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Grossi pezzi di carne tenera galleggiavano assieme a piccoli tocchetti di patate,carote e cipolle in un sugo denso e rossastro che ricordava il colore del vino…
E in effetti Holstaf le aveva detto (giustamente orgoglioso) che preparava quella pietanza col miglior vino che le Valli producevano: rosso, schietto e generoso come chi abitava quel luogo...lo stufato dava un senso di sicurezza alla giovane arcanista: quelli dovevano essere i giusti rapporti tra cinghiali e umani...i primi nel piatto dei secondi e non viceversa! Ricordava ancora con particolare disappunto quando un branco di quegli animali l’aveva aggredita nella foresta, mentre Amarthion la accompagnava in cerca di campioni adatti a distillazioni o altre lavorazioni...fortunatamente un incanto di “Invisibilità” al momento giusto, risolve molte cose…
Portò il primo boccone alla bocca, masticandolo lentamente, lasciando che il forte sapore della carne e quello agrodolce dell’intingolo si amalgamassero nel palato...e tutto svanì con un’ultima nota leggermente piccante e pepata.
A dir il vero comprendeva benissimo le ragioni dei cinghiali...probabilmente lei non era altro che un elemento estraneo nel loro mondo, fatto di basilari bisogni primari: ricerca del cibo, accoppiamenti, difesa del territorio e dei piccoli...e lei come “minaccia”andava inseguita, scacciata...eliminata.
Interessante notare come nelle Valli questa “regola" si replicasse in scala differente in quelle vallate…
Capitata quasi per caso in uno scontro tra civiltà e terre selvagge, ora capiva meglio l’anima di quella terra...cos’era Peldam’s Helm coi suoi fortini e le guardie, se non uno scoglio a cui si aggrappavano uomini che lottavano contro “estranei" come goblin, orchi e bugbears?
Meilil l’avrebbe definita la “seconda grande avventura di Lucinde”...ovviamente la prima era stata la disastrosa (Lucinde non era tenera con se stessa quando si accorgeva dei banali errori che faceva) ispezione di una tomba ai tumuli...ormai poteva solo sognare cosa avrebbe mai potuto vedere al di la di quel passaggio…
Ma non divaghiamo...Accodatasi al solito gruppo di avventurieri desiderosi di fama e gloria...o piuttosto vecchie fedeli monete di metallo prezioso, aveva contribuito a mettere una subitanea quanto inaspettata (almeno per i goblin) parola fine alla fuga di uno sciamano, il cui clan si era rifugiato tra le colline della terra delle bestie.
Il costo di quella “avventura” erano state le vite di tre uomini che custodivano un forte e l’intera tribù decimata…
Ma un po’ tutti avevano avuto quello che volevano...frugando tra i beni della tribù si erano ritrovati alcuni interessanti oggetti dalle proprietà magiche...mentre altri erano soddisfatti per aver fatto qualcosa di buono…altri ancora tra cui Meilil per la storia che avrebbero potuto comporre
Così divagava la mente di Lucinde la quale, seduta comodamente a un tavolo della locanda, riposava i suoi piedi (veri vittime di quella avventura), divorava il suo stufato...e leggeva cercando di ignorare la confusione degli avventori l’ennesimo capitolo della storia del Cormanthor...
Alyssa Azurflame
Zynira Ju'Ent
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A Lucinde non era stata negata una buona educazione, si nutriva di nozioni senza tralasciare anche scritti che riportavano dissertazioni filosofiche…
Una frase in particolare balzó fuori dai meandri del suo cervello…”La conoscenza è distruzione: ogni nuova informazione, ogni cosa che assorbiamo infrange ciò che eravamo per restituirci qualcosa di nuovo”
Non poteva a questo punto negare la tremenda, dura verità di quelle parole…procurarsi, denaro, cibo, una stanza in cui riposare la metteva sempre a confronto con se stessa, ne provava i limiti, contribuendo giorno per giorno a costruire qualcosa di diverso dalla ragazza che era stata in quei diciannove anni: intuiva di essere stata come un bruco, il cui bozzolo aveva iniziato a sfilacciarsi e rompersi il giorno in cui aveva lasciato Waterdeep.
