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10-09-2017, 13:29
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 10-09-2017, 13:31 da Exem.)
Dovevamo spargere la voce che avevamo noi la chiave, come immaginavo quella chiave era un fardello pericoloso per il mercante, qualcuno lo aveva minacciato e non avendo ceduto prima o poi sarebbero tornati da lui. Sarebbe stato utile capire meglio chi sono queste persone ma non ne ha voluto parlare.
La sera stessa andai a "chiacchierare" con il locandiere facendomi bene sentire dai clienti.
Exem: "Grazie per averlo mandato a chiamare, è stata una trattativa complessa ma ora finalmente abbiamo noi quella chiave"
Locandiere: "Di nulla, fa sempre comodo una mancia"
Exem: "Pensa voleva ben 10000 monete! Per fortuna abbiamo abbassato il prezzo..."
Dopo qualche altra parola con il locandiere mi diressi anche in piazza e chiacchierai anche con il fruttivendolo sperando che la voce si spargesse come richiesto dal mercante.
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10-10-2017, 12:35
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 10-10-2017, 12:37 da Denoela.)
Questa cosa era partita male fin da subito e per male intendo "degna della latrina dei Sei Scudi". Exem prima di proporre a tutti l'affare, venne da me. "Strano" pensai inizialmente... invece sapeva che non avrei mai accettato nulla del genere. Le condizioni dettate da quel mago erano inaccettabili e oltre modo offensive per un collega. Neanche volessi rubargli le caramelle sotto il naso... Ma per chi mi ha presa?
Non avevo comunque niente in contrario se loro fossero andati, anzi. Se era un buon affare... un mago tanto l'avevano. Certo, la mia competenza non è che l'abbia proprio chiunque eh... Così ci ripensai. Dissi a Exem che se ero necessaria per la loro sicurezza, avrei partecipato. Ne ero convinta davvero. La lealtà è basilare se vogliamo funzionare insieme e anche tornare vivi potrebbe essere rilevante.
Un attimo dopo proponevo a Majuk un festino incendiario di pergamene, libri e scaffali di legno. Non che avessi intenzioni... era solo un pensiero. Una vocina. Non lo farei mai dai, sono una maga! Non potrei mai distruggere tomi carichi di sapere... oh ma chissenefrega i libri si riscrivono! E se una conoscenza pericolosa deve finire in mano a un mago inetto, molto meglio distruggerla! No ma sono calma, io non voglio certo farlo.
Andammo così all'incontro con questo Mikael e due secondi dopo, non ero più io a parlare. Ho urlato, si embhè? A casa mia le fiamme s'innalzano al cielo fieramente, non ribollono mica come brodini insipidi!Ha avuto l'ardire di rifiutare la mia controproposta ma sono comunque stata oltre misura calma e diplomatica. Nemmeno una fiammella è uscita dalle mie mani. Ho solo espresso la mia umile opinione in modo civile (già che eravamo in una locanda di legno), poco educato (non rispetto chi non mi rispetta), con determinazione (avevo ragione) e voce alta (ho ancora ragione). Poi me ne sono andata.
Fui stupita quando Mikael ci ripensò facendomi una una proposta decente e rispettosa che accettai di buon grado. Tuttavia non vi era alcun compenso certo e le probabilità di andare in perdita erano considerevoli. Ma se ai miei compagni stava bene... Infine ai partecipanti aggiungemmo Aldric, in qualità di prima linea ma in grado di utilizzare bacchette curative e pertanto prezioso. E come tale lo trattammo, sperando che Zigrin non parlasse a sproposito.
D'altronde viaggio con bestie nemmeno in grado di chiamarmi NAUR di fronte a un calimshita! E si che è il tuo nome, DARSA NAUR! Cosa c'è di complicato? Fortunatamente quel Kalim non parve riconoscermi. E si che ero famosa cazzo, ero MAGNIFICA! Però avevo un nome d'arte... forse mi preoccupo troppo. Non che la mia faccia si confonda con molte altre.
Sono ormai due giorni che camminiamo in questo laboratorio umido, polveroso e pieno di pericoli. Devo dire che quel Mikael sembra molto meglio di come si è presentato. Non è questo gran combattente ma è dotato, capace e molto ben preparato. Ben diverso da come si era presentato, ingordo e assetato di potere. Devo ammettere che non mi spiace affatto lavorare con lui. Certo, si vede non è abituato a spiegar magia spiccia a questi ottusi ignoranti.. ma poco male. Spero che in futuro ci siano altre occasioni simili.
