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22-02-2022, 18:24
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 22-02-2022, 18:26 da Askelaad.)
Dervel fissava nuovamente il cristallo, affascinato...
Non avrebbe pensato che Jelene gli avrebbe commissionato qualcosa del genere in cambio degli insegnamenti in cui lui sperava, avevano salvato quella donna giorni prima, fuggita dal Calim, inseguita e braccata, era stato solo grazie ad Ariah, Luth ed Hellen se avevano sconfitto quella squadra, ottenendo una libertà almeno momentanea per lei...
Cavaliere Mistico, così si era definita, così venivano chiamati ad Ovest quelli come lei, Dervel rimase a dir poco affascinato dal suo modo di combattere, dalla sua capacità di unire entrambe le Arti in un solo stile di combattimento, non avrebbe voluto disturbare ulteriormente Jelene dopo le brutte esperienze che aveva vissuto, ma trovare un individuo che aveva raggiunto esattamente ciò che lui desiderava così ardentemente padroneggiare era un'occasione più unica che rara, avrebbe portato a termine qualunque compito per poterla avere come insegnante!
Aveva coinvolto Asher e Sophie per scoprire di più su quella chiave, nella Torre della Gilda dei Maghi erano riusciti a capire dei dettagli davvero rilevanti riguardanti la probabile posizione del rifugio che cercavano, l'unica sua preoccupazione era quella di recuperare la spada del pirata, ciò che la sua, sperava, futura Maestra desiderava, certo il resto del tesoro non lo lasciava indifferente, l'oro per un mago ed artigiano non bastava mai, l'oro poteva comprare conoscenze e materiali per le sue spade, ma il fulcro di quella spedizione per Dervel era la Spada, che avrebbe potuto studiare prima di consegnarla a Jelene, le leggende narrano che avesse il potere di controllare il tempo atmosferico in mare, una capacità che sicuramente Van Leef aveva sfruttato secoli prima ottenendo un enorme vantaggio come bucaniere...
Avrebbero dovuto trovare una nave, e reclutare altri avventurieri per dar manforte ai tre arcanisti, per questo contava su Sophie, la giovane maga, coi sui modi e le sue fisse, gli ricordava molto un caro amico di infanzia, perduto quando la passione di Dervel per l'arte della spada l'aveva allontanato, malgrado non lo desiderasse, da tutti i suoi colleghi all'Accademia di Halarahh.
Il sole si stava alzando, era giunto il momento di tornare al lavoro alla Forgia Arner, nel frattempo avrebbe ripensato a come organizzare la spedizione
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Gli abiti fradici e pieni di fango erano lasciati a terra, il giovane grattava con forza nella vasca d'acqua per poter tornare quantomeno presentabile...
Si fermò un momento, osservando il cristallo sul tavolo li vicino, Glaurung, il suo corvo, lo teneva d'occhio con fare interrogativo.
Mai si sarebbe aspettato sviluppi simili, la tempesta aveva travolto Hillsfar, il cristallo si era come attivato, bruciando, vibrando, fuggendo come se avesse vita propria.
Aveva appena descritto la situazione a Zyn, coinvolgendola nella ricerca, quando tutto accadde...
All'inizio una vibrazione, poi il calore, tale da carbonizzare il mantello ed il cesto in cui era avvolto, ustionando le mani del giovane mago, solo a contatto con la pioggia scrosciante della tempesta la temperatura era tornata normale.
Ma come se non bastasse come stranezza, la gemma schizzò via sotto lo sguardo incredulo di Dervel, Sophie e Zyn, sfrecciando fuori dalle porte della città, percorrendo la distanza che li separava dal faro di Elua dove, in cima ad una ripida scogliera, si era bloccato, come calmandosi.
La tempesta infuriava, piegando gli alberi, anche avanzare era difficoltoso, solo i lampi illuminavano la superficie del mare, coperta dalla nebbia più fitta che Dervel avesse mai visto.
Una sagoma iniziò a stagliarsi, enorme, inquietante, poi lo videro...
Un Veliero antico, logoro, sbucò dalla nebbia, inquietante e solenne, le vele nere, la bandiera inconfondibile che lo identificava come pirata, solcando il mare come non avrebbe mai potuto, Dervel conosceva come potesse muoversi un veliero magico, veniva dalla terra delle Navi Volanti, quel veliero non si muoveva in modo naturale.... Una voce triste e cupa riempì l'aria carica di pioggia
"Crudele Gelo che avvolge la mia anima...
La libertà io spero di trovar...
Sotto questo mare, la mia anima giace, il mio cuore spezzato e relegato nelle tue grinfie...
Amore, inutile e crudele, hai illuso le mie nottate
Dove sarai mai, io rivoglio la mia libertà...
Maledizione della mia anima, relegato in questa esistenza effimera...
