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[Q/R] La costruzione del santuario...
#11
Dal canto suo Ivor richiese nuovamente l'aiuto di fratelli e avventurieri rimasti a disposizione, soprattutto Lame dell'Alba, per riorganizzare i turni di guardia e le pattuglie.
Questa volta però intendeva assicurarsi che i carri con i rifornimenti e i cambi della guardia avrebbero percorso esclusivamente il tratto della strada di Rauthauvyr che va da Essembra al Santuario, anche a costo di fornire ulteriori essenze alchemiche ai lavoratori per utilizzare l'Albero delle Vie.
In questo modo sperava di rendere il tutto più sicuro visto che eventuali minacce non avrebbero attraversato tanto facilmente la Valle delle Voci Perdute, che si estendeva per buona parte da ambo i lati della strada.
"I live...AGAIN!"
IVOR CHERNOV (e JASSIN OAKSTAFF)
[Immagine: Firma-Ivor.jpg]
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#12
Nonostante gli strani cambiamenti climatici Ivor cercò di rassicurare fratelli e operai dicendo loro che non sarebbe la prima volta che la magia elfica faceva le bizze, dopotutto l'ultima volta si erano visti lampi nel cielo e una pioggia assai strana.
Nonostante le smentite di elfi e mercanti provenienti dalla Città del Canto, anche l'ultima volta ci avevano messo un po' a dichiarare agli abitanti e ai loro vicini delle Valli le proprie responsabilità riguardo quei fenomeni.

In ogni caso raddoppiò i propri sforzi per tenere alla larga le creature pericolose e mantenere fiaccole e falò tra il campo e il cantiere sempre accesi, partecipando attivamente alla costruzione ogni volta che non era richiesta una pattuglia della zona circostante o sulla strada. Nel caso in cui la temperatura fosse scesa ancora avrebbe ordinato dei rifornimenti di pelli di animale e indumenti pesanti dagli insediamenti più vicini, cosi da distribuirne a chiunque ne avesse bisogno. Tutto sommato non gli dispiaceva: il freddo gli ricordava la sua madre patria e gia questo bastava a scaldargli il cuore.
"I live...AGAIN!"
IVOR CHERNOV (e JASSIN OAKSTAFF)
[Immagine: Firma-Ivor.jpg]
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#13
Nonostante il freddo, i lavori erano ripresi a pieno ritmo. La minore illuminazione fornita dal sole creava qualche problema in più, dal momento che per lavorare serviva la luce naturale, ma non era nulla a cui non si potesse ovviare con qualche incantesimo di Luce - anche perché, curiosamente, anche le torce sembravano essere più fioche e illuminare meno...

L'unica differenza visibile nell'andamento dei lavori era che gli operai ridevano meno, scherzavano meno, e tutti sembravano sobbalzare a ogni rumore improvviso. Il ricordo dei compagni morti era ancora molto vivo, ma tutti credevano nel progetto - e soprattutto, desideravano finire il prima possibile.

Arthan e le altre Lame, intervenuti diligentemente per scortare i lavoratori e vigilare su di loro, erano anch'essi nervosi e sul chi vive. Rodric, il mago del gruppo, aveva preso l'incarico di scortare con il teletrasporto i lavoratori avanti e indietro. Purtroppo, lo stesso non poteva essere fatto con i materiali, che venivano da Essembra, e ciò richiedeva comunque qualche viaggio in cui i carri erano pesantemente scortati.

Anche Arthan si augurava che i lavori finissero in fretta; aveva infatti ricevuto preoccupanti notizie da Valen riguardo agli avvenimenti nelle Terre delle Bestie, ma avendo già dato la sua parola a Ivor non aveva potuto aiutarlo. Si augurava che le creature di ghiaccio non arrivassero fino al Cormanthor, e di potere presto dare il suo contributo anche sull'altro fronte...
[Immagine: firma_artemis.png]
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#14
Finalmente, dopo tanta fatica, anche l'ultima pietra venne posata. Viste le notizie inquietanti che giungevano da Mistledale, i lavoratori si erano impegnati giorno e notte per finire il prima possibile e potere così tornare dalle loro famiglie. Erano sfiniti, ma ce l'avevano fatta. Le rovine di pietra, all'apparenza quasi distrutte, avevano in realtà rappresentato delle ottime fondamenta su cui completare il lavoro: il contrasto tra il vecchio e il nuovo era un elemento che aggiungeva fascino al santuario invece di rovinarlo.

L'interno era molto semplice, non c'era stato tempo di arredare granché: un altare e delle panche, realizzate con la stessa pietra dei muri, al pian terreno, e dei pagliericci e dei lavabi al piano superiore. Nel tempo si sarebbe terminato di arredare tutto, naturalmente. 

Arthan osservò sorridendo il lavoro compiuto, ma i suoi occhi tradivano la preoccupazione: <<Sono lieto che siamo riusciti a portare a termine il tuo obiettivo, Ivor...ma adesso dobbiamo tornare a Mistledale. Stanno succedendo troppe cose per rimanere a guardare. Il solenne fratello Valen Drake ha bisogno di noi...>>

Grazie agli incantesimi degli altri membri del gruppo, che potevano contare su Teletrasporti e Parole del Ritiro, ben presto tutti - Lame dell'Alba e operai - si ritrovarono ad Ashabenford...

[off: domani te lo metto su!]
[Immagine: firma_artemis.png]
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