A spazientimi è l'eccessiva lentezza dei miei compagni. Quando c'è da fermarsi, si buttano come pecore in mezzo ai lupi . Quando devono muoversi, aspettano che siano gli dei a inviargli un segno. Giuro. Ho visto cammelli più scattanti e decisi di loro! Altro che "diplomazia", pure Majuk ha già iniziato a strapparsi corna e capelli. Per fortuna c'è Aslaug a rispondere efficacemente in ogni circostanza. Quando non si fa fulminare dalla trappola sulla porta, almeno lei recupera pure il rubino mangiato dal troll direttamente dallo stomaco.
Se almeno mi ascoltassero senza farmi ripetere 40 volte... ma almeno le basi... che diavolo... le basi! Non ci vuole GARLAK STURNN per affrontare 4 enormi armature animate una alla volta! Ah ma me l'aveva detto il comandante che se non li tengo in riga io questi non vivono a lungo... e si che ci sanno fare quando si concentrano.
Exem è un caso a parte. Non è ottuso come gli altri ma è un po' troppo permaloso. Fa comodo eh... sono bastate 3 parole a caso perchè si allontanasse dai cristalli prima che gli venisse in mente di distruggerli. Ne ho usate quattro di parole solo per cortesia. Si vabbè aggiunto "oggi", perchè è OGGI che si comporta in modo idiota. Per come la vedo io, un buon capo deve essere distaccato e non prendere tutto sul personale. Da lui mi aspetto di meglio.
Comunque sia, io qui ci invecchio. E pure male.
"Come ti chiami?" "Echo" "Echo?" "Echo"
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Aslaug poggiò la schiena nella fredda pietra, i compagni si erano fermati per riposare, dopo i lunghi ed estenuanti scontri, li osservava con i suoi occhi color cielo, ma la tempesta regnava nel loro interno, l'inizio di tutta questa storia era stata divertente, aveva partecipato alle "trattative" con il mago Mikael, Darsa si era accesa come una fiamma, mentre gli altri cercavano una via di mezzo, lei sorrideva, non vista e non considerata dell'acume del mago, cercava il sapere e aveva provato la sua strada, un suo sguardo su alcune battute le aveva dato conferma di alcuni pensieri e lui sembrava averne colto la chiarezza.
Dopo pochi giorni la compagnia era partita, avevano preso una carovana, incontrato il bardo a glen e raggiungo la zona paludosa, tutti sapevano il rischio che si correva, agguati, nemici celati e un luogo misterioso da esplorare, era andata avanti lei, aveva aperto la pista, trovando diverse tracce, dentro insieme ad exem avevano sventato un agguato, fino ad arrivare all'interno della casa.
Ora si massaggiava il braccio e ancora sentiva il sapore di bruciato, quel posto era una insidia di trappole, gas allucinogeni e stregonerie animate e mortali, guardò Nathan, poche ore prima l'aveva attaccato sotto allucinazioni, ferendolo gravemente e venendo ferita a sua volta, sembrava sorpreso della sua forza e resistenza, come se fosse rimasta ferma senza allenarsi nel periodo di lontananza, di certo non voleva colpirlo pensava fosse un ruathen nemico..
Poi osservò Aldric, exem e il nano, prima di fermarsi aveva aperto la pancia di un troll enorme, Majuk l'aveva presa in giro e gli altri avevano semplicemente alzato le spalle, come se fosse un capriccio, ma vedendo verdure mangiate e altre tracce aveva intuito che quel troll cercava cibo, in quel caso poteva mangiarsi di tutto, come sempre il suo spiccato senso da cacciatrice e intelligenza celata dai suoi modi rozzi avevano dato un frutto nascosto, notato forse solo da Darsa, che negli ultimi giorni sembrava dargli molte attenzioni, forse intuendo il suo malcontento
Mikael e ronda erano nell'altro angolo, il mago si era mostrato in tutta la sua intelligenza, insieme a darsa erano davvero straordinari, stregonerie e conoscenze che esploravano un mondo invisibile agli occhi dei più, in più aveva dato sostegno con delle pozioni e diversi incanti, così come la genasi, Ronda pareva riflessiva, più silenziosa del solito e molto sulle sue.
infine si fermò su Majuk, si era fermata sul bordo di un enorme pozzo oscuro, attratta, tutti erano andati via e lei si era avvicinata, l'istinto di buttarla di sotto era forte e quasi stava per allungare la mano.. quando Nathan, con la sua irruenza aveva interrotto quel pensiero, questo l'aveva messa di cattivo umore, ma ormai doveva attendere, strisciando si mise seduta, mangiando carne secca sperò in un bottino degno di tale fatica
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Sono piuttosto sicura che la prigioniera dicesse il vero riguardo l'essere in grado di aprirci l'accesso alla stanza finale. Tuttavia, non è che io sia venuta solo per bestemmiare nelle mie lingue natie, chi lo dice che io non riesca? E' stata una fatica convincere i miei ottusi compagni di quanto fosse illogico liberarla...