In tutto questo, Cassandra...la vampira era la causa di una delle più terribili e dure lacerazioni di quel bozzolo...l’aveva colpita in pieno nello stomaco, obbligata a vedere quanto limitate fossero le sue possibilità, costretta a nascondersi mentre Meilil e tutti gli altri cadevano, obbligata ad assaggiare il sapore della paura, dei dubbi mentre correva nel buio verso Glen.
Era un sapore che non aveva decisamente apprezzato, come non aveva apprezzato l’assurda dicotomia: sapeva di stare facendo la cosa giusta, eppure voleva combattere quella vampira...per difendere il suo mondo, che lei voleva sottrarle.
Forse la stessa Tymora che la sua compagna d’avventura spesso invocava li aveva protetti: all’alba quando era tornata da Glen li aveva ritrovati tutti...ma ancora quel sapore disgustoso che aveva nella bocca, non se ne andava...
Alyssa Azurflame
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La giovane Lucinde sedeva sulle rive del piccolo lago che delimitava parte del Campo. Aveva girato per mezzo campo per trovare uno scialle...aveva freddo, probabilmente il crollo della tensione per la battaglia. Seguiva con lo sguardo l'andirivieni degli uomini davanti alle salme: la Guerra aveva richiesto il suo pagamento per quella battaglia.
Come era finita li una giovane ragazza di Waterdeep, che fino a pochi mesi prima se ne stava seduta a bere te e tisane nella biblioteca del palazzo di famiglia?
Era una domanda a cui non riusciva a trovare una risposta precisa. Molti dei suoi compagni avrebbero risposto senza indugio "per salvare vite" o "combattere gli invasori, servi del Male". Ovviamente anche Lucinde si era resa disponibile ad aiutare ma...Ma solo perché sotto sotto non voleva che il luogo dove aveva voluto ricominciare a vivere le fosse portato via sotto da sotto il naso, e quello sembrava un modo sensato per farlo.
Vi era poi il pensiero di Mirna…
I dubbi che quella strana donna sollevava si erano "leggermente" incuneati nella sua testa, distraendola da quello che la vita al Campo proponeva. La cosa che allo stesso tempo la incuriosiva e si...spaventava era come Mirna pretendesse di essere simile a lei. Conosceva la sua storia e se quello era il punto in comune…
La giovane donna sospirò, stringendosi un po' di più nello scialle
Alyssa Azurflame
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Dopo il trionfo vi erano stati i festeggiamenti, oltre all'omaggio reso agli inevitabili caduti.
Si accorse quasi per caso che il suo nome era diventato conosciuto...un paio di uomini che stavano ferrando dei cavalli sulla strada che portava a Peldan's Helm la salutarono non appena la sua figura fu abbastanza vicina da essere riconoscibile. Lei non li aveva mai visti prima.
"Lucinde, come state?" Le chiesero alzando il capo…
Si fermò a parlare con loro, almeno per un po'… non era troppo interessata ma le sembrava scortese negare quelle poche parole ai due.
Ci mise ben poco a scoprire che era diventata famosa anche nelle locanda di Peldan … anche il cuoco cantava la canzone composta da Urdo … sicuramente l'aveva imparata mentre l'hin si divorava canticchiando le quaglie che il povero oste serviva a quel buco senza fondo …
Chiese la stanza più economica, non le era rimasto poi molto…
Alyssa Azurflame
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Seduta a gambe incrociate sul letto aprì lentamente la lettera contenente la risposta datale dal comandante Nelyssa.
La lesse velocemente una prima volta, per poi prendersi più tempo e leggerla lentamente una seconda volta, ponderando le parole della donna. Anche se ancora impegnata a Peldan's Helm, Nelyssa le offriva due preziosi suggerimenti per dirimere il piccolo mistero che l'aveva portata nelle Valli: gli Archivi della Caserma di Ashabenford contenevano dettagli sulla vita "legale" dei cittadini, quindi poteva aspettarsi di trovare denunce, documenti sugli arresti o più banalmente contratti, riguardanti attività commerciali o altro; il Covone Dorato era invece uno dei vari centri religiosi della Valle e censiva nascite, matrimoni e morti.
Lucinde si rendeva conto che avere solo il nome di cui cercava era davvero un'informazione insufficiente, dato che nessun popolano con cui aveva tentato di intavolare l'argomento sembrava conoscere l'uomo in questione, tuttavia…
Con un sospiro si alzò dal letto dirigendosi alla scrivania della stanza e cercando nelle sue borse, inchiostro, pergamena e calamo, meditando sulle giuste parole per rivolgersi ai destinatari delle lettere.