Troverò la tua mano mio amor, e poi sparirem...
Nell'abisso del mar, oceano dei miei peccati
Terminerà la mia sofferenza..."
La nave era vicina, le balliste armate, i tre riuscirono a malapena a rifugiarsi dietro un albero, che venne spazzato via dagli enormi dardi, intrappolandoli sotto al tronco, mentre Dervel si divincolava Sophie riuscì a trasportarli poco distanti con un incantesimo dimensionale...
La tempesta si calmò, il sole riapparve, tutto era calmo...
Tutto tranne la mente del mago, mai avrebbe immaginato che questo compito sarebbe stato così arduo, avrebbe dovuto raccogliere più informazioni, e avrebbe dovuto farlo in fretta, non sapeva quando sarebbe arrivata la prossima tempesta...
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24-02-2022, 15:56
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 24-02-2022, 15:57 da Pickwich.)
Sembrava che in quella locanda un lavoro facili, puliti, che non coinvolgesse assurdità soprannaturali fosse quasi possibile da trovare.
Malgrado questa impressione la Zynira la mattina era ben felice di avere qualcosa da fare: l'inattività non avrebbe portato nulla nelle sue tasche. A dir il vero dubitava che l'avrebbero fatto anche pirati fantasma risaliti dalle profondità del Mar della Luna per quella gemma che aveva Dervel. Beh chi non risica non rosica dopotutto.
Un bel bagno caldo, un'attenta pulizia del suo equipaggiamento e il riposo l'avevano meglio disposta al compito che si era prefissata: scese al porto e tra un piatto di cotiche alla locanda delle Tette e una passeggiata lungo le banchine e i pontili, chiese se vi era qualche capitano che fosse disposto a portare un gruppo di avventurieri a zonzo per il mare: per quanto sembrava a lei il punto poteva essere dalle parti di Elua, ma non era garantito, quindi che non facessero noie se le cose cambiavano durante il tragitto.
Alyssa Azurflame
Zynira Ju'Ent
Brandi Feydove, Bardhin Pensionata
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16-03-2022, 16:35
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 16-03-2022, 16:42 da Askelaad.)
Il giovane mago ammirava La Spada, nel laboratorio arcano della Gilda dei Maghi di Hillsfar, come da accordi, aveva iniziato i suoi studi, sfruttando la sua magia per potenziare la vista in modo da individuare qualunque potere magico e usando un apposito incantesimo per identificarne ogni capacità...
L'energia proveniente da quella lama, per quanto diminuita dopo poco che Dervel l'aveva impugnata, era ancora incredibile, i suoi occhi, potenziati dalla magia, potevano vedere la Trama vibrare intorno ad essa, quasi vorticando, come delle minuscole tempeste...
Recuperare quell'oggetto era stato tutt'altro che semplice, gli era costato molto più di quanto ci avesse guadagnato, ma l'obiettivo che si era posto era talmente importante per lui che sarebbe stato disposto a spendere ogni singola moneta per il suo conseguimento, cosa che, quasi, fece in effetti...
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Trovata la nave, anche grazie ai suoi compagni, seppur alcuni dei quali erano stati assunti più che intenzionati ad aiutarlo, gli avventurieri partirono verso le isole di quello che, avevano scoperto, era chiamato l'Arcipelago del Traditore, un nome che, certamente, traeva origine dalla leggenda di cui il mago di Halarahh era in cerca di conferma...
La Zoccola Incazzata, la caravella del Capitano Trevor, partì la notte, permettendo così di triangolare al meglio la rotta grazie a Miriam, moglie del Capitano, ed al fascio di luce proiettato dal cristallo di cui Dervel era in possesso.
Il viaggio proseguì relativamente tranquillo, fino a quando, poco prima dell'alba, un grido si levò dal ponte, una nave dalle vele nere si avvicinava... Ma non erano semplici pirati...
Il Nero Veliero, muovendosi nella nebbia, quasi fluttuando in essa, si avvicinava, l'empia voce che Dervel, Sophie e Zyn avevano già udito riempì echeggiando la brezza marina, questa volta, tuttavia, la canzone recava con sè ulteriori insidie. Il cuore del giovane mago sobbalzo, un'angoscia assalì la sua mente, sfociando quasi in totale disperazione; come lui, gran parte dell'equipaggio aveva ceduto a quella magia, solo i ceffoni della mezzelfa, seguiti da una protezione di Asher, riuscirono a farlo riprendere, a quel punto usarono la magia per proteggere le menti di tutti i membri della ciurma...
Per quanto la caravella fosse al massimo della sua velocità, il Veliero nero si muoveva con una rapidità innaturale, riducendo la distanza tra loro sempre di più, sul ponte della Zoccola Incazzata ognuno correva ai posti di combattimento, sul parapetto, come un faro sugli scogli, solo il Sacerdote Eran era un punto fermo, intonò una preghiera con una voce profonda quanto il mare che li circondava...