Non avevamo idea di chi e cosa fosse, ma evidentemente doveva essere pericolosa se un mago si era preso la briga di immobilizzarla con mezzi maggiori. Inoltre ai suoi piedi vi era un cerchio di protezione contro il male. Da parte sua, lei non faceva che blandirci, parlando mentalmente ai più stupidi per convincerli a liberarla. Poi, finalmente, si sono convinti a tentare prima coi nostri mezzi.
Ed è stato allora che mi sono presa la più grande soddisfazione, qualcosa per cui ora posso dire che ne valsa davvero la pena!
La stanza era scavata in un baratro coperto con una fitta Oscurità magica e tappato con un Campo di Forza invisibile. Immediatamente la nostra cara Signora delle Tenebre vi è salita, passeggiando ed ergendosi maestosa proprio al centro della sua amata oscurità... finchè non le ho dissolto il campo sotto i piedi.
Oh quale tonfo magnifico ne è seguito! Peccato il panico generale. Tutti convinti che per qualche ragione la stanza fosse profonda fino alle viscere degli Inferi. Certo. Normale. Chi non lo farebbe? Tenere menti umane...
Appurato che Majuk stesse abbastanza bene da inventarsi allagamenti (e poi tirarmi un tomo in fronte), cominciamo a calarci mentre il campo già si riformava. A scanso di bagnarmi, io scesi volando. Solo Aldric e il nano rimasero sopra con Mikael, finchè non si ricordarono che porca di quella titksh avevano loro i mezzi per dissolvere!
Gli altri si misero al lavoro, nel modo più confusionario possibile, per raccogliere ogni tomo integro e le altre poche cose rimaste. Quando scesero gli altri finalmente potei liberarmi di quel glifo al centro, unica cosa a separarci dalla bottiglia che stava lì in piena vista. Dissolvere prima la magia e poi cancellare il glifo. Ora Mikael poteva darsi da fare e riempirsi di polvere per amor della conoscenza. E io dirne 4 a Ronda che per le Fiamme Sacre ogni volta che elude una domanda a me sale la combustione!
Infine Kalim liberò la sua amata dalla bottiglia. Niente meno che un esemplare femminile djinn, probabilmente più potente della media dei geni dell'aria. Tra lei e gli altri esseri prigionieri, mi chiedo che cosa combinasse qui questo mago... Per qualche ragione han voluto lasciare imprigionato anche l'elementale d'aria. Ho liberato invece l'elementale di fuoco e l'ho fatto evitando scontri. Perchè quando voglio, so essere diplomatica.
E sia chiaro che non era un mio parente!
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16-10-2017, 16:57
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 16-10-2017, 16:58 da TheBerserk.)
Il primo incarico assunto come Lame. Nessuna quota fissa, solo quanto si trovava addosso ai nemici e quanto non fosse di natura strettamente di interesse per studi arcani. Non un granché, ma Exem sosteneva la necessità di doversi fare pubblicità anche a questo modo.
Fatto sta che visti i contraenti, sarebbe stato necessario non invocare le mie preghiere, limitandomi all'utilizzo delle bacchette che creo ormai a ritmo continuo, vista la tendenza a lanciarsi sulle lame altrui dei miei compagni.
Arrivare a questo laboratorio segreto nel Cormanthor, in mezzo a una dannata palude, raggiungere l'ingresso, aprirlo mediante delle chiavi in possesso ai contraenti, e prendere tutto quel che c'era. Per quel bardo, Karim, interessava solo una bottiglia...
Tuttavia, l'intera situazione poteva rivelarsi anche una prima prova della tenuta del gruppo come suo insieme. Era la prima operazione, dopotutto. E direi che molti dei problemi vergono attorno alla tiefling.
Zarhkath sapeva come farsi odiare, né più né meno. E di conseguenza, poteva provocare distrazioni e debolezze.
Per il resto, per quanto non ci muovessimo con l'auspicabile rapidità necessaria, ognuno assolveva debitamente al suo compito. E quindi, gli orchi che ci si paravano di fronte venivano rapidamente tolti di mezzo. Fu vicino a la porta a questo laboratorio, che fu vista la prima cosa strana.
