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10-12-2022, 21:53
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 14-12-2022, 10:29 da delmuu76.)
Vedere la povertà che aleggiava al porto, non era certamente la cosa più triste della sua città natale.
In quel quartiere in particolare, l'ignoranza e l'analfabetismo erano sintomatici di una società povera sia nelle fede in waukeen sia nei valori.
Ma un piccolo spiraglio di luce stava sorgendo in quel luogo. La sacerdotessa di Deneir Daphne.
Ella decise di costruire una scuola ed un giornale. Dopo essersi conosciuti e parlando un poco, chiese a Maximilian di insegnare ai frequentanti a far di conto.
Sapeva che forse non era la persona più adatta a fare questo, ma voleva che tutti conoscessero le basi delle contrattazioni, del mercanteggiare, del negoziare e la partenza era ovviamente fare i conti.
Una sera si mise a scrivere un piccolo libretto di appunti. Avrebbe iniziato dalle basi.
Forse in questa maniera anche i piccoli artigiani, i contadini ed i nullafacenti avrebbero iniziato a imparare a mettersi in discussione e magari trovare un lavoro o meglio commerciare.
Chiuse il piccolo libretto e sorrise speranzoso.
Maximilian Goldentouch
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Nonostante gli sforzi di Daphne, gli studenti adulti della scuola non erano molto numerosi. La gente al porto lavorava duramente per guadagnarsi il pane, e solo i più motivati a migliorare la propria condizione economica avevano la forza, dopo una lunga giornata, di mettersi a studiare sui banchi.
Proprio per questo, riteneva che le lezioni di Maximilian - la cui utilità pratica era immediatamente visibile a tutti, a differenza del semplice leggere e scrivere che venivano visti come frivoli e opzionali - potessero essere una grande opportunità, sia per la scuola che per Hillsfar in generale.
Per questo, le pubblicizzò moltissimo, sia con gli studenti adulti che con i bambini, ai quali aveva raccomandato di invitare i genitori a partecipare alle lezioni del sacerdote di Waukeen.
Bisognava vedere come sarebbe andata...
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La popolazione del porto badava sopratutto alla vita di tutti i giorni, dedicandosi per lo più a lavori semplici e di fatica, e sopratutto nella parte più adulta, non aveva grandi aspettative dalla vita, o la volontà per impegnarsi nel dopolavoro a far lavorare il cervello, quanto le mandibole. I più giovani ed i bambini, invece, erano più attratti dalla prospettiva di accrescere la propria cultura e le capacità mentali, nella speranza di avere lavori migliori, o "divertirsi" in modo diverso dal solito.
Nonostante le remore dei più anziani, una parte dei lavoratori pensava che saper ragionare meglio dei numeri, potesse essergli utile per più motivi: per lavorare meglio, spendere meglio i propri soldi, e sopratutto capire se si facessero pagare correttamente, e fosse possibile ottenere più soldi.
Quindi, alla lezione proposta dal sacerdote di Waukeen, oltre ai "soliti noti", si presentarono alcuni dei genitori, e alcuni lavoratori, intenzionati a capire cosa Maximilian volesse spiegare loro... seppur armati di un certo dubbio se la cosa potesse avere una effettiva utilità. Tuttavia, la sala si riempì, con anche qualcuno costretto a seguire la lezione in piedi.
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15-12-2022, 22:08
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 15-12-2022, 22:09 da delmuu76.)
Meravigliato e particolarmente soddisfatto della presenza della piccola folla, Maximilian volle dapprima inziare con un piccolo discorso su ciò che avrebbe fatto:
" Saper far di conto, cosi come leggere e scrivere sono attività che ben presto Si renderanno utili. Ovviamente con chi vorrà si partirà dalle basi, ovvero le addizioni e le sottrazioni. Per poi parlare di moltiplicazioni e divisioni, ma non è tutto.
Immaginate questo, poniamo ad esempio che un mercante voglia comprare il vostro intero raccolto. O la mia caccia, o il pescato. Questo a patto il prezzo venga diminuito di un decimo. Di quanto si tratta? e il prezzo concordato è corretto? ne ho del vanataggio? Mi basta per pagarmi ciò che mi serve per soppravivere?
Se lavoro per qualcuno mi è sufficente la paga per pagare le tasse ed il cibo ai miei figli?
Sono tante piccole questioni che secondo me potrebbero aiutarVi nella vita di ogni giorno e magari con l'aiuto di Waukeen, tentare un attività che mi possa far vivere meglio e Aumentare il mio benessere.
Nelle mie lezioni cercherò di insegnarvi l'uso del danaro e del mercanteggiare.
Un ulteriore cosa. Anche il leggere e scrivere è molto importante.
Un contratto di qualsiasi natura merita di essere letto sino in fondo e anche lo scrivere può aiutarci a svolgere la nostra professione senza dover essere per forza presente.
Le informazioni sono essenziali, sempre e per chiunque, il non sapere può creare problemi o spiacevoli inconvenienti."
Dette queste parole, Maximilian si fermò a sentire quali fossero le esatte richieste degli intervenuti.
Maximilian Goldentouch
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I giorni passavano e le lezioni continuavano.