(nota off: seguirà PM appena ho un po' di tempo -.-)
Alyssa Azurflame
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La strada che da Ashabenford portava verso l'Opale era fangosa, per un recente rovescio e la giovane donna, si affrettava a percorrere quel tratto quando una voce che non sentiva da giorni la fece fermare e voltare
Mirna.
La ragazza se ne stava incurante, seduta dietro un masso a lavorare quello che sembrava un ramo tagliato o spezzato da un arbusto o forse un giovane albero.
Come tutte le altre volte il loro fu un lungo dialogo...l' arciera era più fredda e nervosa del solito. Lucinde comunque sia aveva fatto la sua parte nello stuzzicarla, lasciarle leggere la lettera che parlava di lei aveva incrinato sia pur per un attimo lo spasmodico controllo che Mirna esercitava su se stessa. La giovane maga provava comunque sia una certa ammirazione per quella volontà ferrea che si struggeva nel mantenere una mente evidentemente disordinata ancorata alla realtà...o a parte di essa quantomeno.
Mirna non sarebbe mai tornata quella di prima, questo era chiaro.
Non poteva non chiedersi cosa avrebbe trovato davanti a se una volta rintracciati gli altri...Altri menti in disordine, segnate da quella parentesi buia e tenebrosa in cui le loro vite erano sprofondate? La parola speranza per loro sembrava risuonare come una beffa…
Comunque sia ora aveva tre nomi, ed era suo compito iniziare a rimettere a posto le tessere di quello strano mosaico.
Mistleport: poteva tentare di reperire qualche informazione in maniera autonoma, fortunatamente i consigli di Nelyssa tornavano utili anche in questo caso.
Essembra: Se non ricordava male l'Hin che aveva combattuto con lei nella guerra degli Ogre, bazzicava la locale scuola di magia, probabilmente conosceva i cittadini di Essembra meglio di lei
Shadowdale: questa era un'incognita per ora.
Alyssa Azurflame
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Lettera dalla Caserma di Ashabenford
Lettera di Urdo
Lucinde sedeva alla scrivania della sua camera al Cervo. Il volto si contrasse in una smorfia, esclamò seccata ed irritata verificando l'assurdo tragitto che la lettera per Urdo aveva percorso. Ci si immaginava che l'hin albergasse nella stessa locanda? D'altra parte doveva solo rimproverare se stessa, per starsene gran parte della giornata chiusa in quella stanza concentrata sui suoi libri…
Dopo aver letto le due lettere sospirò appena, sulla fronte si formarono rughe mentre con sguardo concentrato fissava un punto della parete, immaginandosi che altro avrebbe potuto fare per dirimere le informazioni.
Con gli occhi della mente ricostruì i dintorni dell'Albero delle Vie che si trovava nei pressi del Santuario di Mystra. Era una concidenza che abitasse li o rispecchiava una devozione verso la dea di quell'uomo? Frattanto avrebbe dovuto informarsi anche su Vanessa Sterling, dopotutto viveva in una locanda e se l'oste avesse avuto qualche notizia su questi Sterling...
Cercare informazioni su Ian negli archivi aveva dato poche informazioni e datate: sapeva benissimo perché non vi erano più annotazioni riguardanti l'uomo, tuttavia era consapevole che quello era un punto di vista parziale...le autorità non registravano i pettegolezzi e le voci che percorrevano le strade, sostavano nelle piazze passando di bocca in bocca. Se Ian era sconosciuto alle autorità non voleva per forza dire che lo fosse alla cittadinanza...risolse così di affiggere qualche manifesto a Mistleport alla prima occasione utile...ovvero una lunga passeggiata nelle campagne fuori Ashabenford….
Ma prima doveva rispondere ad Urdo…
Risposta a Urdo
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*tra gli appunti della giovane, spicca un singolare insieme di note*
Ian Zankaster
Primo testimone Lidia Miller: Lidia è vittima della noia della sua vita, suppongo in paese sia quella definita come "chiacchierona". Pare sinceramente spaventata, anche se la lente delle sue convinzioni potrebbe distorcere abbondantemente tutto.
