashabenford. Aveva anche ordinato a Khair di picchiarlo.
E comunque, non riusciva ad odiarla. Lady Tenebra era stata sí la sua Dama ma anche la sua mentore. Da quando era piccolo Urdo sentiva delle vocine come nelle sua testa. Sentiva degli istinti a cui cercava di resistere. Majuk lo aveva convinto che non vi era nulla di male in quelle cose, anzi che erano un dono. Ed era proprio cosí! Nei veri momenti di bisogno aveva seguito i consigli della signora Zahrkath ed aveva indulto ai tumulti che si agitavano dentro di lui. Era stato incredibile, appagante ed allo stesso tempo inquietante scoprire cosa di cui era capace. Ogni volta che faceva ricorso ai suoi poteri sentiva una specie di risolino nella sua anima e la voglia di continuare incessantemente. Majuk diceva che derivava tutto da una entitá malvagia ma Urdo non aveva mai incontrato nulla del genere. A parte Lady Tenebra ovviamente, ma lei aveva negato di essere quella entitá. Aveva chiesto a sua madre, ma si vede che l´argomento non la faceva stare a suo agio.
Majuk comunque non si era accontentata. Voleva cambiare il piccolo hin. Lo metteva continuamente alla prova, cercando di liberare tutto il suo potere ma a scapito di tutte le creature e cose intorno a lui. Urdo era perplesso, non era sicuro che questa foga distruttiva facesse al caso suo.
Forse proprio per questo Majuk perse dopo un pó interesse in lui e lo dispensó dai suoi servigi.
Le decadi subito dopo la partenza di Lady Tenebra furono molto oscure per il piccolo hin. Innanzitutto non poteva piú fare credito in locanda. In secondo luogo lasciato solo con i suoi poteri appena risvegliati, Urdo era spesso colto da attacchi di rabbia, da ronzii incessanti alla testa. Aveva paura di non riuscire a resistere a lungo prima di diventare dipendente o folle come la sua vecchia signora.
Poi qualcosa successe. Cominció a frequentare due bardi di Myth Drannor. E conobbe un hin ed un alto. I due si stupirono che Urdo non conoscesse la teoria musicale e spesero giorni ad insegnargliela. Ascoltare altri cantori lo entusiasmava e mentre si raccontavano storie o suonavano e cantavano insieme, si accorse che i suoi dolori erano leniti, che la vocina scompariva anzi no, era come se si armonizzasse con la musica. Vi era un potere grande quindi dietro alle semplici note, alle prose, ai racconti, ai balli. Urdo non agognava il potere fine a sé stesso, ma quello sembrava l´unica cosa in grado di contenere i suoi piú profondi istinti e forse era una via per controllarli appieno senza diventare folle o annoiato.
Il piccolo hin si ripromise di non ripudiare il suo lato piú nascosto, ma di cercare di comprenderlo e di coltivarlo, attraverso l´arte bardica o qualsiasi arte inerente.
Jack Coppercloak
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Ronli Tosscobble verso il matrimonio e l’addomesticazione
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il-fu Urdo Troubletrotter r.i.p.
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Ronli Tosscobble verso il matrimonio e l’addomesticazione
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