I piccoli piu spensierati e piu agili di mente imparavano presto ed in fretta, mentre alcuni piccoli commercianti chiesero a Maximilian suggerimenti su come fare affari vantaggiosi o a cosa badare nella firma dei contratti.
Anche le madri di famiglia ed i lavoratori sembravano assimilare in fretta ciò che serviva per la vita di ogni giorni.
Spiegò loro i vantagggi di farsi pagare, ad esempio a giornate, invece che un pagamento "in blocco".
Oppure di redigere un piccolo libro di entrate ed uscite fisse.
Maximilian Goldentouch
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Dopo aver ricevuto l'invito di Daphne, Dervel decise che avrebbe potuto aiutare la sua causa, lezioni sulla natura della Magia, sull'arte della Forgia o sugli stili di scherma sarebbero stati fuori luogo nell'aula, non erano tuttavia gli unici argomenti di cui il giovane mago poteva parlare, a quanto detto dalla Sacerdotessa, comprendere le differenti culture del mondo che li circondava avrebbe contribuito ad aprire le giovani menti, il Mago delle Lame ebbe quindi un'idea, sarebbe stato più un intrattenimento che una vera lezione....
Show Contentcolonna sonora consigliata:
Dervel entrò in aula, i giovani lo guardavano perplessi, era stato loro detto che un mago sarebbe venuto a far lezione, ma le quattro spade ai suoi fianchi stonavano con ciò che avevano tutti immaginato.
Ridacchiando appena l'uomo osservò i ragazzi, una volta preso posto alla cattedra, scrutandoli per qualche istante... poi cominciò con un sorriso...
"C'era una volta..... Netheril!"
recitò una formula arcana, iniziando a tracciare simboli nell'aria, la quale fremette un istante, poi, come dal nulla, il soffitto dell'aula scomparve lasciando il posto ad una visione particolareggiata, un cielo annuvolato racchiudeva ciò che sembrava un monte rovesciato, dopo alcuni istanti fu ben visibile che sopra di esso si sviluppava una città
"Antico impero della razza umana, vetta storica di ciò che fu la conoscenza magica della nostra razza, i loro incantesimi piegavano la natura stessa alla loro volontà, plasmandola secondo il loro pensiero...
Molte erano le fazioni all'interno di quell'impero, alcune di esse, rese arroganti dal loro potere, ne bramavano sempre di più, cercando di piegare la Magia stessa ai loro scopi...
Ma non tutti i Netheresi erano così, l'arroganza portò un cataclisma che quasi spazzò via la Magia stessa dal nostro mondo, alcuni di coloro che, però comprendevano come la Magia fosse qualcosa di vivo ed andasse preservata, scelsero di andarsene, appena in tempo aggiungerei"
Dervel smise di concentrarsi sull'incantesimo di illusione, il quale lentamente svanì, rivelando nuovamente il soffitto dell'aula...
"Centinaia di leghe a sud, i fuggitivi trovarono un regno nascosto, viaggiando su navi che solcavano i cieli sorvolarono la catena montuosa che lo circondava, trovandovi all'interno solo delle piccole comunità, meno avanzate, ma la cui collaborazione permise a tutti di coesistere per secoli...
Così nacque il Regno di Halruaa, dove io sono nato..."
Il mago formulò un incantesimo più potente del primo, voltandosi poi verso la parete alle sue spalle e con un gesto della mano sembrò che si dissolvesse, divenne come una finestra su qualcosa di mai visto, alte torri giungevano quasi alle nuvole, porzioni di palazzi sospesi nell'aria scintillavano alla luce del tramonto con vetrate multicolori, una brezza calda inondò l'aula, una nave volante passò a poca distanza da loro, poterono sentire le vele gonfiate dal vento della sera mentre attraversava il loro sguardo.
"Halarahh, capitale del Regno di Halruaa, dove sono cresciuto...
La città delle Alte Torri, della Navi Volanti, dove la Magia costruisce i palazzi...
Un luogo in cui le spade vengono viste come una debolezza, qualcosa di inutile, un regno di Maghi, studiosi dell'Arte Magica, che collaborano per migliorare i loro studi, ricordando sempre ciò che portò alla caduta dei nostri antenati, un arroganza che ha rischiato di distruggere ogni cosa che amavano, ogni forma di comprensione della Trama stessa...
Ricordatevi, la ricerca del potere fine a sè stessa porta alla rovina, il mio popolo si è salvato perchè era consapevole di questa verità, che il potere significa poter proteggere ciò che si ama, ciò che si rispetta....
Chissà se un giorno qualcuno di voi visiterà la mia terra natia, il mondo è pieno di meraviglie, così come di orrori indicibili, ma ognuna di esse vale la pena di essere conosciuta e studiata, poichè più conoscerete del mondo che abitate, più sarete in grado di viverci appieno..."
Dervel si concentrò un altro momento, una delle navi volanti sopra ai palazzi deviò la propria rotta dirigendosi verso la "finestra"...
Prese velocità, gonfiando le vele, la brezza nella stanza divenne un venticello, mentre il veliero si avvicinava sempre di più.
Con un gesto della mano, all'ultimo, Dervel dissolse l'illusione rendendo di nuovo visibile la parete opposta agli studenti, quindi si girò, prorompendo nella fragorosa, calda, risata che chi lo conosceva aveva sentito tante volte...
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