Secondo testimone Cranny: suppongo provenga dai quartieri popolari, drogato, nervoso, irascibile. Incredibilmente ha portato una luce tutta nuova su Ian.
Ian ha speso la sua gioventù cercando di emergere nel mondo criminale in tutti i modi possibili. Cranny era una sorta di braccio destro, che lo ha aiutato a gestire una bisca clandestina in quel di Mistleport (Vicolo dell'Ubriaco, casa in angolo). All'arrivo di due donne Mary James e Emily, l'organizzazione è sembrata tremare e Ian scompare.
Al ritorno non sembra voler ricreare il vincolo amicale con Cranny (che l'abbia "venduto", come ha fatto ora in passato?). Lidia invece riporta che Ian avesse subito un cambiamento psicologico, calmo e attento alle parole dei suoi interlocutori. la donna ammette di avere passato una serata in sua compagnia, ma in seguito al suo tocco (o almeno lei lo collega a questo) è avvertito un forte malore fisico, tale da costringerla a chiedere l'aiuto di un tempio ( la prossima volta ricordati di chiedere quale tempio). Sembra che un elfo l'abbia aiutata e una volta promesso di aiutarla con Ian, sia scomparso. (Lidia crede sia stato "eliminato").
Spero Ian si trovi ancora nei luoghi indicati da Cranny e Lidia. Offrire denaro per informazioni ha prodotto qualcosa, ma potrebbe averlo messo in allarme. Interessante nota a margine: pare che qualcuno della Triade si sia interessato all'organizzazione.
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Ian Zankaster (integrazione)
Sembra che abbia scoperchiato una pentola con dentro un sugo ricco e piccante…troppo per le comuni lingue.
Ian pare fosse coinvolto con adepti di Mask ( Annette ha definito Emily come sacerdotessa delle ombre, Ariah ha platealmente indicato il dio). L'inganno era semplice quanto ben congeniato: Mary fingeva di essere una orfana accolta come bambinaia dai coniugi Doherty, che hanno rilevato l'emporio di Mistleport grazie a una quantomeno sospetta donazione…da parte nientemeno che di due guardie di Myth Drannor (plateale menzogna o anche la Città del Canto nasconde qualcosa di marcio?). Le cose iniziarono a crollare quando i Triadici decisero di ispezionare il posto e il padrone dell'emporio fu vittima di un'aggressione (pare sia idea diffusa che un caso simile sia avvenuto molto tempo prima, l'omicidio Gillespie; vale la pena indagare, o la pista è troppo fredda?) La fuga è stata aiutata da un banita, all'epoca uomo di Ariah che l'ha usata per avere informazioni e depistare i Triadici.
Mary James: la descrizione di Mary James è quella di una ragazzina bionda piuttosto minuta ma tonica, che pubblicamente era informale e alla mano, mentre privatamente sapeva essere cinica e spietata.
Emily o Talula: donna alta, in armatura completa e mantello, pare nessuno abbia mai visto il viso nascosto da un lungo cappuccio coprente
Henrietta von Etheridge
Henrietta è dei tre quella più sfuggente: protetta dalla famiglia (che motiva la sua assenza con un soggiorno in una non specificata accademia), seguita da una ugual sfuggente (almeno per ora) istitutrice Aronica Sinclair. Sembra che l'unica amica che frequentasse fosse una certa Hennora Zvarich, apprendista all'enclave. Al momento la servitù ha accesso alle camere private della ragazza solo in sua assenza. Ipotizzo per Henrietta gravi disturbi psichici e possibili tendenze lesionistiche.
Rabat
Le informazioni su Rabat provengono da una guardia di Shadowdale. L'uomo era un vagabondo, probabilmente troppo attaccato alla bottiglia per diventare un avventuriere. Si manteneva (e manteneva il suo vizio) lavorando nei campi saltuariamente e sfruttando l'elemosina di alcune generose famiglie che visitava abitualmente. Dopo il suo ritorno sembra essere caratterizzato da un decadoimento delle abilità cognitive e una non comune forza fisica, esattamente come mi aspettavo.
Interessante notare che durante un incontro fortuito con Graster e Annette abbia aggredito quest'ultima, mentre tentava di analizzarlo tramite incanti. Poco prima lamentava di sentire un brusio nella testa e voleva nascondersi ficcandosi nel pozzo della cittadina.
Purtroppo da quel giorno non l'ha più avvistato nessuno...
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