Tra le due navi venne a formarsi un gorgo, dapprima abbozzato, poi sempre più grande, la Nave Fantasma gli si avvicinò, non sarebbe certo stata fermata da una simile prova, per quanto impressionante, di magia, ma diede alla caravella abbastanza tempo da allontanarsi dalla minaccia incombente...
Giunsero all'isoletta indicata dalla triangolazione di Miriam, un piccolo paradiso, ricoperto da boschi e sormontato da un vulcano, le acque vicine alla riva però erano uno spettacolo ben diverso, mostrando i resti di molti vascelli, ormai in totale rovina.
Trevor non si sarebbe certo avvicinato ad una simile minaccia, decise quindi di far sbarcare il gruppo degli avventurieri su delle scialuppe, li avrebbe attesi per non più di tre giorni.
Sulla terraferma, il gruppetto notò entro breve come i rumori provenienti dal limitare della foresta fossero solo delle imitazioni, rivelando la presenza di creature senzienti.
Gli "aggressori", se così potevano essere definiti, dal momento che l'unica minaccia giunta verso il gruppo era un tronco fatto rotolare dal pendio verso di loro sulla spiaggia, che ferì lievemente Dervel e Sophie, usarono bizzarri mezzi per attaccare, come noci di cocco o palle di letame.
Eran, affiancato da Dervel, seguirono questi goffi aggressori, i quali ripiegarono nella foresta, sino a giungere ad antiche rovine che ospitavano un piccolo villaggio di pescatori, dove il gruppo incontrò un vecchio naufrago, il quale chiese perdono per lo spiacevole inconveniente, e li introdusse alla Sciamana della comunità, una donna dallo sguardo penetrante, la quale, squadrando ognuno dei presenti, parlò come se conoscesse molto più di ciò che diceva...
Ella, comprendendo il motivo della loro venuta, li accompagnò sulla spiaggia, apparendo molto più gentile di quanto si aspettassero, attraverso di lei, poi, gli Spiriti, come li aveva chiamati, mostrarono ciò che secoli prima accadde al Tiranno Tradito...
Una figura di cenere prese forma sulla spiaggia, armata di spada, vorticando mentre la donna raccontava la parte della storia che già tutti conoscevano su Van Leef, quando poi introdusse colei la quale fermò, ingannandolo, il famigerato pirata...
Dall'acqua vicina alla figura di cenere e fumo prese forma uno spirito selvaggio, figlia della furia del mare, ma dai tratti di una bellezza ultraterrena
Come la sciamana spiegò, quella Donna del Mare sedusse il pirata, prendendo da lui tutto ciò che voleva, per poi tradirlo, scagliando un onda che sommerse la sua nave ed il suo rifugio sotto neri flutti di tempesta...
Lo spirito del pirata, ferito ed in cerca di vendetta, non potè riposare, fondendo il suo odio e l'amarezza con lo stesso veliero che aveva comandato in vita, riprese vita, se così poteva essere definita la sua esistenza ormai, tornando a navigare come il Nero Veliero che gli avventurieri avevano incontrato.
Con grande sorpresa di Dervel, la sciamana rivelò loro che i resti terreni del pirata e della nave erano li vicini, conducendoli attraverso la costa sino ad un piccolo isolotto, separato da una stretta insenatura dall'isola principale, nella quale una delle navi arenate si era incagliata, occupandolo e formando un passaggio.
Dopo alcuni tentativi il gruppo riuscì a raggiungere l'isolotto mentre il cielo si oscurava e la luna faceva nuovamente capolino nel cielo, il cristallo, riflettendone la luce, permise di trovare una casetta semi distrutta, all'interno della quale puntava il segnale della "chiave", ovunque conchiglie, lische di pesce e resti di corallo, attecchivano sulle superfici.
Una botola era ciò che era indicato dalla luce del cristallo, accanto alla quale una statua malmessa, con la mano tesa ed un iscrizione alla base, faceva una lugubre guardia... In lontananza si annunciava una tempesta in avvicinamento, ognuno dei presenti sapeva bene che ciò avrebbe portato con sè la nave fantasma.
L'iscrizione faceva intendere di prendere la mano della statua per poter superare il velo d'acqua, dopo l'apertura della botola che mostrava una superficie oscura e profonda di mare, Dervel volle affrettarsi e, salutando gli altri, toccò la statua...
Un dolore pervase tutto il suo corpo, costringendolo a contorcerci e ripiegarsi, sentendo come delle ferite aprirsi sul suo collo, iniziò quindi a non riuscire più a respirare, come se nell'aria che entrava nei suoi polmoni non vi fosse più ossigeno, si gettò quindi nella botola, riprendendo a respirare, ora attraverso le branchie... e cominciò la sua discensa nelle profondità, venendo però superato dal Sacerdote Eran che, a causa del peso della sua corazza, affondava rapidamente, raggiungendo il relitto del veliero che si trovava sotto di loro, sfondandone il ponte...