Alcuni umani, in una stanza, che parlavano con una figura traslucida. La quale, scomparve nel niente. Ma in fondo, non era per questo che eravamo qua. E della "concorrenza", pare, era messa in conto. Dunque, gli umani fecero la stessa fine degli orchi di prima.
Guadagnato infine l'ingresso, il laboratorio era più ampio di quanto mi aspettassi. Sfortunatamente, era privo di particolari testori. In una stanza, del primo piano, conteneva uno strano pozzo, celato interamente nell'oscurità. Per il resto un laboratorio, delle piante da alchimista, era quel che offriva il luogo.
Prima di muovere verso gli alloggi privati, due stanze contenevano, chiusi in circoli di evocazione, due elementali. Uno dell'aria, e uno del fuoco. Darsa non poté resistere, e facendo comprendere le proprie intenzioni all'elementale igneo, lo liberò. Il fuoco, non controllato, è un pericolo. Ma non avevo voglia di oppormi a questo. In fondo, il peggio che poteva fare era incendiare parte del Cormanthor... e non mi sarebbe dispiaciuto.
Al piano superiore, oltre le stanze da letto, trovammo la cosa più... particolare: una serie di cristalli alimentavano l'oscurità, e come avremmo scoperto poi, una barriera, del pozzo sottostante, convogliando le energie di un essere planare dalle fattezze femminili, imprigionata in un cerchio di evocazione. La seduttrice, le cui origini, a... intuito, probabilmente erano dei piani inferiori, ha tentato con lusinghe e promesse, anche direttamente nella nostra mente, a convincerci a liberarla. Probabilmente togliendola da lì, le protezioni si sarebbero annullate. Ma non eravamo né certi che sarebbe davvero successo, né che non ci si sarebbe ritorta contro. Inoltre, avevo altri possibili motivi, perchè rimanesse al suo posto. E quindi... non fu liberata. Solo il sapere che il pozzo era a proteggere qualcosa, ci era bastato in fondo. A volte le informazioni vengono fornite inavvertitamente. E così una supposta "manipolatrice" fece un banale errore.
Lasciata alla sua prigionia la donna, siamo dunque tornati verso il pozzo. Per quanto volessi gettare la tiefling su di esso, per vedere cosa accadeva, fu così avventata da salirci da sola. Così fu scoperto che oltre all'oscurità, vi era anche una barriera di forza magica ad impedire l'accesso. Allora, incitai Darsa a dissolvere le magie, con le bacchette in nostro possesso. Al terzo tentativo, Zarhkath cominciò la sua caduta... già che non si era tolta di torno, con la disperazione di Exem. Ma la soddisfazione di vederla pagare la sua stessa avventatezza fu più che sufficiente anche per sopportare eventuali successive prediche. E mal che vada, un altro membro per la Compagnia potevamo sempre trovarlo...
Ad ogni modo, Zarhkath era ancora viva e senza nulla di rotto, quindici metri più in basso. Inizialmente, io, Zigrin e Mikael eravamo rimasti di sopra, mentre gli altri si calavano, visto che il muro si riformò, così da eventualmente risolvere la situazione da sopra. Ma quando ci siamo accorti che non passavano i suoni, abbiamo dissolto di nuovo il muro e ci siamo calati a nostra volta.
La stanza era un largo laboratorio, il cui accesso "normale" era crollato. Numerosi tomi, solo alcuni integri, riempivano le librerie. E al centro, c'era la tanto agognata bottiglia, intarsiata in metalli. Quel Karim non perse tempo, la prese, e la spezzò al suolo.
Ne fuoriuscì una alta figura femminile, che Darsa individuò come un genio dell'aria nobile, una djinni. Deprecabilmente, tutta l'operazione era per "salvare l'innamorata". Il che mi solleva dubbi su chi sia effettivamente quel Kalim... aveva sin troppe arpe addosso, per restarmi simpatico.
Dopo breve, i due se ne andarono mediante un incanto, lasciandoci alle nostre beghe per uscire. Con qualche trovata, chi con incanti, chi con le corde, siamo usciti dal foro, per riguadagnare poi l'uscita.
La prova della Compagnia, si può reputare sufficiente. Sulla sua tenuta futura... staremo a vedere.
In fondo, ho un paio di cose da verificare, dopo quanto ho visto...
Asher Hargrave, incantatore della Gilda dei Maghi di Hillsfar
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