30-04-2018, 15:49
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 30-04-2018, 15:49 da Bazinga.)
PARTE - II
CAMPO DEI DRAGHI PURPUREI
Quella sera si erano accampati nel fortino dei Draghi Purpurei
La giornata era stata a dir poco estenuante. Avevano dovuto sopportare cose che andavano oltre la fatica fisica. Erano tutti provati nella mente da quello che avevano dovuto assistere in quel luogo infernale.
...INFERNO...
Ecco forse questa era la parola più adatta a descrivere quello che aveva visto. La missione era riuscita e aveva recuperato quello per cui erano andati li. Tuttavia tante domande erano rimaste senza risposte. Tutto quello che avevano visto era accaduto davvero? Erano solo illusioni? Domande senza risposte.
Nel campo improvvisato stavano tutti riposando. Tranne lei. Seduta su un ciocco di legno osservava con occhi stanchi lo scoppiettare della legna del falò.
Non riusciva a non pensare allo scontro che aveva sosteuto in quel tempio della triade in rovina
Le gelide parole pronunciate dal cavaliere della morte ancora le rimbombavano in testa
...DE - BO -LE...
Quelle parole le bruciavano dentro. Il cavaliere dopo l'aveva afferrata e trascinata in una sala, separandola dai suoi compagni. L'aveva ammonita per la sua debolezza, dicendole che non aveva abbastanza forza per servire Torm. Se davvero voleva combattere e servire Torm doveva darne prova combattendo contro di lui e sconfiggerlo. E così fu.
Ma ora al sicuro nel campo dei draghi purpurei non riusciva a smettere di pensare a quello che aveva detto. Le sue parole bruciavano come quel marchio a fuoco che tanto tempo fa ricevette, non perché fossero piene di menzogne. Bruciavano perché erano vere. Si era difesa dicendo che la sua debolezza veniva compensata dalla collaborazione dei suoi amici. Insieme a loro avrebbe potuto sconfiggere qualsiasi male. Tuttavia il cavaliere aveva ragione su un punto. Un giorno ci si troverà da soli di fronte al male e a quel punto è necessario avere la "forza" di poterlo affrontare da sola.
Rimuginò lungo su quelle parole e sul suo futuro. Avrebbe dovuto diventare più forte. Si sarebbe dovuta allenare molto più duramente e diventare più abile. Ma forse questo sono sarebbe stato sufficiente, pensava
...Gli occhi si chiusero per la stanchezza...
L'aurora rischiarò il cielo. I suoi compagni si erano già alzati e si stavano preparando per la partenza. Con gesti lenti e stanchi raccolse le sue cose e le mise nella sacca. Qualcosa attirò la sua attenzione. Estrasse un'elsa di un'arma che sembrava essere di uno spadone. Con uno sguardo interrogativo si chiese quando aveva raccolto quell'oggetto, ma non si ricordò di averlo fatto. Senza farsi notare dagli altri lo rimise nella sacca. Al tempio ne avrebbe parlato con Annette e Ivor.
Annie