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Una volta riuniti si resero conto di trovarsi sul relitto del veliero di Van Leef, non erano in grado di parlare, perciò la gran parte degli incantesimi risultava inutilizzabile, così come l'arco di Grim, al quale Dervel pose una delle sue spade per potersi difendere..
si addentrarono nello scafo, scendendo sempre di più, affrontando creature marine e non morti, come risvegliati dal cristallo che Dervel aveva con sè, il quale si fece talmente caldo da far ribollire l'acqua attorno a sé, Zyn rischiò di perire sotto i colpi di tali creature, salvata all'ultimo da una bacchetta che il Sacerdote portava, fortunatamente, appresso....
Dopo essere discesi nella chiglia della nave ed aver abbattuto a colpi di spada perfino un grande squalo bianco, il gruppo raggiunse quella che sembrava essere la cabina del Capitano, svariati forzieri occupavano una delle pareti mentre al centro, su un trono, i resti del pirata stringevano la spada che Dervel era venuto a recuperare per la sua Maestra...
La luce del cristallo divenne accecante, mentre dai resti sembrava ricostruirsi il corpo del defunto Capitano, si misero tutti in guardia, ma la figura spettrale si limitò ad alzarsi, guardarli e puntare la spada verso l'alto...
L'intero veliero iniziò a tremare, si stavano muovendo, nonostante la nave fosse in pessime condizioni, lo sbalzo di pressione lanciò tutti fuori dalla porta alle loro spalle, quando si rialzarono, erano ormai in superficie.
Quelli che di loro avevano toccato la statua si contorsero nuovamente dal dolore, mentre le branchie pian piano scomparivano e gli permisero di tornare a respirare l'aria salmastra che li circondava, sul ponte i resti di innumerevoli pirati iniziarono pian piano a vibrare, mentre il Capitano, messosi al timone, indirizzava il Veliero Nero verso la Zoccola Incazzata, che si trovava a poca distanza, armando le baliste...
Un provvidenziale incantesimo di Sophie riuscì a deviare la traiettoria della prima salva di dardi, mentre il Capitano ordinò di eliminare i ratti dal pontile, a quel punto i resti presero a muoversi, componendosi in cadaveri animati dalla magia, i quali si scagliarono contro il gruppo...
Con spade e magia vennero sterminati, dardi di forza e palle di fuoco giungevano dalle retrovie, mentre Dervel ed i combattenti falciavano i resti marciti dell'equipaggio, sino all'ultimo...
Dopo averli eliminati tutti la nave continuava a puntare verso la caravella, Van Leef avanzava sul ponte, col chiaro intento di liberarsi degli invasori
Mentre Eran e Sophie tentavano di tenere il timone, Dervel si lanciò contro il capitano, affrontandolo corpo a corpo, lama contro lama, mentre il resto degli incantatori e Grim scagliavano tutto ciò che avevano contro lo spirito malvagio...
Lo scontro fu arduo e solo grazie alle protezioni magiche ed alle immagini proiettate dal giovane mago che non cadde sotto i colpi possenti del Capitano Van Leef... Dopo alcuni minuti di scontro il temibile pirata cadde a terra, Dervel gli strappò immediatamente la spada dalle mani, non appena lo fece il Veliero Nero, che si stava scagliando verso la caravella, si bloccò all'improvviso, facendolo capitolare sul ponte...
Dopo essersi ripreso dallo scontro, il giovane mago, maneggiando l'incredibile spada, iniziò a capire come muoverla per controllare il Veliero...
Su suggerimento degli altri diresse la nave pirata verso la costa, il suo controllo però non fu sufficiente ad evitare lo schianto sulla costa.
Fortunatamente nessuno riportò danni dalla collosione, riuscendo a scendere da quello che ormai era un nuovo relitto sulla costa, portando con loro i forzieri contenenti il tesoro del capitano...
Il viaggio di ritorno fu nettamente più rilassante, permettendo agli avventurieri di riprendersi dagli sforzi, mentre Dervel notò come la spada, avendo perso molto potere una volta sceso dal Nero Veliero, ora sembrava più legata alle precipitazioni atmosferiche, riuscendo a controllarle con i suoi movimenti...
Il potere di quella lama era fenomenale... Il mago di Halarahh sperava di riuscire a realizzare, un giorno, un arma così meravigliosa...
Ora però, finite le ricerche e gli studi, era finalmente giunto il momento di consegnare l'arma a Jelene, avendo compiuto la missione affidatagli in cambio dell'addestramento che la donna gli aveva offerto...
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